Cantina Bisson
Portofino DOC Metodo Classico “Abissi” 2019
Uve utilizzate: Bianchetta, Pigato, Vermentino
Permanenza sui lieviti: affinato sul fondo del mare, ad una profondità di circa 60 metri, presso la Baia del Silenzio di Sestri Levante, per un minimo di 18 mesi.
Parlare di questo vino “Abissi” non è semplice, perché rappresenta la sintesi più estrema e completa del legame che può esistere con il suo territorio: mare e colline; borghi incantevoli e spiagge incontaminate; natura e cultura. Sappiamo tutti che il vino è, per definizione, un prodotto legato alla terra ed alla tradizione di un particolare luogo, ma, quando si tratta di enologia ligure, questo binomio si mescola inesorabilmente con il mare e con tutto quello che questo straordinario ambiente può offrire.
Abissi è il sogno di Pierluigi Lugano, titolare insieme alla moglie Wally Bisson della cantina, che è diventata realtà quando, agli inizi degli anni Duemila, decise di inabissare le prime bottiglie di Metodo Classico dell’annata 2008, dando vita al primo spumante che affina nei fondali marini.
Il vino si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino intenso, con un perlage fine e persistente.
Al naso è particolare, originale, dandoci la sensazione che la sua effervescenza racchiuda il mare; alla percezione olfattiva si aggiungono note di agrumi, muschio e salmastro.
In bocca è deciso, lungo e spiccatamente minerale.
La “Bianchetta Genovese” è un vitigno, a bacca bianca, autoctono della Liguria. Un tempo impiegata come uva da tavola, oggi viene anche vinificata in bianco ed è ottima in appassimento e spumantizzazione. Un vitigno che riesce magistralmente a riflettere la salinità e l’acidità dei terreni; preferisce i climi freschi e collinari
Il “Pigato”, vitigno a bacca bianca ligure, è coltivato sia lungo la costa che nelle valli dell’entroterra della Regione.
Un’uva resistente alle malattie della vite, dalla produttività abbondante, che giunge a piena maturazione a fine settembre.
Il nome deriva dal dialetto ligure “pigau” ossia macchiato, con riferimento alla puntinatura marrone che appare sugli acini maturi. Sembrerebbe avere origini greche, provenendo dalla Tessaglia, anche se le sue prime tracce documentate risalgono solo al 1600. Fra le sue caratteristiche c’è quella di essere molto simile al Vermentino.