Cantina Tenuta di Aljano
            

Spumante Colli di Scandiano e Canossa DOP Metodo Classico Brut millesimato Vigna al Vento 2014 ?

            

Uve utilizzate – Spergola 100% ?

Permanenza sui lieviti – almeno 60 mesi.


Siamo sulle prime colline dell’Appennino Emiliano, a Iano di Scandiano in provincia di Reggio Emilia, a pochi chilometri dal Castello di Canossa. Qui la famiglia Oleari, che ha rilevato la tenuta nel 2015, conta su circa 24 ettari vitati che vedono la presenza di vitigni autoctoni condotti con un sistema di difesa integrata avanzata. La Vigna al Vento dalla quale si raccolgono le uve del Metodo Classico in oggetto, ha una esposizione Est, Nord-Est, proprio nello spigolo di confluenza del Tresinaro con la pianura; una posizione ottimale, con notevoli escursioni termiche fra il giorno e la notte e sempre delicatamente ventilata. Le caratteristiche geologiche gessose del territorio regalano al vino una iniziale vellutata mineralità e anche una piacevole acidità finale della quale si apprezza insieme alle note olfattive di frutta a polpa gialla, oltre a un delicato sentore di pompelmo rosa e una infinitesimale percezione di zafferano. Al palato è oltremodo fragrate, con note marcate di lieviti che virano su percezioni di mandorla e nocciola. Un’annata da ricordare, gli inglesi direbbero “Must have”.


Voto: 90/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Anna Beatrice
            

Spumante Emilia IGP Metodo Classico Brut Le Nebbie 2018?

            

Uve utilizzate – Spergola 100%

Permanenza sui lieviti – varia molto, passando dai 24 a 48 mesi


L’azienda famigliare di Luca Messori, intitolata alla nonna Anna Beatrice, si trova sopra il comune di Albinea, in provincia di Reggio Emilia, a 300 metri s.l.m., fra colline che salgono e scendono rapide, in zone non lontane dall’abitato, ma che comunque mantengono un aspetto selvaggio, con aree boschive che favoriscono ottime escursioni termiche fra il giorno e la notte. Un Metodo Classico, dosato fra 0 e 2 gr/litro, senza aggiunta di solfiti, si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino vivace, con un perlage fine a grana mediofine, mentre al naso le sensazioni olfattive propongono fiori bianchi e di sambuco, una lieve coda di uva sultanina e un finale in cui emergono ricordi tipici del vitigno, fra cui un eco di mandorla amara. Al palato è fragrante, croccante, equilibrato nel riproporre le note olfattive alle quali ritorna l’amarognolo tipico della Spergola, comunque blando nell’insieme e ben integrato con una delicatissima percezione affumicata e un finale correttamente sapido. Fresco, ben strutturato nella sua verticalità e persistenza.?


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Anna Beatrice
            

Spumante Emilia IGP Metodo Classico Brut Vulpis in Fabula 2018

            

Uve utilizzate – Lambrusco Maestri 100%

Permanenza sui lieviti – da 12 a 24 mesi – sboccatura marzo 2020


La cantina Anna Beatrice di Luca Messori, viste le sue dimensioni così contenute quasi “su misura” può essere definita Château Garage. Chiaramente tutte le lavorazioni sono manuali alle quali si abbina una continua ricerca agronomica ed enologica che fornisce risultati ragguardevoli. Un Metodo Classico rosso da uve Lambrusco Maestri che oltre ad essere una rarità è, fra l’altro, non semplice da vinificare. Il vino si presenta all’esame visivo di colore rosso rubino piuttosto impenetrabile, con una elegante, cremosa e persistente spuma rosa scuro, oltre a un perlage mediamente fine. Al naso Vulpis in Fabula sprigiona sentori ricchi di frutti del sottobosco come mora e lamponi oltre a un eco di violetta. Con equilibri rari per un monovarietale di Lambrusco. Al palato è delicatamente vibrante, con adeguate note tanniche che lasciano il campo alla ricercata sapidità finale, rafforzata nella persistenza e nelle bolle che avvolgono pienamente il palato. Bella bolla.


Voto: 90/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Antonio Aldini ??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Nature?

            

Uve utilizzate – Malvasia di Candia aromatica 100%

Permanenza sui lieviti – non sboccato


Piccola azienda vitivinicola sul versante sinistro del torrente Parma, a Mattaleto, una frazione di Langhirano, in provincia di Parma; fondata nei primi anni 2000, per amore della vite e del vino tradizionale di questa terra collinare, dallo Antonio Aldini factotum dell’azienda.

Il vino dsi presenta di colore giallo paglierino, con riflessi vagamente dorati; si propone all’olfatto con note di agrumi seguite da quelle di anice. In bocca è secco, fresco, sapido con una bolla che avvolge e ammorbidisce; finale amarognolo.


Voto: 86/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Bertolani?
            

Spumante Colli di Scandiano e di Canossa Doc Metodo Classico Vincent Pas Dosè ?

            

Uve utilizzate – Spergola 100%

Permanenza sui lieviti– almeno 30 mesi


Siamo sui colli di Scandiano, nel reggiano, dove si trova la cantina fondata da Alfredo Bertolani il quale acquisendo, nel 1925, parte delle attrezzature della Società Enologica Scandianese, aprì la sua azienda con il motto: «Semplicità, onestà e pulizia». Da rilevare che proprio Alfredo Bertolani, con lungimiranza, vinificava già la Spergola in purezza per realizzare il Bianco di Scandiano. Le uve utilizzate dall’azienda per produrre circa 400mila bottiglie l’anno provengono da vigneti posti nella sola fascia collinare intorno a Scandiano. Un basso dosaggio di anidride solforosa, progressivamente ridotto negli anni, contribuisce a esaltare le percezioni gustative che il vino regala, esprimendosi con delle iniziali note erbacee e minerali che svaniscono per lasciare spazio a eleganti e levigati profumi di fiori freschi di campo, note dei lieviti e di frutti disidratati. In bocca è fresco, elegante, bilanciato nella sapidità e nell’acidità; buona la persistenza, abbastanza armonico nella sua evoluzione che certamente può regalare il meglio con soste sui lieviti ancora più prolungate.


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina BiòSS
            

Spumante VSQ Metodo Classico Rosé Pas Dosé 150/9?

            

Uve utilizzate – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro 85%, Malbo Gentile 15%

Permanenza sui lieviti – oltre 12 mesi


Filippo Gianaroli fonda la sua azienda BiòSS nel 2015. Il nome racchiude la filosofia aziendale: BiòSS è un termine dialettale che significa nudo, senza aggiunte. Situata in una posizione dominante, la cantina è circondata dai propri vigneti per un’estensione di circa 6 ettari. Il 150/9 prende il nome della parcella e foglio mappale del vigneto dal quale provengono le uve. È un vino sincero, dal colore rosa tenue, finemente spumeggiante. All’olfatto si presenta con toni di frutta, mela rossa matura e cremolata di fragole con un finale velatamente floreale. Al palato è vibrante, vivo, fresco, acido e sapido, lungo e persistente.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina BiòSS ??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Pas Dosé 52/9?

            

Uve utilizzate – Trebbiano modenese 100%

Permanenza sui lieviti – oltre 12 mesi


L’approccio di Filippo Gianaroli al metodo classico è assolutamente scientifico.

Ci troviamo in uno Château Garage dove Filippo cura tutto personalmente; chiaramente anche questo Metodo Classico 52/9 (il cui nome è riferito al numero di mappale e particella dove è ubicato il vigneto)

è frutto di un lavoro creato da una visione unitaria; si esprime con una iniziale nota erbacea e un palato minerale ed elegante, più sapido che acido, nelle sue nuance finali.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Casali Viticultori?
            

Spumante Colli di Scandiano e di Canossa Doc Metodo Classico Brut – Ca’ Besina?

            

Uve utilizzate – Spergola 100%

Permanenza sui lieviti – almeno 48 mesi


Casali Viticoltori rappresenta un riferimento della produzione vitivinicola reggiana essendo all’interno del Gruppo Emilia Wine, con sede ad Arceto di Scandiano (RE). La produzione, che si attesta intorno al milione e mezzo di bottiglie annue, è orientata nella preservazione del patrimonio genetico dei vitigni autoctoni. Casali è un nome che deriva dal passato, quando questa cantina in autonomia rispetto al gruppo attuale, si occupava già della Spergola. Una delle espressioni del lavoro svolto è questo spumante che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino brillante, dorato con latenti sfumature verdognole e con un perlage persistente a grana fine. All’olfatto è ricco, le note olfattive inizialmente sono relativamente mascherate da rapide note di fieno e foglie essiccate, ma, dopo alcuni secondi, si aprono a una fragranza che porta appresso sentori dei lieviti, complementari a dettagli di frutta candita, frutta tropicale matura, mela cotogna e memorie di agrumi e salvia. Al palato è vibrante, fa sentire la sua mineralità proposta in constante equilibrio con una buona acidità col risultato di una bella morbidezza, concludendo con l’impronta tipica e persistente, moderatamente amaricante della Spergola, con un delicato e quanto mai inconfondibile aroma di mandorle fresche.?


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Dall’Asta Giovanni ??
            

Spumante Colli di Parma DOC Metodo Classico Brut – Dama Bianca?

            

Uve utilizzate – Malvasia di Candia aromatica 100%

Permanenza sui lieviti – minimo 36 mesi


Le Cantine Dall’Asta sono la più antica azienda vitivinicola di Parma. Nacque nel 1910 a Casatico di Langhirano, locandosi in quella che cinquecento anni fa era una torre di avvistamento per la difesa del territorio. I vigneti, posizionati nelle colline che degradano verso il torrente Parma, sono posti a una altitudine compresa fra i 300 a 400 metri s.l.m. su terreni argilloso-calcarei, caratterizzati da un microclima ideale per la viticoltura. Il vino oggetto della degustazione è questo Metodo Classico che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino brillante, con riflessi dorati e un perlage leggero a grana fine, mentre al naso offre un bouquet intenso e complesso nel quale si evidenziano sentori di mela verde, note di cedro candito e di lieviti. Il sorso è accompagnato da una notevole struttura sorretta da un finale dai richiami dolci che ricordano la vaniglia.


Voto: 89/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina della Volta??
            

Lambrusco di Sorbara Doc Metodo Classico Brut Rosé?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara100%

Permanenza sui lieviti – almeno 42 mesi


Siamo a Bomporto, in provincia di Modena, qui ha sede Cantina della Volta che nasce dalla centenaria esperienza della famiglia Bellei, imprenditori vinicoli fin dal 1920. Pur trovandoci nel cuore delle terre del Lambrusco di Sorbara, Christian, quarta generazione della famiglia e suo padre Giuseppe hanno sempre coltivato la passione per gli spumanti di alta qualità. La passione per questo metodo di vinificazione non si limita alla lavorazione delle uve autoctone, ma si spinge fino ai vitigni internazionali Pinot Nero e Chardonnay che papà Beppe piantò a Serra Mazzoni, a circa 600 metri s.l.m. che danno vita alla linea Mattaglio. Una cantina che ha puntato tutto sul Metodo Classico, una scelta senza compromessi, alla ricerca di quella qualità che abbiamo raccontato nell’introduzione a questa regione. Questo Metodo Classico si presenta con un luminoso colore rosa tenue, tipico del vitigno che restituisce unicità, solcato da una spuma delicata e persistente e da un perlage corposo a grana mediofine. All’olfatto mostra un bouquet ricco di ricordi fruttati di lampone e fragolina di bosco uniti a note floreali di rosa e toni freschi di melagrana. Il sorso è vigorosamente fresco, con un tocco di sapidità che invoglia sia il sorso che l’abbinamento.

Un buon bere.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina della Volta?
            

Spumante Emilia IGT Metodo Classico Blanc de Noirs Il Mattaglio?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero100%

Permanenza sui lieviti – almeno 48 mesi


La Cantina della Volta, realtà storica del modenese, è condotta dall’enologo Christian Bellei che rappresenta la quarta generazione in attività. La sua passione per le bollicine lo ha portato numerose volte a Epernay, capitale dello Champagne, per studiare l’elaborazione dei vini con il Metodo Classico e poi applicarlo alle uve lavorate nella sua cantina. Il Mattaglio si presenta nel calice di colore giallo dorato con accenni che rimandano all’ambra, con un perlage leggero e persistente a grana fine. Al naso mostra la sua struttura ed evoluzione con profumi fruttati maturi e rimandi speziati. Complesso al sorso, in equilibrio fra vivacità e vinosità; giovanile e rinfrescante e al tempo stesso completo e maturo. Il finale, variegato e persistente, conferma la forte personalità di questo vino. Una bella bolla.


Voto: 90/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina della Volta?
            

Spumante VSQ Metodo Classico Rosé Il Mattaglio Specialist?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero100%

Permanenza sui lieviti – almeno 48 mesi


Il nome e logo della Cantina della Volta sono un rimando alla storia e all’adiacente canale Naviglio Modenese, deviazione del torrente Panaro. In particolare, alla Darsena di Bomporto nel XVIII sec. i barconi provenienti da Modena, dovevano effettuare appunto “la volta” per rientrare in città. Le uve utilizzate per la produzione di questo vino provengono dal vigneto collinare di Riccò di Serramazzoni (Modena), locato a 650 metri di altitudine, sul versante modenese dell’Appennino Tosco-emiliano. Una bolla compatta, profonda e seducente, con note al naso di piccoli frutti rossi, dettagliati, poi sentori di fiori e di erbe officinali. La bocca è avvolgente, levigata, avvolta dalla cremosità, con una bellissima trama fruttata, che si integra a una mineralità che fa da spalla a una acidità che stimola, da persistenza, gradevolezza e profondità gustativa.


Voto: 91/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Francesco Bellei & C.??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Cuvée Francesco millesimato 2012 ?

            

Uve utilizzate – Chardonnay 50%, Pinot Nero 50%

Permanenza sui lieviti – non dichiarata, sboccatura novembre 2019


La cantina Francesco Bellei & C. venne fondata da Francesco Bellei, nel 1920 a Bomporto in provincia di Modena. La filosofia aziendale è sempre rimasta legata alla tradizionale pratica della vinificazione col “metodo tradizionale” della fermentazione naturale in bottiglia. La produzione di altissima qualità portò la Francesco Bellei al vertice della produzione italiana di Spumante e Lambrusco Metodo Classico diventando un’azienda di riferimento. Oggi, essendo di proprietà della famiglia Cavicchioli, non ha perso niente del vecchio indirizzo produttivo e ne è testimonianza questa Cuvée Brut dedica al capostipite della famiglia Bellei, con la sua elegante etichetta in oro rosa antico di stampo decisamente classico. Un vino che rivela, nel sorseggiarlo, la sapienza enologica della cantina, presentandosi di colore giallo paglierino dai riflessi dorati e dalle venature ancora giovani e verdognole, con un perlage persistente a grana fine. Al naso offre un bouquet delicato e fragrante, con note di frutti e fiori bianchi in evidenza. In bocca è fresco e gradevole, con un sorso equilibrato e persistente. Una bolla che rappresenta un prodotto di nicchia, lungo, persistente, con finale quasi metafisico. Un bere gastronomico che da piacere.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Francesco Bellei & C.?
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Cuvée Blanc de Noirs 2013 ?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 100%

Permanenza sui lieviti – oltre 72 mesi – sboccatura 2020


La passione per il vino e la grande capacità di interpretarne le evoluzioni hanno spinto l’azienda a produrre un Brut realizzato con una couvée di Pinot Nero e Chardonnay che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino tendente al ramato, con un perlage persistente a grana fine. Al naso le note olfattive propongono netti sentori fruttati di piccoli frutti di bosco, di mora e lampone, seguiti da percezioni di spezie dolci orientaleggianti che si aggregano a una bella sapidità. In bocca il sorso è fresco, ricco, vibrante, complesso e persistente e lungo il tutto avvolto da una bolla affascinante.


Voto: 90/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Francesco Bellei & C.??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut – RossoBrut ?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Permanenza sui lieviti – 24 mesi


Agli inizi degli anni ’70, dalla volontà di avere un Lambrusco di Sorbara che alla mescita non avesse la torbidità tipica della fermentazione in bottiglia, portò la cantina a fare innumerevoli tentativi prima di arrivare a un risultato che fosse in linea con gli standard aziendali. Il RossoBrut è un Metodo Classico che non ti aspetti, gradevolissimo sia al naso che al palato. Il vino si presenta all’esame visivo di colore rubino scarico, con una schiuma cremosa e un perlage intenso a grana mediofine. Al naso offre un bouquet intrigante di piccoli frutti a bacca rossa come fragole, lamponi e ribes, a cui segue una delicata sensazione floreale di viola con un finale piacevolmente sapido. In bocca è fresco, corposo, ancora sapido, acido e tracciato da una vena tannica che la bolla riesce ad armonizzare anche con le altre note descritte, rendendolo particolarmente piacevole alla beva.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Fangareggi ??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Pas Dosé – L’Altro?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Permanenza sui lieviti – da 24 a 30 mesi


Fangareggi, a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, è una piccola realtà nata dalla volontà di Matteo che nel 2013 inizia a lavorare parte dei 22 ettari vitati di famiglia, in larga misura pensati per il conferimento, come tante altre coltivazioni famigliari sul territorio; la sua scelta è di lavorare in lotta integrata avanzata e che ha portato la certificazione BIO con la vendemmia 2021.

La prima annata, frutto della vendemmia del 2017, ha sostato 27 mesi sui lieviti. Di colore rosa luminoso, cerasuolo abbastanza carico, sempre riferendoci al colore varietale di questa uva, ci ricorda molto da vicino l’eleganza cromatica del Sorbara. All’olfatto la bacca rossa esprime sentori di ciliegie mature, poi una fine, quasi impercepibile nota di smalto, così il ribes rosso e i lieviti indigeni che completano il bouquet.

Al palato rivela una piacevole bollicina, sempre fine e capace di concedere largo spazio alle percezioni gustative che regala il vitigno, alla sua territorialità; poi chiude con una delicata nota amarognola rilasciata dalla spinta dei lieviti in giusto equilibrio con l’acidità. Un buon esempio di piccolo produttore di pianura.?


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Fantesini ??
            

Spumante Spergola dell’Emilia IGP Metodo Ancestrale – Battagliero?

            

Uve utilizzate – Spergola 100%

Permanenza sui lieviti – nessuna sboccatura


Siamo a Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, la cantina della famiglia Fantesini produce uva e vino fin dagli anni Venti del secolo passato. Una eredità storica che oggi è in mano a Chiara Fantesini che, insieme al cognato Cesare Bigi, conduce l’azienda composta da 7 ettari di proprietà.

Battagliero, rifermentato in bottiglia, è un vino schietto, potremmo dire apripista per questo mondo dei non sboccati, ritornati molto in auge grazie alla tecnologia di vinificazione contemporanea, in particolare il controllo delle temperature con il ciclo del freddo. Rispetto ai lambruschi dei nonni, la tecnica della rifermentazione in bottiglia è solo un passaggio ereditario, perché in passato la discontinuità, gli sbalzi di pressione e un metodo di imbottigliamento troppo incostante non potevano restituire la qualità in bottiglia di cui si parla oggi. È la volontà delle persone, il loro carattere tenace di questi luoghi, che porta al recupero di vini naturali creati con efficacia contemporanea. Un vino caratterizzato da note di erba tagliata e una iniziale freschezza agrumata, che prolunga la persistenza gustativa tipiche di questo vitigno, forse non sapendolo trattenere a pieno, fra adeguata sapidità e delicati riverberi di mandorla amara; dunque pungente, anche se solo a tratti.


Voto: 86/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Fantesini ??
            

Lambrusco dell’Emilia IGP Metodo Ancestrale Prati della Tomba?

            

Uve utilizzate – Lambrusco Grasparossa 100%

Permanenza sui lieviti – nessuna sboccatura


Nonno Dante a 20 anni, quando la vite veniva chiamata “pianteda” e cresceva abbracciata agli olmi, da mezzadro, vendeva il suo vino nei mercati di Reggio e Parma. Erano gli anni Venti del Novecento, a Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, dove ha sede la cantina della famiglia Fantesini. Il vino Prati della Tomba, che prende il nome dai campi dove sono allevati i vigneti, si presenta all’esame visivo di colore rosso vivo, una schiuma cremosa vivace e un perlage fitto a grana media; un Lambrusco d’altri tempi, posto fra robustezza e profumi di cantina che si mischiano a quelli di un sottobosco bagnato dalla brina. Non per tutti i palati, certamente adeguato ad abbinamenti di piatti emiliani ricchi di sapore. Un vino ben fatto, subito vibrante, con note ferrose e di prugna, che si ingentilisce e riempie il palato, sempre generoso di bollicine, con un finale che regala fragranza e sapidità.?


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Galvana Superiore ??
            

Spumante Pignoletto DOC Metodo Italiano – La Guardia?

            

Uve utilizzate – Pignoletto 100%

Permanenza in autoclave – 4/6 mesi in autoclave


Siamo in provincia di Modena, a est di Castelvetro dove si trova una microarea felice, dal punto di vista vitivinicolo, nella quale troviamo la cantina Galvana Superiore, posta poco al di sotto dei 200 metri s.l.m. in luoghi anticamente caratterizzati da foreste. Qui la famiglia Leonelli, che coltiva la vigna fin dal 1974, rimarca con gioia la propria prospettiva collinare di un luogo che territorialmente per un attimo ci appare persino non emiliano. Ci viene proposto in degustazione questo Pignoletto che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, con evidenti riflessi verdognoli e un perlage buono, a grana mediofine, mentre al naso risulta fresco, dalla caratteristica nota acido-amarognola tipica del Grechetto Gentile, seppure volutamente tenuta sotto controllo e che si abbina a una spiccata vena erbacea, fra cardo e varietà spontanee di campo, che si amplia a sentori di fiori bianchi e miele di tiglio, con latenti note di tostatura e uva sultanina. Al palato mette in evidenza un bell’equilibrio e pienezza, lasciando un finale abbastanza lungo e delicatamente sapido. Forse un po’ di verticalità in più…


Voto: 86/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Galvana Superiore ?
            

Lambrusco Grasparossa DOC Metodo Italiano Ca’ Imperatore?

            

Uve utilizzate – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro 100%

Permanenza in autoclave – 4/6 mesi in autoclave


La Cantina Galvana Superiore, certificata BIO dal 2020, da sempre tiene fede ai principi dettati dal fondatore, Marino Leonelli, di tutela ambientale e territoriale apportando nutrienti alla vite con colture interfilari naturali, pratica del sovescio e rullatura; vendemmia manuale a basse rese; selezione delle uve in cantina. Il Grasparossa oggetto della degustazione, si presenta all’esame visivo di colore rosso porpora scuro, quasi violaceo, vivo come le vasche del mosto, con una schiuma cremosa e un perlage fitto a grana grossa, mentre all’olfatto è intenso, vinoso, ricco di note olfattive che riportano alla mente il sottobosco e la ciliegia matura. Al palato è un vino decisamente secco, schietto e vibrante con l’equilibrio spostato più verso il sapido che il tannico, con un finale corposo e avvolgente.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Ghedini ??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Dosaggio Zero – Saguajè?

            

Uve utilizzate – Chardonnay 60%, Pignoletto 40%

Permanenza sui lieviti – circa 40 mesi


Siamo a Montebudello, nel comune di Valsamoggia in provincia di Bologna, forse quell’areale che oggi possiamo considerare la soglia di demarcazione fra il mondo delle bollicine e l’affaccio verso la Romagna, ancor distante, dei vini fermi, seppure vi siano ovviamene eccezioni, in particolare nella vinificazione spumantizzata del Pignoletto. Qui siamo al cospetto della cantina Ghedini, condotta dal 2005, da Michele, il quale ha la fortuna di avere, fra gli 8 ettari, vigneti che risalgono al 1985. Il vino Saguajè, che in dialetto locale è un po’ come dire una cosa metà e metà, è un metodo classico vibrante, erbaceo, molto fresco, che trasmette note di foglie umide, altre di minerali e altre ancora di frutta gialla, miele d’acacia e riverberi di fiori di tiglio. Al palato propone lievi note di tostatura; una prolungata efficacia dei sentori integra bene olfatto e palato, per un vino genuino, territoriale, solo apparentemente semplice, con una bolla armoniosa,

di efficace acidità e sapidità. Il Pignoletto di queste colline concede buoni risultati. Bella persistenza e verticalità.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Il Ghizzo?
            

Spumante VSQ Metodo Italiano Brut– Armella Sessantanni

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 50%, Ortrugo 30%, Chardonnay 20%

Permanenza in autoclave– 6 mesi


La storia de Il Ghizzo ebbe inizio nel 1950 quando i nonni Fulvio e Fermina si stabiliscono nell’omonimo podere nel piacentino, piantando i primi vigneti. Sugli odierni 7 ettari vitati sono allevati principalmente i vitigni tipici del territorio come Barbera, Croatina, Ortrugo e Malvasia di Candia aromatica, oltre a qualche vitigno internazionale utile e finalizzato alla produzione di vini come questo Brut che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, con sfumature dorate e un perlage intenso a grana medio fine, mentre al naso è caratterizzato da profumi delicati con sensazioni floreali e fruttate. All’assaggio risulta morbido e moderatamente fruttato; una bollicina croccante, dal gusto piacevole mediamente persistente e con finale minerale, secco e sapido.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Illica Vini??
            

Spumante VSQ Metodo Classico 1919 Blanc de Blancs Extra-Brut?

            

Uve utilizzate – Ortrugo, Trebbiano, Sauvignon Blanc, Chardonnay.

Permanenza sui lieviti – 36 mesi, sboccatura agosto 2023


Illica Vini dei fratelli Fabrizio e Paolo Magnani Illica si trova a Vernasca, in provincia di Piacenza e più precisamente nella valle del torrente Ongina che sfocia in Val d’Arda. Gli ettari vitati sono in totale 8 e si trovano all’interno della riserva Geologica del Piacenziano, su terreni ricchi di fossili marini a testimonianza di come 5 milioni di anni fa, il mare lambisse questi luoghi. Talvolta la provincia di Piacenza potrebbe erroneamente essere lasciata indietro, a favore di altri territori emiliani e invece illica è una bella sorpresa.

E Fabrizio è vulcanico, un produttore che non si ferma, che continua a fare ricerca.

Una bolla che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino brillante, con un perlage persistente a grana mediofine, mentre all’olfatto emergono note dei lieviti accompagnate da sentori fruttati a pasta bianca e accenni minerali. Profumi floreali e complessità derivano direttamente dalla vinificazione.

Palato appagante con sfumature di agrumi nel finale.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Illica Vini?
            

Spumante VSQ Metodo Classico 1919 Blanc de Noirs Extra-Brut?

            

Uve utilizzate – Barbera 100%

Permanenza sui lieviti – 24 mesi


I nomi delle tre etichette di Metodo Classico Illica, 1919, fanno riferimento a quel Luigi Illica, noto librettista d’Opera italiano, prevalentemente pucciniano, collaboratore di Giuseppe Giacosa, morto nel 1919. Ecco confermato quanto detto nell’assaggio precedente. Fabrizio Illica, con il fratello, non si ferma

all’esistente; nella ricerca trova la consapevolezza agronomica per aumentare la Barbera e si permette persino di spumantizzarla. In questo caso il vino degustato si presenta all’esame visivo di colore giallo chiaro luminoso, con riflessi velatamente oro rosa e con un perlage corposo a grana mediofine/fine. Al naso fa sognare; le note olfattive persistono su sentori agrumati lievemente acido-amarognoli che ricordano un pompelmo giallo i quali si amalgamano a dettagli di piccoli frutti rossi e a quelli di prugna viola matura, lasciando infine spazio alla croccantezza dolce collegata al miele d’acacia. Al palato la nota amarognola del naso riconduce più a un fresco bergamotto, nel finale è morbido, trascinato da una buona persistenza delle bollicine, rilasciando un ricordo amaricante.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Illica Vini??
            

Spumante VSQ Metodo Italiano Extra-Brut Rosé – Fleur?

            

Uve utilizzate – Barbera 80%, altri vitigni 20%

Permanenza in autoclave – 11 mesi


Tutte le etichette Illica nascono esclusivamente da vigneti piacentini locati in alta collina e allevati con una profonda educazione alla sostenibilità ambientale.

Non di solo Metodo Classico, potremmo dire parafrasando… Allora questo Metodo Italiano si presenta all’esame visivo di colore rosa decisamente intenso, definibile come corallo con nuance peonia. All’olfatto è molto fruttato, carico di note dolci e cremose che ricordano la cremolata di fragoline di bosco, ovvero la granita più fine e cremosa che si usa nel messinese. Si fonde con una nota di ciliegia matura, ma anche ribes e viole appena dischiuse. Un dettaglio finale di smalto è l’anello di congiunzione fra naso e bocca, per un palato in cui l’acidità seppure moderata è vincente, è corrotta solo a tratti da una lieve provocante e gastronomica compattezza. La durata in autoclave, qui fa la differenza.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina La Piana Winery?
            

Spumante Trebbiano di Modena DOP Metodo Classico Brut - Soffio di Venere?

            

Uve utilizzate – Trebbiano di Modena 100%

Permanenza sui lieviti – 18 mesi


La Piana Winery coltiva otto ettari di vigneto, tra Castelvetro e Vignola, in provincia di Modena, nella primissima fascia collinare. I vigneti si trovano a 200 metri s.l.m. in un territorio che anticamente era caratterizzato da vaste foreste. Il vino si propone all’esame visivo di colore giallo paglierino luminoso, con

un perlage continuo a grana mediofine. Al naso sprigiona note lattee miste con frutta agrumata e ricordi di albicocca e anacardi lievissimamente tostati. Al palato domina la linea agrumata, dritta e acida fino alla fine, con una chiusura vibrante e sapida al punto giusto.


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina La Piana Winery??
            

Spumante Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP Metodo Classico Brut Rosé – Intuizione

            

Uve utilizzate – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro 100%

Permanenza sui lieviti – 24 mesi


La Piana Winery nasce nel 1951 quando Cesare Gianaroli iniziò a trasformare le uve del proprio vigneto commercializzando i vini prodotti. Una serie di vicissitudini fra le quali la prematura morte del figlio Graziano, portarono Mirco a soli 14 anni a condurre l’azienda, a partire dal 1992, avviando un processo evolutivo che negli anni non si è mai interrotto e conducendo la cantina a indirizzare l’intera filiera produttiva al biologico. Il vino in oggetto si presenta all’esame visivo di colore rosa antico, con riflessi ambrati. All’olfatto è territoriale, con delicatissime sensazioni di violetta passita, miste a quelle di pane fresco, di fragola e mosto d’uva. Al palato è schietto, la percezione tannica è avvolta dalla voluminosità delle bollicine che integrano l’acida e la sapidità, regalandoci un finale di acute note speziate.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Lini 910 ?
            

Spumante VSQ Metodo Classico Pas Dosé Millesimato

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 100%

Permanenza sui lieviti – 48 mesi


Lini 910 vanta un’età ragguardevole nell’ambito enologico, Poter contare su oltre 110 anni di storie e su la quarta generazione non è cosa da poco. Diciamo anche che qui si concretizza davvero l’idea di realizzare bollicine più che mai durature, francesi nel concetto, ma emiliane nel risultato caratteriale. La svolta nella identità spumantistica che l’azienda ha assunto si deve a Massimo e Fabio Chiarli, i quali dopo aver frequentato la scuola di Conegliano Veneto, si specializzarono a Reims in Francia, Oggi Alberto e i cugini Alice e Alessio continuano con successo su questo indirizzo proponendo questo spumante 100% Pinot Nero che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino cristallino e un perlage fitto a grana fine, mentre al naso i sentori olfattivi spaziano da quelli di frutta a quelli di croste di pane, da quelli di burro e quelli piacevoli di pompelmo rosa fino a quelli di fiori bianchi freschi In bocca è immediato, fresco, verticale e con una significativa persistenza ed elegante acidità; equilibrato e morbido nel gusto.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Lini 910 ??
            

Spumante VSQ Lambrusco dell’Emila IGT Metodo Classico Gran Couvée Rosso

            

Uve utilizzate – Lambrusco Salamino 100%

Permanenza sui lieviti – 36 mesi


La Cantina Lini 910 si trova a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, nel cuore dell’Emilia. Più di 100 anni di storia nel mondo del vino ed in particolare del Lambrusco, vitigno che in questo momento sta godendo di una ritrovata popolarità. La Cantina Lini 910 ne ha voluto fare un vino d’eccellenza, elaborandolo sapientemente attraverso il Metodo Classico, da sempre una passione di famiglia. Quello degustato è il risultato di una lungimirante scelta e di un processo operativo audace per i tempi in cui tutto ebbe inizio. La scelta del Salamino in purezza, salvo alcune annate in cui si ricorre a una piccola percentuale di altre varietà autoctone, non significative nell’insieme, si deve alla volontà di creare bollicine longeve.

Può sembrare persino un paradosso incontrare una verticale di Lambrusco, un vino che si immagina da sempre adatto solo a una pronta beva. Ci smentisce Lini, visto che presso la sede possiamo comprare questo Sorbara con annate inimmaginabili. Allora si può incontrare la 2014, la 12, la 2009, persino ancora la 2007 e la 2006. Tutte bollicine di insospettabile freschezza, eleganza del colore e ancora tanto da raccontare. Questo spumante si presenta all’esame visivo di colore rosso rubino brillante, con nuance violacee, perlage intenso a grana fine. Al naso le note fruttate si integrano a quelle floreali con un finale in cui le percezioni tanniche si uniscono a quelle dei lieviti. Al palato è fresco, morbido, di grande equilibrio ed eleganza. Convincente, è certamente un Lambrusco di riferimento.


Voto: 91/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Luretta??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut On Attend Les Invités?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 100%

Permanenza sui lieviti – 36 mesi


Siamo nei colli piacentini, affacciati sulla Val Luretta che da il nome alla cantina di Lucio Salamini, caratterizzata dalla presenza del Castello di Momeliano, a Gazzola, in provincia di Piacenza. Fu il padre di Lucio, Felice Salamini, a dare vita a questa azienda vitivinicola cercando di appagare il suo desiderio di portare, intorno alla metà degli anni ’80 dalla Francia, in Italia la qualità dei grandi vini d’oltralpe, trapiantando su queste terre, colture e metodologie enologiche.

Oltre alle grandi Malvasie, ci hanno sempre interessato anche le bolle aziendali, una delle quali è questo Metodo Classico che si presenta all’esame visivo di colore rosa antico, un classico buccia di cipolla, con un perlage fitto a grana mediofine, mentre al naso rivela sentori di frutti di bosco e melograno, di ciliegia, con divagazione sensoriali di lieviti e un finale di carbone. Al palato ha ritorni tannici e quelli fruttati percepiti al naso; avvolgente, ma non eccessivamente fresco, tanto da poterlo definire uno spumante classico, quasi tradizionale nella più positiva delle valenze, dunque rotondo nella parte centrale del palato, ma che si asciuga un po’, pur inebriando piacevolmente la bocca con tante bollicine, persistenti in tutto il finale.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Luretta??
            

Spumate VSQ Metodo Classico Brut Rosé- On Attend Les Invités - Riserva Roncolino?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 100%

Permanenza sui lieviti – 96 mesi


L’ispirazione internazionale che guida la Cantina Luretta nella creazione dei suoi spumanti Metodo Classico, vede la sua consacrazione con l’utilizzo, di volta in volta, delle uve dei vitigni Chardonnay e Pinot Nero, anche se nei 50 ettari vitati di proprietà dell’azienda, sono coltivati anche vitigni come Barbera, Cabernet Sauvignon, Croatina, Malvasia di Candia aromatica e Sauvignon Blanc.?Questo Riserva Roncolino è uno spumante realizzato solo nelle annate migliori, con le uve di Pinot Nero provenienti da una piccola parcella della tenuta; un progetto così selettivo che qui svela davvaro i suoi risultati migliori. È un vino che si presenta all’esame visivo di colore rosa antico, con un perlage persistente a grana fine, mentre al naso le percezioni olfattive si aprono a un bouquet che spazia da lievi percezioni di frutti maturi a note di liquirizia, poi sentori di arancia candita fino a foglie di salvia essiccata e tè verde; da note di spezie come il pepe bianco fino a quelle di pasticceria e cioccolato bianco. In bocca ha corpo, freschezza, equilibrio, sapidità e una raffinata lunga persistenza. Tra uno spumante di tradizione e un metodo classico di assoluta contemporaneità. Bella bolla.


Voto: 90/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Luretta??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Pas Dosé – Principessa ?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 70%, Chardonnay 30%

Permanenza sui lieviti – 36 mesi


Uno Spumante ottenuto da Pinot nero chiaramente vinificato in bianco e Chardonnay; quest’ultimo soggetto a un affinamento in legno. Non viene prodotto tutti gli anni e le annate non vengono commercializzate in ordine cronologico. Una bolla che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino con sfumature dorate e un perlage persistente a grana mediofine, mentre al naso si propone con sentori di frutta gialla, ananas, agrumi canditi e citronella, con un finale floreale piacevole. In bocca è robusto, strutturato, ricco di una piacevole acidità che conferisce una lunga persistenza; una bella bevuta di grande equilibrio, con un finale che ricorda la mandorla. Da assaporare e riassaporare.?


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Luretta??
            

Spumate Colli Piacentini DOC Metodo Classico Pas Dosè millesimato 2019 BIO

            

Uve utilizzate: Pinot Nero 70%; Chardonnay 30%

Permanenza sui lieviti: 45 mesi


Siamo nelle colline piacentine, a ridosso del Castello di Momeliano, dove Felice, che ama fare gli spumanti, fra i quali spicca questo Pas Dosé, gestisce la cantina Luretta.

Alla vista il vino si presenta di un colore paglierino acceso, tendente al dorato, con un perlage fitto a grana media. Al naso regala note di sentori agrumati, di frutta a polpa bianca e con un finale che riporta alla mente note di panetteria.

In bocca è intenso e persistente, con una bollicina fine e cremosa.


Voto: 86/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Lusvardi ??
            

Lambrusco dell’Emilia IGP col fondo – Grato?

            

Uve utilizzate– Lambrusco Salamino e Grasparossa in quantità non dichiarate

Metodo Naturale


Siamo a San Martino in Rio in provincia di Reggio Emilia ed è qui la famiglia Lusvardi coltiva i suoi 10 ettari di vigneti a Lambrusco Grasparossa e Salamino.

Andrea Lusvardi e la moglie Rita, rientrati nel 2008, da un periodo vissuto negli USA, decidono di produrre vino nella piccola tenuta di famiglia; invece di coltivare dei vitigni internazionali più rari e curiosi, che avrebbero potuto, forse richiamare l’attenzione nei confronti della loro azienda, decidono di puntare sulle cultivar autoctone dalle profonde radici sul territorio reggiano: i Lambruschi, che sono vinificati in modo tradizionale o spumantizzati con il Metodo Italiano, utilizzando solo le uve di loro produzione e lo fanno in conduzione biologica ormai dal 2014. Vista la quantità enorme di Lambruschi presenti sul mercato e i prezzi con i quali gli stessi sono commercializzati, la loro sarebbe potuta apparire una iniziativa un po’ pazza, ma i fatti gli stanno dando ragione. Oggi la linea si completa con due etichette di Metodo Classico, due vini con fermentazione in autoclave, oltre a proporre i rifermentati in bottiglia che rappresentano il loro punto di partenza declinato anche con uno Spergola in purezza. La caratteristica di Lusvardi è stata quella applicare le conoscenze acquisite in altri campi sulla comunicazione e applicarle fin dall’inizio a etichette e packaging, con una immagine ben precisa e un family feeling del marchio studiato in molto particolare, trovando un design che ha contaminato in senso positivo, contemporaneo ed essenziale il mondo dei lambruschi in genere.

Il loro Grato è il più tradizionale della loro produzione, quello più esuberante che si presenta all’esame visivo di colore rosso rubino intenso, quasi impetrabile e con una schiuma grassa, un perlage importante a grana media, mentre all’olfatto è ricco di note fruttate di bacca scura come il ribes, con punte di pepe e una elegante nota di senape verde. In bocca è persistente, fresco, acido, tannico e sapido, arricchito da una torbidità mai eccessiva, rimanendo potente nella media persistenza. È uno dei rifermentati contemporanei che ci fa tornare alla mente il lambrusco di una volta, robusto, quello che si definirebbe “del contadino”, ma come abbiamo già affermato, anche in questo caso la tecnologia di oggi, l’accuratezza nel controllo delle temperature e delle pressioni ci restituiscono un lambrusco del tutto attuale, in grado di evolversi per lunghi anni in bottiglia.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Medici Ermete ??
            

Lambrusco di Sorbara DOC Secco – Phermento?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Metodo Naturale


Era il 1890 quando Remigio Medici, proprietario di 3 osterie, per valorizzare le vigne di famiglia decise di creare una sua cantina. Al figlio Ermete, si deve il nome attuale e la contemporanea crescita e sviluppo dell’azienda, successivamente potenziata dai figli Giorgio e Valter a cui fano seguito Alberto e Pierluigi, poi Alessandra, a cui segue la quinta generazione che vede Alessandro al timone di una cantina che lavora le uve di circa 80 ettari vitati in regime biologico. Medici Ermete ha ampliato molto la sua nomea attraverso la vinificazione con metodo Charmat accurato, in particolare con le etichette vincenti Concerto e Assolo. Nella loro vasta proposta enologica abbiamo fatto riferimento ad alcuni vini fra i quali questo Lambrusco rifermentato in bottiglia che si presenta all’esame visivo di colore rosa carico, di una spremuta di arance rosse con polpa “cremesi” e con un perlage ricco a grana medio fine, mentre al naso è fresco, tipico, sapido con note olfattive di lampone. In bocca è asciutto e la freschezza pulisce la bocca, la sapidità e l’acidità la punge, mentre la cremosità delle bollicine concede piacevolezza e persistenza.


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Medici Ermete ??
            

Spumante Lambrusco Reggiano DOC Metodo Classico Rosso Brut - Granconcerto ?

            

Uve utilizzate – Lambrusco Salamino 100%

Permanenza sui lieviti– 26 mesi


La Cantina Medici Ermete coltiva i suoi 80 ettari di vigneto, ubicati in territori di pianura e collina, in regime di lotta integrata sostenibile. Siamo a Gaida di Reggio Emilia, nella provincia reggiana cuore del Lambrusco. Il Metodo Classico da uve Lambrusco Salamino in purezza Granconcerto è il prodotto di punta della linea Medici Ermete, diciamo il fratello maggiore del Concerto citato in precedenza. Il vino si presenta all’esame visivo con un colore rosso rubino, con un perlage persistente a grana mediofine, mentre al naso regala subito note di frutta a bacca rossa, un piacevole sottobosco e una vivacità che invoglia a riempirsi bene il palato, con bollicine finissime di lunga persistenza, quasi una crema che ci porta a una lunga freschezza finale. Un Lambrusco di grande versatilità a tavola.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Monte delle Vigne
            

Emilia IGT Metodo Italiano Brut Rosé Rubina 2023?

            

Uve utilizzate – Barbera 100%

Permanenza in autoclave – 4 mesi


Siamo a Collecchio, in provincia di Parma, nel cuore della DOC dei Colli di Parma, dove nacque, nel 1983, la canina Monte delle Vigne la cui proprietà viticola era composta da 7 ettari. Nel 2003 l’ingresso, come socio di maggioranza, di Paolo Pizzarotti, proprietario di un podere di 100 ettari confinante con Monte delle Vigne, segna l’inizio di un’epoca di slancio e vigore per la canina dando vita a produzioni enologiche di buon livello che portarono il brand aziendale a notorietà e successi commerciali. La curiosità del degustare una Barbera spumantizzata ci ha condotto ad assaggiare questo Brut che si presenta all’esame visivo di colore rosa tenue, con riflessi brillanti e un perlage esuberante a grana media, mentre al naso è convincente nei suoi profumi di piccoli frutti rossi croccanti. Il sorso è elegante, con giusto equilibrio tra morbidezza e freschezza e ritorni di frutta fresca nel finale.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Monte delle Vigne
            

Spumante Emilia IGT Metodo Italiano Brut Riovalli ?

            

Uve utilizzate – Lambrusco Maestri 85%, Lambrusco Grasparossa 15%

Permanenza in autoclave – 4 mesi.

Cantina Monte delle Vigne dal 2021 ha condotto tutti i vigneti certificati in biologico; un traguardo importante, raggiunto dopo aver posto al centro di qualsiasi progetto aziendale intrapreso, la sostenibilità. Anche in questo Lambrusco si percepisce l’importanza di queste scelte; il vino si presenta all’esame visivo

di colore rosso rubino carico con riflessi violacei e una schiuma cremosa, con un perlage importante a grana media, mentre al naso mostra subito la sua freschezza, la sua verticalità giocata prevalentemente su esuberanti note vinose e di piccoli frutti rossi e neri con un finale speziato. Al sorso ha una buona struttura con equilibrio tra le componenti e un finale piacevolmente lungo.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Monte delle Vigne ??
            

Colli di Parma DOC Metodo Italiano Brut Poggio Alto 2022?

            

Uve utilizzate – Chardonnay 70%, Chardonnay Mousquè 30%

Permanenza in autoclave – 3 mesi


I vigneti di Monte delle Vigne si estendono tra il Parco Fluviale del Taro e il Parco Naturale dei Boschi di Carrega, nelle vicinanze della Riserva Naturale di Monte Prinzera. Le uve utilizzate per la realizzazione di Poggio Alto provengono da vigneti posti su terreni calcareo-argillosi, ad un’altitudine di 200 matri s.l.m. con esposizione est/nord-ovest. Il vino si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino luminoso, con sfumature verdoline e un perlage consistente a grana medio fine, mentre al naso offre profumi intensi e fragranti di fiori di campo e di frutta a pasta bianca. In bocca è morbido ed equilibrato al sorso, con una discreta persistenza.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Monte delle Vigne ?
            

Colli di Parma DOC Metodo Italiano Brut Primavera 2022?

            

Uve utilizzate – Malvasia di Candia aromatica 100%

Permanenza in autoclave – 3 mesi


Gli aspetti geologici che caratterizzano i terreni di Monte delle Vigne, calcareo-argillosi, incidono molto nella produzione dei vini regalando mineralità e freschezza, oltre, con l’argilla, corpo e vigore, e con il calcare finezza ed eleganza. A complemento, la brezza proveniente dal passo della Cisa mantiene umida l’aria, assicurando un’ottimale escursione termica per una corretta maturazione dell’uva. Questa Malvasia si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, con un perlage corposo a grana mediofine, mentre al naso offre un bouquet intenso e variegato, nel quale spiccano note fruttate e di fiori; accenni di mandorla

e di albicocca completano l’olfatto. In bocca è fresco, piacevole, sapido, armonioso, persistente, equilibrato ed elegante nella percezione gusto-olfattiva.?


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Mossi 1558 ??
            

Spumane Ortrugo dei Colli piacentini DOC Metodo Italiano Brut – Contro Tempo 2020?

            

Uve utilizzate – Ortrugo 100%

Permanenza in autoclave – 6 mesi


Nel 1558 il primo Estimo Rurale Farnese certifica che sui colli piacentini della Val Tidone, in località Albareto, oggi nel comune di Ziano Piacentino in provincia di Piacenza, Francesco Mossi e la sua famiglia avevano vigneti e producevano vino. Dopo 500 anni di storia e 15 generazioni di vignaioli, la cantina Mossi prosegue il suo lavoro custodendo un patrimonio unico fatto di storia. Oggi alla guida della cantina si trova Marco Profumo, che ha raccolto il testimone dalla famiglia Mossi con la stessa passione e rinnovato entusiasmo. In questa occasione abbiamo degustato questo Ortrugo che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino brillante, con un perlage persistente a grana fine, mentre al naso è delicato proponendo come spettro olfattivo note di gelsomino e foglie di tè verde. In bocca è armonioso, elegante, sapido, lungo. La buona struttura complessiva rende piacevole la bevuta.


L’Ortrugo è un vitigno a bacca bianca autoctono dell’Emila, considerato tra i più pregiati nella provincia di Piacenza, Dalle sue uve si producono vini delle denominazioni dei Colli Piacentini DOC e l’Ortrugo dei Colli Piacentini DOC. 

L’origine del termine “Ortrugo” pare sia da riscontrarsi nell’espressione in dialetto piacentino ‘artruga’ o ‘altruga’, che tradotta in italiano significa ‘L’altra uva’.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Mossi 1558 ??
            

Spumante VSQ Metodo Italiano Brut - Semi Croma 2020?

            

Uve utilizzate – Malvasia Rosa 70%, Chardonnay 30%

Permanenza in autoclave – 6 mesi


La Malvasia Rosa è un’uva rarissima, coltivata soltanto da tre cantine al mondo, tutte in provincia di Piacenza. Si tratta di una mutazione genetica spontanea della Malvasia di Candia aromatica, scoperta in

Val Nure (PC) nel 1967. Dopo anni di ricerca e sperimentazione è stata iscritta al Registro Ampelografico nel 1992. Il vino si propone all’esame visivo con un delicato colore petalo di rosa solcato da perlage vivace a grana mediofine, mentre al naso le note olfattive si aprano a un bouquet elegante, con sentori floreali di rosa e fruttati di litchi e ribes rosso; note fruttate di pompelmo. In bocca è fresco, sapido, elegante armonioso e delicato al sorso tanto da non stancare mai. Bella bolla.


Voto: 90/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Mossi 1558 ??
            

Ortrugo dei Colli Piacentini DOC Metodo Italiano Brut 2020 – Contro Tempo

            

Uve utilizzate: Ortrugo 100%

Permanenza in autoclave: 6 mesi


Riportiamo senza sentirci sminuiti le considerazioni storiche di apertura del sito aziendale, alle quali sarebbe sciocco aggiungere altro, preferendo menzionare lo scritto che descrive come nel 1558, mentre nel Monastero spagnolo di Yuste moriva l’imperatore Carlo V d’Asburgo, dopo avere abbandonato il sogno dell’impero universale e Michelangelo iniziava a realizzare il modello della Cupola della Basilica San Pietro, il primo Estimo Rurale Farnese certificava che, sui colli piacentini della Val Tidone, in località Albareto, Jo Francesco Mossi, insieme alla sua famiglia, stava lavorando in vigna per aiutare questa terra fertile a produrre ciò che le viene meglio: uva e vino. Dopo così tanta storia, oggi alla guida della cantina c’è Marco Profumo, che ha ereditato un testimone importante. Dalla produzione abbiamo selezionato il vino in oggetto, prodotto con le uve del vitigno Ortugo di un vigneto situato in Località Albareto, nel Comune di Ziano Piacentino (Piacenza); l’impianto risale al 2005 ed è collocato in zona collinare con una pendenza del 15% ad un’altitudine di 200 metri sopra il livello del mare, su terreni con tessitura argillosa. Il vino si presenta all’esame visivo con un colore giallo dorato tenue e un perlage persistente a grana mediofine, mentre al naso mostra già il suo carattere un po’ scorbutico e materico, ma dopo il primo impatto si apre, svelando la sua indole vera, con percezioni olfattive di fiori di gelsomino, the verde, frutta gialla mista con un finale minerale di pietra focaia.

In bocca stupisce per la sua acidità, che non è aggressiva, ma elegante, combinata con una “bolla” che ne armonizza gli spigoli senza togliere niente alla verticalità e lunghezza di una bevuta non facilissima, ma accattivante per la sua unicità.


Voto: 90/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Oinoe??
            

Spumante VSQ Metodo Italiano Brut Millesimato – Magno?

            

Uve utilizzate – Chardonnay 80%, Pinot Bianco 20%

Permanenza in autoclave – 6 mesi


L’azienda Oinoe nasce nel 2013 per merito di Alex Cerioli e della sua famiglia che dalla bassa Mantovana passa a Traversetolo, in provincia di Parma, al centro della Food Valley emiliana, che dette vita a un progetto tanto impegnativo quanto stimolante, volto a valorizzare il territorio dei Colli di Parma.

Il vino degustato si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino solcato da riflessi verdolini, con un perlage fitto a grana mediofine, mentre al naso oltre ad essere fresco e floreale, propone sentori di pera Williams, fiori bianchi e delicati accenni agrumati. In bocca è vivace, armonico e delicatamente minerale.


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Oinoe?
            

Spumante VSQ Metodo Classico Pas Rosé Zero Nature – Cerioli 2020?

            

Uve utilizzate – Barbera 100%

Permanenza sui lieviti – 36 mesi


Oinoe si trova sulla collina di Guardasone, la cui storia legata alla viticoltura sulla risale al XIV secolo, periodo dal quale giungono le prime testimonianze scritte che attestano la presenza di una produzione di vino di altissima qualità proprio nei pendii sottostanti il Castello. La mappatura dei terreni ha consentito di comprendere il motivo di questa lunga tradizione: sulla collina e negli immediati dintorni si alternano suoli incredibilmente vari e diversi fra loro, per composizione e caratteristiche geologiche.

Il vino degustato si presenta all’esame visivo di color buccia di cipolla brillante, con riflessi che tendono al dorato, con un perlage elegante a grana fine, mentre al naso risulta fragrante, con delicati sentori di frutta rossa e di pasticceria completati da una leggera nota fumé sul finale. In bocca è fresco, sapido e minerale con un ottimo equilibrio gustativo.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Paltrinieri
            

Lambrusco di Sorbara DOC Secco Radice?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Metodo Naturale


In quel sottile lembo di terra compreso fra il fiume Secchia e il torrente Panaro, a Sorbara, in provincia di Modena, a meno di 30 metri s.l.m., nonno Achille Paltrinieri, nel lontano 1926, iniziò a curare le sue viti intorno casa; viti che dopo il figlio, Gianfranco, oggi sono condotte dal nipote Alberto che, dopo la laurea in Agraria, si ritrovò a condurre la cantina e i vigneti che, grazie al suo impegno, oggi contano 17 ettari vitati. E il nuovo corso, se così possiamo chiamarlo, arrivò nel 1998 con il primo Lambrusco Sorbara in purezza. Un’intuizione forse rivoluzionaria, allora rispetto a tanti altri competitors emiliani, basata però su una filosofia che in cantina echeggiava da tempo.

Questo rifermentato si presenta senza fronzoli, dal colore tipico del Sorbara, un rosso scarico molto vivace, come se fosse un rosé; brillante e schietto come il carattere dei modenesi, con un tocco di inaspettata eleganza che si ritrova subito nel bicchiere, avvolto da una bellissima spuma rosea, profumata di agrumi e di rosa, con sentori di frutti a bacca rossa come il ribes. Al palato è fine, con una evidente nota acidula, persistente e vibrante fino in fondo, che infatti lascia una piacevole lunga nota sapida.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Paltrinieri ??
            

Spumante Lambrusco di Sorbara DOC Metodo Classico Brut Dosaggio Zero – Grosso 2021?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Permanenza sui lieviti – almeno 24 mesi


Alberto Paltrinieri, nel 1998, con la moglie Barbara, inizia a condurre direttamente la cantina scommettendo sulla produzione del Lambrusco di Sorbara, declinandolo in purezza. Da allora cura e vinifica le uve provenienti dai 17 ettari di vigneto nella storica zona del Cristo di Sorbara, la più sottile estensione di terra compresa tra il Secchia e il Panaro, i due fiumi che abbracciano la provincia modenese.

Questo Metodo Classico, la cui prima annata è da farsi risalire al 2008, si presenta nel bicchiere di colore di un giallo oro intenso, appena ramato, dai riflessi velatamente buccia di cipolla, con un perlage persistente a grana medio fine, mentre al naso subito propone dettagli floreali orientaleggianti, in armonia con note tostate, quindi apre a sentori fruttati, decisamente di mela verde agrumi, con una delicata punta amarognola di mandorle verdi, finendo con sentori balsamici. In bocca è certamente fresco, sapido con un’acidità equilibrata e una piacevole rotondità sulla persistenza, per una bella eleganza. Nel formato magnum da il meglio di sé. Bella bolla.


Voto: 90/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Podere Pavolini??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut - Lady Gió?

            

Uve utilizzate – Pinot nero 80%, Ortrugo 20%

Permanenza sui lieviti – 60 mesi


Siamo a Bacedasco Alto, nel comune di Vernasca, in provincia di Piacenza. Su queste colline, dopo mezzo secolo di conduzione del padre Luigi, negli anni ’80, il Podere Pavolini passa a Graziano, allora giovane enotecnico appena diplomatosi ad Alba. Tanto entusiasmo con la certezza di avere come obiettivo di valorizzare i vitigni meno conosciuti del territorio; Graziano lo fa utilizzando i 5 ettari vitati aziendali posti in forte pendenza, fra i 200 e 250 metri slm, in Val d’Arda, nelle ultime propaggini dell’Appennino Ligure, dentro la Pianura Padana. Un areale che rientra nella DOC Colli Piacentini, caratterizzato da terreni di origine pliocenica, di grande spessore, ricchi di fossili, costituiti da marne e argille sabbiose. Il vino degustato si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino brillante con riflessi dorati e con un perlage persistente a grana finissima, mentre al naso si propone con note olfattive di agrumi, erbe aromatiche e sentori fruttati di glicine e la liquirizia. In bocca è ampio, verticale, sapido e con un retrogusto persistente dove si trovano delicate note floreali e balsamiche.


Voto: 89+/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Quintopasso ??
            

Lambrusco Sorbara DOC Metodo Classico Brut Maestro 2016?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Permanenza sui lieviti – 16/18 mesi – sboccatura maggio 2019


Quintopasso porta nel nome il percorso imprenditoriale della famiglia Chiarli giunta alla sua quinta generazione e al coronamento di un cammino enologico nell’effervescenza iniziato nel lontano 1860.

Una produzione di nicchia, certamente, per il marchio Chiarli che come altre realtà vitivinicole storiche di questo territorio, ha voluto “giocare” nel campo della vinificazione di qualità con una produzione limitata nei numeri e che come tale può definirsi “no compromise”, puntando a quel pubblico che non si è mai accontentato del metodo Charmat, nella lavorazione delle uve autoctone modenesi.

Un vino che si presenta all’esame visivo di color rosa deciso, luminoso tipico del vitigno, quasi arancione e certamente scarico, se confrontato con altri fratelli Lambrusco delle terre limitrofe. Ha un perlage vivace a grana medio fine. Al naso intriga passando dalle note fruttate di ribes e fragoline selvatiche, a quelle gradevoli e pungenti dello zenzero, con un finale agrumato di pompelmo rosa e vegetale. In bocca è tipico, identitario, espressivo fino all’ultimo, anche vigoroso, a tratti indomabile, ricco di una acidità mordace che da persistenza e lunghezza rendendo la bevuta vitale.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Quintopasso ?
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Cuvée Paradiso ?

            

Uve utilizzate – Chardonnay 80%, Lambrusco di Sorbara 20%

Permanenza sui lieviti – 30 mesi


L’intento del progetto Quintopasso della famiglia Chiarli è quello di rappresentare l’espressione più nobile dei vitigni presenti nel territorio maggiormente vocati al Metodo Classico, attraverso la selezione delle migliori uve provenienti dalle tenute agricole di proprietà. In questo caso, per lo spumante in oggetto sono state utilizzate per 80% uve di Chardonnay che dominano la struttura della bolla attribuendole prerogative internazionali, sia all’olfatto che al palato; un vino che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino con riflessi oro, con un perlage elegante a grana fine, mentre al naso offre percezioni olfattive intense che spaziano da quelle floreali a quelle di frutta gialla, con note iodiate e di macchia mediterranea. Al palato è ampio, soddisfacente nella sua omogeneità in cui la bolla riesce a porre in equilibrio l’aspetto tannico, acido, sapido e fresco di un sempre nervoso Sorbara VS un morbido Chardonnay. Il finale dagli aromi quasi speziati, si distende senza perdere mai tensione e non stanca mai.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Quintopasso ?
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Rosé millesimato 2019?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Permanenza sui lieviti – 36 mesi


I vigneti composti da cloni storici di Sorbara, utilizzati per la realizzazione di questo vino, sono situati a Sozzigalli, sulla sponda sinistra del fiume Secchia. Ogni grappolo viene selezionato e raccolto a mano in cassette; l’immediata pressatura soffice delle uve consente il mantenimento del ventaglio aromatico di origine. La fermentazione del mosto fiore viene effettuata in vasche d’acciaio termocondizionate, al termine della quale si procede all’assemblaggio dei vini e alla rifermentazione in bottiglia per 36 mesi, seguiti da sboccatura e dosaggio. Il vino si presenta all’esame visivo di un colore rosa tenue con riflessi violacei sempre identitari, con un perlage denso a grana fine. Al naso gli aromi proposti sono puliti, netti, decisi, pungenti spaziando da note di frutti rossi a quelle di radice di liquirizia tra frutta rossa, ozono e note di liquirizia, con un finale sapido e pietroso. In bocca ha un gusto dominato dall’acidità ricca di note minerali, che regala una verticalità mordace ma equilibrata dalla morbidezza di una bolla ricca, ingentilita da frutti e spezie ricercate.


Voto: 91/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Moro – Rinaldini?
            

Spumante Rosso dell’Emilia - Pjcol Ross Lambrusco

            

Uve utilizzate – Lambrusco Pjcol Ross 100%

Permanenza sui lieviti – non dichiarata


La Cantina Rinaldini, Azienda Agricola Moro, di Calerno di S. Ilario d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, è una delle cantine significative nel contesto reggiano. Costruita verso la fine degli anni ‘60, sfruttando un’antica cascina risalente al 1884, è composta da 15 ettari di vigne, oggi lavorate in lotta integrata. Il vino degustato proviene da un antico vitigno autoctono della Val d’Enza il Peduncolo Rosso che era stato abbandonato per la scarsissima produttività. Rinaldini l’ha riscoperto e impiantato su piede franco oltre cinquanta anni fa con risultati eccezionali. La cosa incredibile, se vogliamo è che questo spumante è un Metodo Classico non dichiarato. Si presenta all’esame visivo di colore rosso porpora pieno, con una spuma rossa cremosa e con un perlage fitto a grana mediofine, mentre al naso la complessità di frutti rossi maturi sorprende; la bolla stuzzica e sprigiona un piacevole contrastato con una delicata nota di rabarbaro e chinotto. In bocca è vinoso, fresco, franco, schietto, senza fronzoli, adeguatamente tannico, esemplare nella persistenza delle bollicine fini e nella lunga coda percettiva piacevolmente fruttata e delicatamente asprigna. Un ulteriore prova, se ne avevamo il bisogno, che qua lo spumante lo sanno fare. Piace.?


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Storchi
            

Colli di Scandiano e di Canossa Doc Pozzoferrato 2023?

            

Uve utilizzate – Lambrusco Salamino, Ancellotta e Lambrusco Maestri

Metodo naturale – 8 mesi in bottiglia


Cantina Storchi a Montecchio Emilia, in provincia di Reggio Emilia, è una realtà agricola completamente fuori dalle logiche di terra di pianure e di vigneti a perdita d’occhio, quelli per intenderci gestiti per lo più dalle grandi cantine cooperative.

Gianni Storchi e il fratello Marco coltivano una perla di vigna di soli 3 ettari in biodinamico sui terreni alluvionali dell’Enza; la brezza del torrente fa respirare la vigna, niente afa, dunque; siamo poco al di sopra dei 100 metri s.l.m. ma pare di essere più in alto e verso sud le colline salgono in fretta. Pozzoferrato, come il nome del vecchio quartiere di Montecchio, si presenta all’esame visivo di colore porpora intenso, con una schiuma cremosa rossa e un perlage ampio a grana mediofine, mentre al naso si apprezzano prima le giovani note balsamiche, i sentori di rabarbaro, viola, con note delicatamente minerali ed erbacee. In bocca è persistente, elegante, con le bollicine sempre presenti e lievemente cremose che assecondano la sapidità e l’acidità armonizzando la bevuta. Fra i rifermentati di oggi è certamente un riferimento.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Settecani
            

Spumante Metodo Italiano Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP Secco Vini del Re

            

Uve utilizzate: Lambrusco Grasparossa 100%

Permanenza in autoclave: 6 mesi


Nel 1923, poco più di 100 anni fa, al confine tra le località modenesi di Castelvetro, Castelnuovo Rangone e Spilamberto, nella frazione di Settecani, quarantotto agricoltori decisero di unire le loro forze per dare origine a quella che oggi è considerata una delle più significative realtà del panorama cooperativistico regionale e italiano: la Cantina Settecani. Il nome della cantina deriva dall’omonima località Settecani, frazione di Castelvetro di Modena, cuore del territorio di produzione del Lambrusco Grasparossa. Il toponimo risale addirittura al XII secolo e una leggenda ne racconta le origini, nel cui ricordo, sull’antica facciata della cantina, sono scolpiti i musi di sette cagnolini. Oggi la Cantina conta sui centocinquanta soci che operano su circa 400 ettari di terreno, dai quali provengono 50.000 quintali di uva all’anno, principalmente Lambrusco, Pignoletto e Trebbiano.

Visitando la cantina abbiamo avuto occasione di degustare diverse etichette della vasta gamma di proposte enologiche offerte dalla Settecani, fra le quali ne abbiamo selezionate due, entrambe interpretazione del Lambrusco Grasparossa; una è il Lambrusco in oggetto, che si presenta all’esame visivo di un rosso scuro, sangue, con una schiuma cremosa e un perlage vivo a grana media.

Al naso l’effervescenza pizzica, rendendolo fresco, per aprirsi ad un assortimento olfattivo caratterizzato da una macedonia di frutti di bosco maturi piacevolissima, con un finale che ricorda i fiori di viola mammola.

In bocca la freschezza diventa compagna, così come l’acidità che, inglobata in una cremosa “Bolla”, rede la bevuta avvolgente e persistente.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Settecani
            

Spumante VSQ Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP Metodo Classico Rosé Brut – Settimocielo

            

Uve utilizzate: Lambrusco Grasparossa 100%

Permanenza sui lieviti: 24 mesi


Degustiamo un esercizio tecnico interessante, prodotto con le uve di un vecchio clone di Lambrusco Grasparossa, di un vigneto posto a quasi 450 metri sul livello del mare in località Puianello. Un Metodo Classico rosato gestito bene, pur avendo dovuto affrontare uve che, pur prestandosi forti nella loro acidità, sono pure estremamente delicate e di difficile lavorazione, se impiegate per una spumantizzazione classica; ma, in questo caso, la proposta è stilisticamente esemplare e ben fatta.

Una “Bolla” che si presenta all’esame visivo di colore rosa abbastanza delicato, con un perlage a grana mediamente fine, mentre al naso è austera, senza troppi compromessi, decisa e ricca di freschezza, con note olfattive eleganti armoniosamente correlate fra loro, fra le quali evidenziamo quelle di ribes rosso e di rosa canina, oltre ad accenni agrumati e minerali.

In bocca la vivacità e la sapidità gratificano la bevuta che, pur essendo slanciata, non è lunga quanto dovrebbe.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenuta La Riva
            

Spumante VSQ Metodo Classico Dosaggio Zero Farnè VIII 2014?

            

Uve utilizzate – Trebbiano Modenese 100%

Permanenza sui lieviti– almeno 36 mesi


Tenuta La Riva si trova a Castello di Serravalle, Valsamoggia, in provincia di Bologna. L’edificio con accoglienza, cantina e magazzino è posto al centro dei terreni, in un susseguirsi di vigne orientate in tutte le direzioni. Alberto Zini gestisce questa realtà giovane, nata nel 2013, i cui 12 ettari di vigna sono prevalentemente coltivati a Trebbiano, Grechetto Gentile, Barbera, Merlot e Cabernet Sauvignon. Farnè è il nome dalla via in cui si trova la Tenuta La Riva, mentre la numerazione VIII° indica l’ottava annata in cui questo vino viene commercializzato. È un dosaggio zero che si presenta all’esame visivo di colore giallo dorato intenso, con un perlage raffinato a grana finissima, mentre al naso le note olfattive offrono un bouquet di profumi intensi e di ampio spettro, a partire dai sentori dei lieviti a quelli di note di pane tostato, dal flavour di frutta a polpa bianca matura come mela e pera, alle latenze di erbe aromatiche con un finale di mandorla fresca. Al palato è fresco, equilibrato, acido e sapido, riempiendo la bocca piacevolmente e concedendosi sentori di frutta tropicale matura, chiudendo con note di lime.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenute Venturini Foschi
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut – Sophia?

            

Uve utilizzate – Chardonnay 60%, Pinot Nero 40%

Permanenza sui lieviti – almeno 30 mesi


Tutto nasce nel 2016 dall’intuizione di Pier Luigi Foschi e della moglie Emanuela Venturini, imprenditore lui, architetto e designer lei. L’occasione è stata l’eredità di un appezzamento di terra impreziosito da vestigia e ricordi storici, ma la motivazione è stata la volontà di divulgare l’anima di questo luogo, la cui terra ricca e fertile si prestava ad accogliere l’idea di un’azienda vitivinicola che fosse in grado di produrre vini qualitativamente validi, declinando quella visione sensoriale anche sull’arte e i suoi aspetti collaterali. Questo Spumante nasce dalle uve provenienti da un appezzamento vitato di circa 5 ettari posizionato a media collina, in cui sono coltivati il Pinot Nero, che conferisce complessità aromatica e struttura e lo Chardonnay che riesce a sviluppare componenti aromatiche interessanti. Il vino si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino dai riflessi dorati, con un perlage intenso a grana mediofine, mentre al naso le note olfattive divagano su sentori fruttati, principalmente di mela e di nocciole con un finale leggermente speziato. In bocca è fresco, con una buona acidità che non spinge molto e non rende la beva vibrante; nell’insieme è piacevole e di buon equilibrio.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina TerraQuilia?
            

Emilia IGT Bianco secco Terrebianche col fondo?

            

Uve utilizzate – Pignoletto con taglio di Trebbiano.

Metodo Naturale


La cantina TerraQuilia si trova in un lieve declivio sotto Guiglia, in provincia di Modena, a quasi 500 m s.l.m, con alle spalle la torre del paese da cui prende il nome.

Negli anni la famiglia Mattioli, dal padre Arturo al figlio Romano, si sono impegnati molto per far si che la superficie vitata aziendale raggiungesse gli attuali 11 ettari, di cui 7,5 con viti in produzione, all’interno dei quali si trovano tre poderi: il Podere La Riva che circonda la cantina con esposizione a nord, il Podere F.lli Bandiera sul versante sud-ovest e il Podere Conca d’Oro che ha una esposizione a sud.

Il vino degustato è realizzato seguendo il procedimento naturale che prevede la fermentazione spontanea e naturale del mosto d’uva, ma non prevede aggiunta di lieviti o enzimi che aiutino la fermentazione, né l’aggiunta di zuccheri o mosti concentrati, e neanche l’utilizzo di filtrazioni. Dunque la fermentazione di questo vino natuale si deve tutta ai lieviti autoctoni. Ad oggi non esiste alcuna legislazione che regoli l’esatta definizione di “vino naturale”, ma crediamo al buonsenso e alla storia, quindi diamo per credibili questi vini che nello specifico è ottenuto da uve raccolte manualmente senza chiarificazione micro-filtrazione, quindi con il fondo. Il vino è fresco, minerale, fruttato e piacevolmente aperto al palato nella parte finale, grazie al basso contenuto di solfiti (28 mg/l), con una persistenza di piacevole acidità.

Resta l’idea che un vino così totalmente naturale, praticamente senza solfiti, prediliga la pronta beva alla longevità.


Voto: 85/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina TerraQuilia?
            

Emilia IGT Secco Rosato Frizzante – Sanrosé Zero?

            

Uve utilizzate – Sangiovese 100%

Permanenza sui lieviti – 20 mesi


La struttura della Cantina TerraQuilia è davvero un gioiello di tecnologia e ordine. Sull’ampio tetto c’è un impianto fotovoltaico che rende l’azienda autosufficiente. In fermentazione si usano solo lieviti indigeni e un bassissimo contenuto si solfiti, ben al di sotto del disciplinare previsto per i vini biologici. TerraQuilia è in regime biologico dal 2016. Sanrosé Zero, come gli altri vini della cantina, è non dosato e si presenta all’esame visivo di color buccia di cipolla intenso, con profumi di frutti rossi freschi, fragole di bosco.

In bocca è intenso, fresco, sapido con un finale piacevole che invita alla bevuta.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Valtidone
            

Spumante VSQ Metodo Classico Pas Dosé - Arvange ?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 95%, Chardonnay 5%

Permanenza sui lieviti – almeno 40 mesi


La Cantina Valtidone, con sede a Borgonovo Val Tidone, in provincia di Piacenza, si trova nel cuore produttivo vitivinicolo piacentino e rappresenta, con i suoi oltre 200 soci conferitori e 1.100 ettari di superficie vitata a disposizione, un punto di riferimento importante per il territorio. Il nome del Metodo Classico Arvange deriva da una sorta di francesismo della parola piemontese “arvangia” che significa orgoglio della rivincita. Il vino spumante si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino intenso, con un perlage fitto a grana fine, mentre al naso è di grande complessità, con percezioni olfattive che non ne nascondano l’evoluzione, pur rivendicando ancora un flusso di note di frutti del sottobosco come mirtilli maturi e latenze di melograno, il tutto avvolto da una calibrata speziatura e grande sapidità.

Al palato è intenso, persistente e fine, lungo e ancora in evoluzione. Si fa ricordare.


Voto: 90/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Valtidone
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Perlage ?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 65%, Chardonnay 35%

Permanenza sui lieviti – almeno 30 mesi


Valtidone, la cui storia inizia nel lontano 1966, ha introdotto il suo primo metodo classico “Perlage” oltre

25 anni fa. Un nome, se pensiamo agli anni ’90, che intendeva dare un chiaro significato di eleganza all’imbottigliamento delle bollicine, tanto che inizialmente si vendeva solo informato magnum da 1,5 litri. Questo spumante si presenta all’esame visivo di colore giallo brillante con ancora alcune velature verdoline e con un perlage persistente a grana mediofine, mentre al naso è equilibrio, divagando fra le note di fragranza dei lieviti e di frutti come pesca e pera, delicatamente erbaceo con una fine agrumata e una lievissima punta di grafite. Al palato riflette un buon equilibrio fra il dosaggio zuccherino di circa 6 gr/l e una parte finale che vira ad una piacevole e ricca sapidità e freschezza.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Valtidone ??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Perlage

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 65%, Chardonnay 35%

Permanenza sui lieviti – almeno 30 mesi


Valtidone, la cui storia inizia nel lontano 1966, ha introdotto il suo primo metodo classico “Perlage” oltre

25 anni fa. Un nome, se pensiamo agli anni ’90, che intendeva dare un chiaro significato di eleganza all’imbottigliamento delle bollicine, tanto che inizialmente si vendeva solo informato magnum da 1,5 litri. Questo spumante si presenta all’esame visivo di colore giallo brillante con ancora alcune velature verdoline e con un perlage persistente a grana mediofine, mentre al naso è equilibrio, divagando fra le note di fragranza dei lieviti e di frutti come pesca e pera, delicatamente erbaceo con una fine agrumata e una lievissima punta di grafite. Al palato riflette un buon equilibrio fra il dosaggio zuccherino di circa 6 gr/l e una parte finale che vira ad una piacevole e ricca sapidità e freschezza.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Venturini Baldini
            

Lambrusco Emilia IGT Rosso - T.E.R.S.?

            

Uve utilizzate – Lambrusco Montericco 100%

Permanenza in bottiglia – 18 mesi


La tenuta Venturini Baldini, risalente al XVI secolo, si trova nella frazione Roncolo del comune di Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia. Un lungo filare di cipressi che non trova confronti su tutto il territorio emiliano accoglie il visitatore. La famiglia Venturini Baldini iniziò la coltivazione vitivinicola nel 1976, già allora con criteri di rispetto della natura, fino agli odierni principi del biologico. Nel 2016 il cambio di proprietà è stato decisivo per il rilancio della tenuta con un resort, un nuovo ristorante e la preziosa storica acetaia. La linea comprende anche tre Metodo Classico che ci riserviamo di esplorare prossimamente. T.E.R.S. ora si declina in tre variabili, ma ci concentriamo su questo rarissimo esempio

di Montericco in purezza rifermentato in bottiglia. Il vino si presenta di colore rosso porpora intenso e luminoso, con un olfatto ad ampio spettro, fra frutti di bosco come mora e mirtillo, mentre in bocca è piacevolmente vibrante nella parte tannica centrale, concedendo una persistenza finale delicatamente sapida. Di buona persistenza.?


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Zucchi
            

Spumante Lambrusco di Sorbara DOP Metodo Italiano Extra Brut – Infondo ?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Permanenza in autoclave – 1 mese


Siamo a San Prospero, in provincia di Modena, a nord di Sorbara, nel lembo di terra che a est è delimitato dal fiume Panaro, esattamente nel cuore della produzione del lambrusco emiliano per eccellenza. L’Azienda Vinicola Zucchi ha origini radicate nella cultura contadina locale; fu Bruno Zucchi, a partire dai primi anni ’50, a dar vita a questa realtà, al quale seguì il figlio Davide assieme alla moglie Maura, che ebbero il merito di avviare un rinnovamento della cantina nella quale, dal 2010, opera anche la figlia Silvia, diplomata in Enologia a Conegliano. Si deve a Siliva il desiderio di esplorare sempre più il Metodo Classico e i rifermentati. Il vino degustato si propone all’esame visivo di colore rosso rubino, con ampi riflessi violacei

e una schiuma cremosa, con un perlage fitto a grana medioo/grossa, mentre al naso è caratterizzato da un’impronta olfattiva floreale e un’espressione di fragoline di bosco, aprendosi al palato con note di lamponi e marmellata di prugne che danno piacevolezza alla parte acida; finale largo e lievemente sapido.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Zucchi??
            

Spumante Lambrusco di Sorbara Dop Metodo Classico Dosaggio Zero ?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Permanenza sui lieviti – 36 mesi


Le uve vengono raccolte a mano in piccole cassette e dopo una breve criomacerazione il mosto segue la fermentazione alcolica e malolattica; infine, dopo l’affinamento in bottiglia, viene degorgiato con rabbocco solo dallo stesso millesimo. Lo spumante Dosaggio Zero si presenta all’esame visivo di colore rosa brillante, con un perlage leggero a grana mediofine, mentre al naso si percepiscono note di sottobosco, frutta rossa matura, come ciliegie more e ribes. In bocca è avvincente, pieno, fresco, diretto ed elegante allo stesso tempo con un finale sapido. Questo è il criterio che la cantina deve seguire.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenuta di Aljano
            

Spumante Colli di Scandiano e Canossa DOP Metodo Classico Brut millesimato Vigna al Vento 2014 ?

            

Uve utilizzate – Spergola 100% ?

Permanenza sui lieviti – almeno 60 mesi.


Siamo sulle prime colline dell’Appennino Emiliano, a Iano di Scandiano in provincia di Reggio Emilia, a pochi chilometri dal Castello di Canossa. Qui la famiglia Oleari, che ha rilevato la tenuta nel 2015, conta su circa 24 ettari vitati che vedono la presenza di vitigni autoctoni condotti con un sistema di difesa integrata avanzata. La Vigna al Vento dalla quale si raccolgono le uve del Metodo Classico in oggetto, ha una esposizione Est, Nord-Est, proprio nello spigolo di confluenza del Tresinaro con la pianura; una posizione ottimale, con notevoli escursioni termiche fra il giorno e la notte e sempre delicatamente ventilata. Le caratteristiche geologiche gessose del territorio regalano al vino una iniziale vellutata mineralità e anche una piacevole acidità finale della quale si apprezza insieme alle note olfattive di frutta a polpa gialla, oltre a un delicato sentore di pompelmo rosa e una infinitesimale percezione di zafferano. Al palato è oltremodo fragrate, con note marcate di lieviti che virano su percezioni di mandorla e nocciola. Un’annata da ricordare, gli inglesi direbbero “Must have”.


Voto: 90/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Anna Beatrice
            

Spumante Emilia IGP Metodo Classico Brut Le Nebbie 2018?

            

Uve utilizzate – Spergola 100%

Permanenza sui lieviti – varia molto, passando dai 24 a 48 mesi


L’azienda famigliare di Luca Messori, intitolata alla nonna Anna Beatrice, si trova sopra il comune di Albinea, in provincia di Reggio Emilia, a 300 metri s.l.m., fra colline che salgono e scendono rapide, in zone non lontane dall’abitato, ma che comunque mantengono un aspetto selvaggio, con aree boschive che favoriscono ottime escursioni termiche fra il giorno e la notte. Un Metodo Classico, dosato fra 0 e 2 gr/litro, senza aggiunta di solfiti, si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino vivace, con un perlage fine a grana mediofine, mentre al naso le sensazioni olfattive propongono fiori bianchi e di sambuco, una lieve coda di uva sultanina e un finale in cui emergono ricordi tipici del vitigno, fra cui un eco di mandorla amara. Al palato è fragrante, croccante, equilibrato nel riproporre le note olfattive alle quali ritorna l’amarognolo tipico della Spergola, comunque blando nell’insieme e ben integrato con una delicatissima percezione affumicata e un finale correttamente sapido. Fresco, ben strutturato nella sua verticalità e persistenza.?


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Anna Beatrice
            

Spumante Emilia IGP Metodo Classico Brut Vulpis in Fabula 2018

            

Uve utilizzate – Lambrusco Maestri 100%

Permanenza sui lieviti – da 12 a 24 mesi – sboccatura marzo 2020


La cantina Anna Beatrice di Luca Messori, viste le sue dimensioni così contenute quasi “su misura” può essere definita Château Garage. Chiaramente tutte le lavorazioni sono manuali alle quali si abbina una continua ricerca agronomica ed enologica che fornisce risultati ragguardevoli. Un Metodo Classico rosso da uve Lambrusco Maestri che oltre ad essere una rarità è, fra l’altro, non semplice da vinificare. Il vino si presenta all’esame visivo di colore rosso rubino piuttosto impenetrabile, con una elegante, cremosa e persistente spuma rosa scuro, oltre a un perlage mediamente fine. Al naso Vulpis in Fabula sprigiona sentori ricchi di frutti del sottobosco come mora e lamponi oltre a un eco di violetta. Con equilibri rari per un monovarietale di Lambrusco. Al palato è delicatamente vibrante, con adeguate note tanniche che lasciano il campo alla ricercata sapidità finale, rafforzata nella persistenza e nelle bolle che avvolgono pienamente il palato. Bella bolla.


Voto: 90/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Antonio Aldini ??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Nature?

            

Uve utilizzate – Malvasia di Candia aromatica 100%

Permanenza sui lieviti – non sboccato


Piccola azienda vitivinicola sul versante sinistro del torrente Parma, a Mattaleto, una frazione di Langhirano, in provincia di Parma; fondata nei primi anni 2000, per amore della vite e del vino tradizionale di questa terra collinare, dallo Antonio Aldini factotum dell’azienda.

Il vino dsi presenta di colore giallo paglierino, con riflessi vagamente dorati; si propone all’olfatto con note di agrumi seguite da quelle di anice. In bocca è secco, fresco, sapido con una bolla che avvolge e ammorbidisce; finale amarognolo.


Voto: 86/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Bertolani?
            

Spumante Colli di Scandiano e di Canossa Doc Metodo Classico Vincent Pas Dosè ?

            

Uve utilizzate – Spergola 100%

Permanenza sui lieviti– almeno 30 mesi


Siamo sui colli di Scandiano, nel reggiano, dove si trova la cantina fondata da Alfredo Bertolani il quale acquisendo, nel 1925, parte delle attrezzature della Società Enologica Scandianese, aprì la sua azienda con il motto: «Semplicità, onestà e pulizia». Da rilevare che proprio Alfredo Bertolani, con lungimiranza, vinificava già la Spergola in purezza per realizzare il Bianco di Scandiano. Le uve utilizzate dall’azienda per produrre circa 400mila bottiglie l’anno provengono da vigneti posti nella sola fascia collinare intorno a Scandiano. Un basso dosaggio di anidride solforosa, progressivamente ridotto negli anni, contribuisce a esaltare le percezioni gustative che il vino regala, esprimendosi con delle iniziali note erbacee e minerali che svaniscono per lasciare spazio a eleganti e levigati profumi di fiori freschi di campo, note dei lieviti e di frutti disidratati. In bocca è fresco, elegante, bilanciato nella sapidità e nell’acidità; buona la persistenza, abbastanza armonico nella sua evoluzione che certamente può regalare il meglio con soste sui lieviti ancora più prolungate.


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina BiòSS
            

Spumante VSQ Metodo Classico Rosé Pas Dosé 150/9?

            

Uve utilizzate – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro 85%, Malbo Gentile 15%

Permanenza sui lieviti – oltre 12 mesi


Filippo Gianaroli fonda la sua azienda BiòSS nel 2015. Il nome racchiude la filosofia aziendale: BiòSS è un termine dialettale che significa nudo, senza aggiunte. Situata in una posizione dominante, la cantina è circondata dai propri vigneti per un’estensione di circa 6 ettari. Il 150/9 prende il nome della parcella e foglio mappale del vigneto dal quale provengono le uve. È un vino sincero, dal colore rosa tenue, finemente spumeggiante. All’olfatto si presenta con toni di frutta, mela rossa matura e cremolata di fragole con un finale velatamente floreale. Al palato è vibrante, vivo, fresco, acido e sapido, lungo e persistente.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina BiòSS ??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Pas Dosé 52/9?

            

Uve utilizzate – Trebbiano modenese 100%

Permanenza sui lieviti – oltre 12 mesi


L’approccio di Filippo Gianaroli al metodo classico è assolutamente scientifico.

Ci troviamo in uno Château Garage dove Filippo cura tutto personalmente; chiaramente anche questo Metodo Classico 52/9 (il cui nome è riferito al numero di mappale e particella dove è ubicato il vigneto)

è frutto di un lavoro creato da una visione unitaria; si esprime con una iniziale nota erbacea e un palato minerale ed elegante, più sapido che acido, nelle sue nuance finali.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Casali Viticultori?
            

Spumante Colli di Scandiano e di Canossa Doc Metodo Classico Brut – Ca’ Besina?

            

Uve utilizzate – Spergola 100%

Permanenza sui lieviti – almeno 48 mesi


Casali Viticoltori rappresenta un riferimento della produzione vitivinicola reggiana essendo all’interno del Gruppo Emilia Wine, con sede ad Arceto di Scandiano (RE). La produzione, che si attesta intorno al milione e mezzo di bottiglie annue, è orientata nella preservazione del patrimonio genetico dei vitigni autoctoni. Casali è un nome che deriva dal passato, quando questa cantina in autonomia rispetto al gruppo attuale, si occupava già della Spergola. Una delle espressioni del lavoro svolto è questo spumante che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino brillante, dorato con latenti sfumature verdognole e con un perlage persistente a grana fine. All’olfatto è ricco, le note olfattive inizialmente sono relativamente mascherate da rapide note di fieno e foglie essiccate, ma, dopo alcuni secondi, si aprono a una fragranza che porta appresso sentori dei lieviti, complementari a dettagli di frutta candita, frutta tropicale matura, mela cotogna e memorie di agrumi e salvia. Al palato è vibrante, fa sentire la sua mineralità proposta in constante equilibrio con una buona acidità col risultato di una bella morbidezza, concludendo con l’impronta tipica e persistente, moderatamente amaricante della Spergola, con un delicato e quanto mai inconfondibile aroma di mandorle fresche.?


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Dall’Asta Giovanni ??
            

Spumante Colli di Parma DOC Metodo Classico Brut – Dama Bianca?

            

Uve utilizzate – Malvasia di Candia aromatica 100%

Permanenza sui lieviti – minimo 36 mesi


Le Cantine Dall’Asta sono la più antica azienda vitivinicola di Parma. Nacque nel 1910 a Casatico di Langhirano, locandosi in quella che cinquecento anni fa era una torre di avvistamento per la difesa del territorio. I vigneti, posizionati nelle colline che degradano verso il torrente Parma, sono posti a una altitudine compresa fra i 300 a 400 metri s.l.m. su terreni argilloso-calcarei, caratterizzati da un microclima ideale per la viticoltura. Il vino oggetto della degustazione è questo Metodo Classico che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino brillante, con riflessi dorati e un perlage leggero a grana fine, mentre al naso offre un bouquet intenso e complesso nel quale si evidenziano sentori di mela verde, note di cedro candito e di lieviti. Il sorso è accompagnato da una notevole struttura sorretta da un finale dai richiami dolci che ricordano la vaniglia.


Voto: 89/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina della Volta??
            

Lambrusco di Sorbara Doc Metodo Classico Brut Rosé?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara100%

Permanenza sui lieviti – almeno 42 mesi


Siamo a Bomporto, in provincia di Modena, qui ha sede Cantina della Volta che nasce dalla centenaria esperienza della famiglia Bellei, imprenditori vinicoli fin dal 1920. Pur trovandoci nel cuore delle terre del Lambrusco di Sorbara, Christian, quarta generazione della famiglia e suo padre Giuseppe hanno sempre coltivato la passione per gli spumanti di alta qualità. La passione per questo metodo di vinificazione non si limita alla lavorazione delle uve autoctone, ma si spinge fino ai vitigni internazionali Pinot Nero e Chardonnay che papà Beppe piantò a Serra Mazzoni, a circa 600 metri s.l.m. che danno vita alla linea Mattaglio. Una cantina che ha puntato tutto sul Metodo Classico, una scelta senza compromessi, alla ricerca di quella qualità che abbiamo raccontato nell’introduzione a questa regione. Questo Metodo Classico si presenta con un luminoso colore rosa tenue, tipico del vitigno che restituisce unicità, solcato da una spuma delicata e persistente e da un perlage corposo a grana mediofine. All’olfatto mostra un bouquet ricco di ricordi fruttati di lampone e fragolina di bosco uniti a note floreali di rosa e toni freschi di melagrana. Il sorso è vigorosamente fresco, con un tocco di sapidità che invoglia sia il sorso che l’abbinamento.

Un buon bere.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina della Volta?
            

Spumante Emilia IGT Metodo Classico Blanc de Noirs Il Mattaglio?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero100%

Permanenza sui lieviti – almeno 48 mesi


La Cantina della Volta, realtà storica del modenese, è condotta dall’enologo Christian Bellei che rappresenta la quarta generazione in attività. La sua passione per le bollicine lo ha portato numerose volte a Epernay, capitale dello Champagne, per studiare l’elaborazione dei vini con il Metodo Classico e poi applicarlo alle uve lavorate nella sua cantina. Il Mattaglio si presenta nel calice di colore giallo dorato con accenni che rimandano all’ambra, con un perlage leggero e persistente a grana fine. Al naso mostra la sua struttura ed evoluzione con profumi fruttati maturi e rimandi speziati. Complesso al sorso, in equilibrio fra vivacità e vinosità; giovanile e rinfrescante e al tempo stesso completo e maturo. Il finale, variegato e persistente, conferma la forte personalità di questo vino. Una bella bolla.


Voto: 90/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina della Volta?
            

Spumante VSQ Metodo Classico Rosé Il Mattaglio Specialist?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero100%

Permanenza sui lieviti – almeno 48 mesi


Il nome e logo della Cantina della Volta sono un rimando alla storia e all’adiacente canale Naviglio Modenese, deviazione del torrente Panaro. In particolare, alla Darsena di Bomporto nel XVIII sec. i barconi provenienti da Modena, dovevano effettuare appunto “la volta” per rientrare in città. Le uve utilizzate per la produzione di questo vino provengono dal vigneto collinare di Riccò di Serramazzoni (Modena), locato a 650 metri di altitudine, sul versante modenese dell’Appennino Tosco-emiliano. Una bolla compatta, profonda e seducente, con note al naso di piccoli frutti rossi, dettagliati, poi sentori di fiori e di erbe officinali. La bocca è avvolgente, levigata, avvolta dalla cremosità, con una bellissima trama fruttata, che si integra a una mineralità che fa da spalla a una acidità che stimola, da persistenza, gradevolezza e profondità gustativa.


Voto: 91/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Francesco Bellei & C.??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Cuvée Francesco millesimato 2012 ?

            

Uve utilizzate – Chardonnay 50%, Pinot Nero 50%

Permanenza sui lieviti – non dichiarata, sboccatura novembre 2019


La cantina Francesco Bellei & C. venne fondata da Francesco Bellei, nel 1920 a Bomporto in provincia di Modena. La filosofia aziendale è sempre rimasta legata alla tradizionale pratica della vinificazione col “metodo tradizionale” della fermentazione naturale in bottiglia. La produzione di altissima qualità portò la Francesco Bellei al vertice della produzione italiana di Spumante e Lambrusco Metodo Classico diventando un’azienda di riferimento. Oggi, essendo di proprietà della famiglia Cavicchioli, non ha perso niente del vecchio indirizzo produttivo e ne è testimonianza questa Cuvée Brut dedica al capostipite della famiglia Bellei, con la sua elegante etichetta in oro rosa antico di stampo decisamente classico. Un vino che rivela, nel sorseggiarlo, la sapienza enologica della cantina, presentandosi di colore giallo paglierino dai riflessi dorati e dalle venature ancora giovani e verdognole, con un perlage persistente a grana fine. Al naso offre un bouquet delicato e fragrante, con note di frutti e fiori bianchi in evidenza. In bocca è fresco e gradevole, con un sorso equilibrato e persistente. Una bolla che rappresenta un prodotto di nicchia, lungo, persistente, con finale quasi metafisico. Un bere gastronomico che da piacere.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Francesco Bellei & C.?
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Cuvée Blanc de Noirs 2013 ?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 100%

Permanenza sui lieviti – oltre 72 mesi – sboccatura 2020


La passione per il vino e la grande capacità di interpretarne le evoluzioni hanno spinto l’azienda a produrre un Brut realizzato con una couvée di Pinot Nero e Chardonnay che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino tendente al ramato, con un perlage persistente a grana fine. Al naso le note olfattive propongono netti sentori fruttati di piccoli frutti di bosco, di mora e lampone, seguiti da percezioni di spezie dolci orientaleggianti che si aggregano a una bella sapidità. In bocca il sorso è fresco, ricco, vibrante, complesso e persistente e lungo il tutto avvolto da una bolla affascinante.


Voto: 90/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Francesco Bellei & C.??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut – RossoBrut ?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Permanenza sui lieviti – 24 mesi


Agli inizi degli anni ’70, dalla volontà di avere un Lambrusco di Sorbara che alla mescita non avesse la torbidità tipica della fermentazione in bottiglia, portò la cantina a fare innumerevoli tentativi prima di arrivare a un risultato che fosse in linea con gli standard aziendali. Il RossoBrut è un Metodo Classico che non ti aspetti, gradevolissimo sia al naso che al palato. Il vino si presenta all’esame visivo di colore rubino scarico, con una schiuma cremosa e un perlage intenso a grana mediofine. Al naso offre un bouquet intrigante di piccoli frutti a bacca rossa come fragole, lamponi e ribes, a cui segue una delicata sensazione floreale di viola con un finale piacevolmente sapido. In bocca è fresco, corposo, ancora sapido, acido e tracciato da una vena tannica che la bolla riesce ad armonizzare anche con le altre note descritte, rendendolo particolarmente piacevole alla beva.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Fangareggi ??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Pas Dosé – L’Altro?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Permanenza sui lieviti – da 24 a 30 mesi


Fangareggi, a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, è una piccola realtà nata dalla volontà di Matteo che nel 2013 inizia a lavorare parte dei 22 ettari vitati di famiglia, in larga misura pensati per il conferimento, come tante altre coltivazioni famigliari sul territorio; la sua scelta è di lavorare in lotta integrata avanzata e che ha portato la certificazione BIO con la vendemmia 2021.

La prima annata, frutto della vendemmia del 2017, ha sostato 27 mesi sui lieviti. Di colore rosa luminoso, cerasuolo abbastanza carico, sempre riferendoci al colore varietale di questa uva, ci ricorda molto da vicino l’eleganza cromatica del Sorbara. All’olfatto la bacca rossa esprime sentori di ciliegie mature, poi una fine, quasi impercepibile nota di smalto, così il ribes rosso e i lieviti indigeni che completano il bouquet.

Al palato rivela una piacevole bollicina, sempre fine e capace di concedere largo spazio alle percezioni gustative che regala il vitigno, alla sua territorialità; poi chiude con una delicata nota amarognola rilasciata dalla spinta dei lieviti in giusto equilibrio con l’acidità. Un buon esempio di piccolo produttore di pianura.?


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Fantesini ??
            

Spumante Spergola dell’Emilia IGP Metodo Ancestrale – Battagliero?

            

Uve utilizzate – Spergola 100%

Permanenza sui lieviti – nessuna sboccatura


Siamo a Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, la cantina della famiglia Fantesini produce uva e vino fin dagli anni Venti del secolo passato. Una eredità storica che oggi è in mano a Chiara Fantesini che, insieme al cognato Cesare Bigi, conduce l’azienda composta da 7 ettari di proprietà.

Battagliero, rifermentato in bottiglia, è un vino schietto, potremmo dire apripista per questo mondo dei non sboccati, ritornati molto in auge grazie alla tecnologia di vinificazione contemporanea, in particolare il controllo delle temperature con il ciclo del freddo. Rispetto ai lambruschi dei nonni, la tecnica della rifermentazione in bottiglia è solo un passaggio ereditario, perché in passato la discontinuità, gli sbalzi di pressione e un metodo di imbottigliamento troppo incostante non potevano restituire la qualità in bottiglia di cui si parla oggi. È la volontà delle persone, il loro carattere tenace di questi luoghi, che porta al recupero di vini naturali creati con efficacia contemporanea. Un vino caratterizzato da note di erba tagliata e una iniziale freschezza agrumata, che prolunga la persistenza gustativa tipiche di questo vitigno, forse non sapendolo trattenere a pieno, fra adeguata sapidità e delicati riverberi di mandorla amara; dunque pungente, anche se solo a tratti.


Voto: 86/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Fantesini ??
            

Lambrusco dell’Emilia IGP Metodo Ancestrale Prati della Tomba?

            

Uve utilizzate – Lambrusco Grasparossa 100%

Permanenza sui lieviti – nessuna sboccatura


Nonno Dante a 20 anni, quando la vite veniva chiamata “pianteda” e cresceva abbracciata agli olmi, da mezzadro, vendeva il suo vino nei mercati di Reggio e Parma. Erano gli anni Venti del Novecento, a Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, dove ha sede la cantina della famiglia Fantesini. Il vino Prati della Tomba, che prende il nome dai campi dove sono allevati i vigneti, si presenta all’esame visivo di colore rosso vivo, una schiuma cremosa vivace e un perlage fitto a grana media; un Lambrusco d’altri tempi, posto fra robustezza e profumi di cantina che si mischiano a quelli di un sottobosco bagnato dalla brina. Non per tutti i palati, certamente adeguato ad abbinamenti di piatti emiliani ricchi di sapore. Un vino ben fatto, subito vibrante, con note ferrose e di prugna, che si ingentilisce e riempie il palato, sempre generoso di bollicine, con un finale che regala fragranza e sapidità.?


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Galvana Superiore ??
            

Spumante Pignoletto DOC Metodo Italiano – La Guardia?

            

Uve utilizzate – Pignoletto 100%

Permanenza in autoclave – 4/6 mesi in autoclave


Siamo in provincia di Modena, a est di Castelvetro dove si trova una microarea felice, dal punto di vista vitivinicolo, nella quale troviamo la cantina Galvana Superiore, posta poco al di sotto dei 200 metri s.l.m. in luoghi anticamente caratterizzati da foreste. Qui la famiglia Leonelli, che coltiva la vigna fin dal 1974, rimarca con gioia la propria prospettiva collinare di un luogo che territorialmente per un attimo ci appare persino non emiliano. Ci viene proposto in degustazione questo Pignoletto che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, con evidenti riflessi verdognoli e un perlage buono, a grana mediofine, mentre al naso risulta fresco, dalla caratteristica nota acido-amarognola tipica del Grechetto Gentile, seppure volutamente tenuta sotto controllo e che si abbina a una spiccata vena erbacea, fra cardo e varietà spontanee di campo, che si amplia a sentori di fiori bianchi e miele di tiglio, con latenti note di tostatura e uva sultanina. Al palato mette in evidenza un bell’equilibrio e pienezza, lasciando un finale abbastanza lungo e delicatamente sapido. Forse un po’ di verticalità in più…


Voto: 86/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Galvana Superiore ?
            

Lambrusco Grasparossa DOC Metodo Italiano Ca’ Imperatore?

            

Uve utilizzate – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro 100%

Permanenza in autoclave – 4/6 mesi in autoclave


La Cantina Galvana Superiore, certificata BIO dal 2020, da sempre tiene fede ai principi dettati dal fondatore, Marino Leonelli, di tutela ambientale e territoriale apportando nutrienti alla vite con colture interfilari naturali, pratica del sovescio e rullatura; vendemmia manuale a basse rese; selezione delle uve in cantina. Il Grasparossa oggetto della degustazione, si presenta all’esame visivo di colore rosso porpora scuro, quasi violaceo, vivo come le vasche del mosto, con una schiuma cremosa e un perlage fitto a grana grossa, mentre all’olfatto è intenso, vinoso, ricco di note olfattive che riportano alla mente il sottobosco e la ciliegia matura. Al palato è un vino decisamente secco, schietto e vibrante con l’equilibrio spostato più verso il sapido che il tannico, con un finale corposo e avvolgente.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Ghedini ??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Dosaggio Zero – Saguajè?

            

Uve utilizzate – Chardonnay 60%, Pignoletto 40%

Permanenza sui lieviti – circa 40 mesi


Siamo a Montebudello, nel comune di Valsamoggia in provincia di Bologna, forse quell’areale che oggi possiamo considerare la soglia di demarcazione fra il mondo delle bollicine e l’affaccio verso la Romagna, ancor distante, dei vini fermi, seppure vi siano ovviamene eccezioni, in particolare nella vinificazione spumantizzata del Pignoletto. Qui siamo al cospetto della cantina Ghedini, condotta dal 2005, da Michele, il quale ha la fortuna di avere, fra gli 8 ettari, vigneti che risalgono al 1985. Il vino Saguajè, che in dialetto locale è un po’ come dire una cosa metà e metà, è un metodo classico vibrante, erbaceo, molto fresco, che trasmette note di foglie umide, altre di minerali e altre ancora di frutta gialla, miele d’acacia e riverberi di fiori di tiglio. Al palato propone lievi note di tostatura; una prolungata efficacia dei sentori integra bene olfatto e palato, per un vino genuino, territoriale, solo apparentemente semplice, con una bolla armoniosa,

di efficace acidità e sapidità. Il Pignoletto di queste colline concede buoni risultati. Bella persistenza e verticalità.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Il Ghizzo?
            

Spumante VSQ Metodo Italiano Brut– Armella Sessantanni

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 50%, Ortrugo 30%, Chardonnay 20%

Permanenza in autoclave– 6 mesi


La storia de Il Ghizzo ebbe inizio nel 1950 quando i nonni Fulvio e Fermina si stabiliscono nell’omonimo podere nel piacentino, piantando i primi vigneti. Sugli odierni 7 ettari vitati sono allevati principalmente i vitigni tipici del territorio come Barbera, Croatina, Ortrugo e Malvasia di Candia aromatica, oltre a qualche vitigno internazionale utile e finalizzato alla produzione di vini come questo Brut che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, con sfumature dorate e un perlage intenso a grana medio fine, mentre al naso è caratterizzato da profumi delicati con sensazioni floreali e fruttate. All’assaggio risulta morbido e moderatamente fruttato; una bollicina croccante, dal gusto piacevole mediamente persistente e con finale minerale, secco e sapido.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Illica Vini??
            

Spumante VSQ Metodo Classico 1919 Blanc de Blancs Extra-Brut?

            

Uve utilizzate – Ortrugo, Trebbiano, Sauvignon Blanc, Chardonnay.

Permanenza sui lieviti – 36 mesi, sboccatura agosto 2023


Illica Vini dei fratelli Fabrizio e Paolo Magnani Illica si trova a Vernasca, in provincia di Piacenza e più precisamente nella valle del torrente Ongina che sfocia in Val d’Arda. Gli ettari vitati sono in totale 8 e si trovano all’interno della riserva Geologica del Piacenziano, su terreni ricchi di fossili marini a testimonianza di come 5 milioni di anni fa, il mare lambisse questi luoghi. Talvolta la provincia di Piacenza potrebbe erroneamente essere lasciata indietro, a favore di altri territori emiliani e invece illica è una bella sorpresa.

E Fabrizio è vulcanico, un produttore che non si ferma, che continua a fare ricerca.

Una bolla che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino brillante, con un perlage persistente a grana mediofine, mentre all’olfatto emergono note dei lieviti accompagnate da sentori fruttati a pasta bianca e accenni minerali. Profumi floreali e complessità derivano direttamente dalla vinificazione.

Palato appagante con sfumature di agrumi nel finale.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Illica Vini?
            

Spumante VSQ Metodo Classico 1919 Blanc de Noirs Extra-Brut?

            

Uve utilizzate – Barbera 100%

Permanenza sui lieviti – 24 mesi


I nomi delle tre etichette di Metodo Classico Illica, 1919, fanno riferimento a quel Luigi Illica, noto librettista d’Opera italiano, prevalentemente pucciniano, collaboratore di Giuseppe Giacosa, morto nel 1919. Ecco confermato quanto detto nell’assaggio precedente. Fabrizio Illica, con il fratello, non si ferma

all’esistente; nella ricerca trova la consapevolezza agronomica per aumentare la Barbera e si permette persino di spumantizzarla. In questo caso il vino degustato si presenta all’esame visivo di colore giallo chiaro luminoso, con riflessi velatamente oro rosa e con un perlage corposo a grana mediofine/fine. Al naso fa sognare; le note olfattive persistono su sentori agrumati lievemente acido-amarognoli che ricordano un pompelmo giallo i quali si amalgamano a dettagli di piccoli frutti rossi e a quelli di prugna viola matura, lasciando infine spazio alla croccantezza dolce collegata al miele d’acacia. Al palato la nota amarognola del naso riconduce più a un fresco bergamotto, nel finale è morbido, trascinato da una buona persistenza delle bollicine, rilasciando un ricordo amaricante.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Illica Vini??
            

Spumante VSQ Metodo Italiano Extra-Brut Rosé – Fleur?

            

Uve utilizzate – Barbera 80%, altri vitigni 20%

Permanenza in autoclave – 11 mesi


Tutte le etichette Illica nascono esclusivamente da vigneti piacentini locati in alta collina e allevati con una profonda educazione alla sostenibilità ambientale.

Non di solo Metodo Classico, potremmo dire parafrasando… Allora questo Metodo Italiano si presenta all’esame visivo di colore rosa decisamente intenso, definibile come corallo con nuance peonia. All’olfatto è molto fruttato, carico di note dolci e cremose che ricordano la cremolata di fragoline di bosco, ovvero la granita più fine e cremosa che si usa nel messinese. Si fonde con una nota di ciliegia matura, ma anche ribes e viole appena dischiuse. Un dettaglio finale di smalto è l’anello di congiunzione fra naso e bocca, per un palato in cui l’acidità seppure moderata è vincente, è corrotta solo a tratti da una lieve provocante e gastronomica compattezza. La durata in autoclave, qui fa la differenza.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina La Piana Winery?
            

Spumante Trebbiano di Modena DOP Metodo Classico Brut - Soffio di Venere?

            

Uve utilizzate – Trebbiano di Modena 100%

Permanenza sui lieviti – 18 mesi


La Piana Winery coltiva otto ettari di vigneto, tra Castelvetro e Vignola, in provincia di Modena, nella primissima fascia collinare. I vigneti si trovano a 200 metri s.l.m. in un territorio che anticamente era caratterizzato da vaste foreste. Il vino si propone all’esame visivo di colore giallo paglierino luminoso, con

un perlage continuo a grana mediofine. Al naso sprigiona note lattee miste con frutta agrumata e ricordi di albicocca e anacardi lievissimamente tostati. Al palato domina la linea agrumata, dritta e acida fino alla fine, con una chiusura vibrante e sapida al punto giusto.


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina La Piana Winery??
            

Spumante Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP Metodo Classico Brut Rosé – Intuizione

            

Uve utilizzate – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro 100%

Permanenza sui lieviti – 24 mesi


La Piana Winery nasce nel 1951 quando Cesare Gianaroli iniziò a trasformare le uve del proprio vigneto commercializzando i vini prodotti. Una serie di vicissitudini fra le quali la prematura morte del figlio Graziano, portarono Mirco a soli 14 anni a condurre l’azienda, a partire dal 1992, avviando un processo evolutivo che negli anni non si è mai interrotto e conducendo la cantina a indirizzare l’intera filiera produttiva al biologico. Il vino in oggetto si presenta all’esame visivo di colore rosa antico, con riflessi ambrati. All’olfatto è territoriale, con delicatissime sensazioni di violetta passita, miste a quelle di pane fresco, di fragola e mosto d’uva. Al palato è schietto, la percezione tannica è avvolta dalla voluminosità delle bollicine che integrano l’acida e la sapidità, regalandoci un finale di acute note speziate.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Lini 910 ?
            

Spumante VSQ Metodo Classico Pas Dosé Millesimato

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 100%

Permanenza sui lieviti – 48 mesi


Lini 910 vanta un’età ragguardevole nell’ambito enologico, Poter contare su oltre 110 anni di storie e su la quarta generazione non è cosa da poco. Diciamo anche che qui si concretizza davvero l’idea di realizzare bollicine più che mai durature, francesi nel concetto, ma emiliane nel risultato caratteriale. La svolta nella identità spumantistica che l’azienda ha assunto si deve a Massimo e Fabio Chiarli, i quali dopo aver frequentato la scuola di Conegliano Veneto, si specializzarono a Reims in Francia, Oggi Alberto e i cugini Alice e Alessio continuano con successo su questo indirizzo proponendo questo spumante 100% Pinot Nero che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino cristallino e un perlage fitto a grana fine, mentre al naso i sentori olfattivi spaziano da quelli di frutta a quelli di croste di pane, da quelli di burro e quelli piacevoli di pompelmo rosa fino a quelli di fiori bianchi freschi In bocca è immediato, fresco, verticale e con una significativa persistenza ed elegante acidità; equilibrato e morbido nel gusto.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Lini 910 ??
            

Spumante VSQ Lambrusco dell’Emila IGT Metodo Classico Gran Couvée Rosso

            

Uve utilizzate – Lambrusco Salamino 100%

Permanenza sui lieviti – 36 mesi


La Cantina Lini 910 si trova a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, nel cuore dell’Emilia. Più di 100 anni di storia nel mondo del vino ed in particolare del Lambrusco, vitigno che in questo momento sta godendo di una ritrovata popolarità. La Cantina Lini 910 ne ha voluto fare un vino d’eccellenza, elaborandolo sapientemente attraverso il Metodo Classico, da sempre una passione di famiglia. Quello degustato è il risultato di una lungimirante scelta e di un processo operativo audace per i tempi in cui tutto ebbe inizio. La scelta del Salamino in purezza, salvo alcune annate in cui si ricorre a una piccola percentuale di altre varietà autoctone, non significative nell’insieme, si deve alla volontà di creare bollicine longeve.

Può sembrare persino un paradosso incontrare una verticale di Lambrusco, un vino che si immagina da sempre adatto solo a una pronta beva. Ci smentisce Lini, visto che presso la sede possiamo comprare questo Sorbara con annate inimmaginabili. Allora si può incontrare la 2014, la 12, la 2009, persino ancora la 2007 e la 2006. Tutte bollicine di insospettabile freschezza, eleganza del colore e ancora tanto da raccontare. Questo spumante si presenta all’esame visivo di colore rosso rubino brillante, con nuance violacee, perlage intenso a grana fine. Al naso le note fruttate si integrano a quelle floreali con un finale in cui le percezioni tanniche si uniscono a quelle dei lieviti. Al palato è fresco, morbido, di grande equilibrio ed eleganza. Convincente, è certamente un Lambrusco di riferimento.


Voto: 91/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Luretta??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut On Attend Les Invités?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 100%

Permanenza sui lieviti – 36 mesi


Siamo nei colli piacentini, affacciati sulla Val Luretta che da il nome alla cantina di Lucio Salamini, caratterizzata dalla presenza del Castello di Momeliano, a Gazzola, in provincia di Piacenza. Fu il padre di Lucio, Felice Salamini, a dare vita a questa azienda vitivinicola cercando di appagare il suo desiderio di portare, intorno alla metà degli anni ’80 dalla Francia, in Italia la qualità dei grandi vini d’oltralpe, trapiantando su queste terre, colture e metodologie enologiche.

Oltre alle grandi Malvasie, ci hanno sempre interessato anche le bolle aziendali, una delle quali è questo Metodo Classico che si presenta all’esame visivo di colore rosa antico, un classico buccia di cipolla, con un perlage fitto a grana mediofine, mentre al naso rivela sentori di frutti di bosco e melograno, di ciliegia, con divagazione sensoriali di lieviti e un finale di carbone. Al palato ha ritorni tannici e quelli fruttati percepiti al naso; avvolgente, ma non eccessivamente fresco, tanto da poterlo definire uno spumante classico, quasi tradizionale nella più positiva delle valenze, dunque rotondo nella parte centrale del palato, ma che si asciuga un po’, pur inebriando piacevolmente la bocca con tante bollicine, persistenti in tutto il finale.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Luretta??
            

Spumate VSQ Metodo Classico Brut Rosé- On Attend Les Invités - Riserva Roncolino?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 100%

Permanenza sui lieviti – 96 mesi


L’ispirazione internazionale che guida la Cantina Luretta nella creazione dei suoi spumanti Metodo Classico, vede la sua consacrazione con l’utilizzo, di volta in volta, delle uve dei vitigni Chardonnay e Pinot Nero, anche se nei 50 ettari vitati di proprietà dell’azienda, sono coltivati anche vitigni come Barbera, Cabernet Sauvignon, Croatina, Malvasia di Candia aromatica e Sauvignon Blanc.?Questo Riserva Roncolino è uno spumante realizzato solo nelle annate migliori, con le uve di Pinot Nero provenienti da una piccola parcella della tenuta; un progetto così selettivo che qui svela davvaro i suoi risultati migliori. È un vino che si presenta all’esame visivo di colore rosa antico, con un perlage persistente a grana fine, mentre al naso le percezioni olfattive si aprono a un bouquet che spazia da lievi percezioni di frutti maturi a note di liquirizia, poi sentori di arancia candita fino a foglie di salvia essiccata e tè verde; da note di spezie come il pepe bianco fino a quelle di pasticceria e cioccolato bianco. In bocca ha corpo, freschezza, equilibrio, sapidità e una raffinata lunga persistenza. Tra uno spumante di tradizione e un metodo classico di assoluta contemporaneità. Bella bolla.


Voto: 90/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Luretta??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Pas Dosé – Principessa ?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 70%, Chardonnay 30%

Permanenza sui lieviti – 36 mesi


Uno Spumante ottenuto da Pinot nero chiaramente vinificato in bianco e Chardonnay; quest’ultimo soggetto a un affinamento in legno. Non viene prodotto tutti gli anni e le annate non vengono commercializzate in ordine cronologico. Una bolla che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino con sfumature dorate e un perlage persistente a grana mediofine, mentre al naso si propone con sentori di frutta gialla, ananas, agrumi canditi e citronella, con un finale floreale piacevole. In bocca è robusto, strutturato, ricco di una piacevole acidità che conferisce una lunga persistenza; una bella bevuta di grande equilibrio, con un finale che ricorda la mandorla. Da assaporare e riassaporare.?


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Luretta??
            

Spumate Colli Piacentini DOC Metodo Classico Pas Dosè millesimato 2019 BIO

            

Uve utilizzate: Pinot Nero 70%; Chardonnay 30%

Permanenza sui lieviti: 45 mesi


Siamo nelle colline piacentine, a ridosso del Castello di Momeliano, dove Felice, che ama fare gli spumanti, fra i quali spicca questo Pas Dosé, gestisce la cantina Luretta.

Alla vista il vino si presenta di un colore paglierino acceso, tendente al dorato, con un perlage fitto a grana media. Al naso regala note di sentori agrumati, di frutta a polpa bianca e con un finale che riporta alla mente note di panetteria.

In bocca è intenso e persistente, con una bollicina fine e cremosa.


Voto: 86/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Lusvardi ??
            

Lambrusco dell’Emilia IGP col fondo – Grato?

            

Uve utilizzate– Lambrusco Salamino e Grasparossa in quantità non dichiarate

Metodo Naturale


Siamo a San Martino in Rio in provincia di Reggio Emilia ed è qui la famiglia Lusvardi coltiva i suoi 10 ettari di vigneti a Lambrusco Grasparossa e Salamino.

Andrea Lusvardi e la moglie Rita, rientrati nel 2008, da un periodo vissuto negli USA, decidono di produrre vino nella piccola tenuta di famiglia; invece di coltivare dei vitigni internazionali più rari e curiosi, che avrebbero potuto, forse richiamare l’attenzione nei confronti della loro azienda, decidono di puntare sulle cultivar autoctone dalle profonde radici sul territorio reggiano: i Lambruschi, che sono vinificati in modo tradizionale o spumantizzati con il Metodo Italiano, utilizzando solo le uve di loro produzione e lo fanno in conduzione biologica ormai dal 2014. Vista la quantità enorme di Lambruschi presenti sul mercato e i prezzi con i quali gli stessi sono commercializzati, la loro sarebbe potuta apparire una iniziativa un po’ pazza, ma i fatti gli stanno dando ragione. Oggi la linea si completa con due etichette di Metodo Classico, due vini con fermentazione in autoclave, oltre a proporre i rifermentati in bottiglia che rappresentano il loro punto di partenza declinato anche con uno Spergola in purezza. La caratteristica di Lusvardi è stata quella applicare le conoscenze acquisite in altri campi sulla comunicazione e applicarle fin dall’inizio a etichette e packaging, con una immagine ben precisa e un family feeling del marchio studiato in molto particolare, trovando un design che ha contaminato in senso positivo, contemporaneo ed essenziale il mondo dei lambruschi in genere.

Il loro Grato è il più tradizionale della loro produzione, quello più esuberante che si presenta all’esame visivo di colore rosso rubino intenso, quasi impetrabile e con una schiuma grassa, un perlage importante a grana media, mentre all’olfatto è ricco di note fruttate di bacca scura come il ribes, con punte di pepe e una elegante nota di senape verde. In bocca è persistente, fresco, acido, tannico e sapido, arricchito da una torbidità mai eccessiva, rimanendo potente nella media persistenza. È uno dei rifermentati contemporanei che ci fa tornare alla mente il lambrusco di una volta, robusto, quello che si definirebbe “del contadino”, ma come abbiamo già affermato, anche in questo caso la tecnologia di oggi, l’accuratezza nel controllo delle temperature e delle pressioni ci restituiscono un lambrusco del tutto attuale, in grado di evolversi per lunghi anni in bottiglia.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Medici Ermete ??
            

Lambrusco di Sorbara DOC Secco – Phermento?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Metodo Naturale


Era il 1890 quando Remigio Medici, proprietario di 3 osterie, per valorizzare le vigne di famiglia decise di creare una sua cantina. Al figlio Ermete, si deve il nome attuale e la contemporanea crescita e sviluppo dell’azienda, successivamente potenziata dai figli Giorgio e Valter a cui fano seguito Alberto e Pierluigi, poi Alessandra, a cui segue la quinta generazione che vede Alessandro al timone di una cantina che lavora le uve di circa 80 ettari vitati in regime biologico. Medici Ermete ha ampliato molto la sua nomea attraverso la vinificazione con metodo Charmat accurato, in particolare con le etichette vincenti Concerto e Assolo. Nella loro vasta proposta enologica abbiamo fatto riferimento ad alcuni vini fra i quali questo Lambrusco rifermentato in bottiglia che si presenta all’esame visivo di colore rosa carico, di una spremuta di arance rosse con polpa “cremesi” e con un perlage ricco a grana medio fine, mentre al naso è fresco, tipico, sapido con note olfattive di lampone. In bocca è asciutto e la freschezza pulisce la bocca, la sapidità e l’acidità la punge, mentre la cremosità delle bollicine concede piacevolezza e persistenza.


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Medici Ermete ??
            

Spumante Lambrusco Reggiano DOC Metodo Classico Rosso Brut - Granconcerto ?

            

Uve utilizzate – Lambrusco Salamino 100%

Permanenza sui lieviti– 26 mesi


La Cantina Medici Ermete coltiva i suoi 80 ettari di vigneto, ubicati in territori di pianura e collina, in regime di lotta integrata sostenibile. Siamo a Gaida di Reggio Emilia, nella provincia reggiana cuore del Lambrusco. Il Metodo Classico da uve Lambrusco Salamino in purezza Granconcerto è il prodotto di punta della linea Medici Ermete, diciamo il fratello maggiore del Concerto citato in precedenza. Il vino si presenta all’esame visivo con un colore rosso rubino, con un perlage persistente a grana mediofine, mentre al naso regala subito note di frutta a bacca rossa, un piacevole sottobosco e una vivacità che invoglia a riempirsi bene il palato, con bollicine finissime di lunga persistenza, quasi una crema che ci porta a una lunga freschezza finale. Un Lambrusco di grande versatilità a tavola.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Monte delle Vigne
            

Emilia IGT Metodo Italiano Brut Rosé Rubina 2023?

            

Uve utilizzate – Barbera 100%

Permanenza in autoclave – 4 mesi


Siamo a Collecchio, in provincia di Parma, nel cuore della DOC dei Colli di Parma, dove nacque, nel 1983, la canina Monte delle Vigne la cui proprietà viticola era composta da 7 ettari. Nel 2003 l’ingresso, come socio di maggioranza, di Paolo Pizzarotti, proprietario di un podere di 100 ettari confinante con Monte delle Vigne, segna l’inizio di un’epoca di slancio e vigore per la canina dando vita a produzioni enologiche di buon livello che portarono il brand aziendale a notorietà e successi commerciali. La curiosità del degustare una Barbera spumantizzata ci ha condotto ad assaggiare questo Brut che si presenta all’esame visivo di colore rosa tenue, con riflessi brillanti e un perlage esuberante a grana media, mentre al naso è convincente nei suoi profumi di piccoli frutti rossi croccanti. Il sorso è elegante, con giusto equilibrio tra morbidezza e freschezza e ritorni di frutta fresca nel finale.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Monte delle Vigne
            

Spumante Emilia IGT Metodo Italiano Brut Riovalli ?

            

Uve utilizzate – Lambrusco Maestri 85%, Lambrusco Grasparossa 15%

Permanenza in autoclave – 4 mesi.

Cantina Monte delle Vigne dal 2021 ha condotto tutti i vigneti certificati in biologico; un traguardo importante, raggiunto dopo aver posto al centro di qualsiasi progetto aziendale intrapreso, la sostenibilità. Anche in questo Lambrusco si percepisce l’importanza di queste scelte; il vino si presenta all’esame visivo

di colore rosso rubino carico con riflessi violacei e una schiuma cremosa, con un perlage importante a grana media, mentre al naso mostra subito la sua freschezza, la sua verticalità giocata prevalentemente su esuberanti note vinose e di piccoli frutti rossi e neri con un finale speziato. Al sorso ha una buona struttura con equilibrio tra le componenti e un finale piacevolmente lungo.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Monte delle Vigne ??
            

Colli di Parma DOC Metodo Italiano Brut Poggio Alto 2022?

            

Uve utilizzate – Chardonnay 70%, Chardonnay Mousquè 30%

Permanenza in autoclave – 3 mesi


I vigneti di Monte delle Vigne si estendono tra il Parco Fluviale del Taro e il Parco Naturale dei Boschi di Carrega, nelle vicinanze della Riserva Naturale di Monte Prinzera. Le uve utilizzate per la realizzazione di Poggio Alto provengono da vigneti posti su terreni calcareo-argillosi, ad un’altitudine di 200 matri s.l.m. con esposizione est/nord-ovest. Il vino si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino luminoso, con sfumature verdoline e un perlage consistente a grana medio fine, mentre al naso offre profumi intensi e fragranti di fiori di campo e di frutta a pasta bianca. In bocca è morbido ed equilibrato al sorso, con una discreta persistenza.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Monte delle Vigne ?
            

Colli di Parma DOC Metodo Italiano Brut Primavera 2022?

            

Uve utilizzate – Malvasia di Candia aromatica 100%

Permanenza in autoclave – 3 mesi


Gli aspetti geologici che caratterizzano i terreni di Monte delle Vigne, calcareo-argillosi, incidono molto nella produzione dei vini regalando mineralità e freschezza, oltre, con l’argilla, corpo e vigore, e con il calcare finezza ed eleganza. A complemento, la brezza proveniente dal passo della Cisa mantiene umida l’aria, assicurando un’ottimale escursione termica per una corretta maturazione dell’uva. Questa Malvasia si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, con un perlage corposo a grana mediofine, mentre al naso offre un bouquet intenso e variegato, nel quale spiccano note fruttate e di fiori; accenni di mandorla

e di albicocca completano l’olfatto. In bocca è fresco, piacevole, sapido, armonioso, persistente, equilibrato ed elegante nella percezione gusto-olfattiva.?


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Mossi 1558 ??
            

Spumane Ortrugo dei Colli piacentini DOC Metodo Italiano Brut – Contro Tempo 2020?

            

Uve utilizzate – Ortrugo 100%

Permanenza in autoclave – 6 mesi


Nel 1558 il primo Estimo Rurale Farnese certifica che sui colli piacentini della Val Tidone, in località Albareto, oggi nel comune di Ziano Piacentino in provincia di Piacenza, Francesco Mossi e la sua famiglia avevano vigneti e producevano vino. Dopo 500 anni di storia e 15 generazioni di vignaioli, la cantina Mossi prosegue il suo lavoro custodendo un patrimonio unico fatto di storia. Oggi alla guida della cantina si trova Marco Profumo, che ha raccolto il testimone dalla famiglia Mossi con la stessa passione e rinnovato entusiasmo. In questa occasione abbiamo degustato questo Ortrugo che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino brillante, con un perlage persistente a grana fine, mentre al naso è delicato proponendo come spettro olfattivo note di gelsomino e foglie di tè verde. In bocca è armonioso, elegante, sapido, lungo. La buona struttura complessiva rende piacevole la bevuta.


L’Ortrugo è un vitigno a bacca bianca autoctono dell’Emila, considerato tra i più pregiati nella provincia di Piacenza, Dalle sue uve si producono vini delle denominazioni dei Colli Piacentini DOC e l’Ortrugo dei Colli Piacentini DOC. 

L’origine del termine “Ortrugo” pare sia da riscontrarsi nell’espressione in dialetto piacentino ‘artruga’ o ‘altruga’, che tradotta in italiano significa ‘L’altra uva’.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Mossi 1558 ??
            

Spumante VSQ Metodo Italiano Brut - Semi Croma 2020?

            

Uve utilizzate – Malvasia Rosa 70%, Chardonnay 30%

Permanenza in autoclave – 6 mesi


La Malvasia Rosa è un’uva rarissima, coltivata soltanto da tre cantine al mondo, tutte in provincia di Piacenza. Si tratta di una mutazione genetica spontanea della Malvasia di Candia aromatica, scoperta in

Val Nure (PC) nel 1967. Dopo anni di ricerca e sperimentazione è stata iscritta al Registro Ampelografico nel 1992. Il vino si propone all’esame visivo con un delicato colore petalo di rosa solcato da perlage vivace a grana mediofine, mentre al naso le note olfattive si aprano a un bouquet elegante, con sentori floreali di rosa e fruttati di litchi e ribes rosso; note fruttate di pompelmo. In bocca è fresco, sapido, elegante armonioso e delicato al sorso tanto da non stancare mai. Bella bolla.


Voto: 90/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Mossi 1558 ??
            

Ortrugo dei Colli Piacentini DOC Metodo Italiano Brut 2020 – Contro Tempo

            

Uve utilizzate: Ortrugo 100%

Permanenza in autoclave: 6 mesi


Riportiamo senza sentirci sminuiti le considerazioni storiche di apertura del sito aziendale, alle quali sarebbe sciocco aggiungere altro, preferendo menzionare lo scritto che descrive come nel 1558, mentre nel Monastero spagnolo di Yuste moriva l’imperatore Carlo V d’Asburgo, dopo avere abbandonato il sogno dell’impero universale e Michelangelo iniziava a realizzare il modello della Cupola della Basilica San Pietro, il primo Estimo Rurale Farnese certificava che, sui colli piacentini della Val Tidone, in località Albareto, Jo Francesco Mossi, insieme alla sua famiglia, stava lavorando in vigna per aiutare questa terra fertile a produrre ciò che le viene meglio: uva e vino. Dopo così tanta storia, oggi alla guida della cantina c’è Marco Profumo, che ha ereditato un testimone importante. Dalla produzione abbiamo selezionato il vino in oggetto, prodotto con le uve del vitigno Ortugo di un vigneto situato in Località Albareto, nel Comune di Ziano Piacentino (Piacenza); l’impianto risale al 2005 ed è collocato in zona collinare con una pendenza del 15% ad un’altitudine di 200 metri sopra il livello del mare, su terreni con tessitura argillosa. Il vino si presenta all’esame visivo con un colore giallo dorato tenue e un perlage persistente a grana mediofine, mentre al naso mostra già il suo carattere un po’ scorbutico e materico, ma dopo il primo impatto si apre, svelando la sua indole vera, con percezioni olfattive di fiori di gelsomino, the verde, frutta gialla mista con un finale minerale di pietra focaia.

In bocca stupisce per la sua acidità, che non è aggressiva, ma elegante, combinata con una “bolla” che ne armonizza gli spigoli senza togliere niente alla verticalità e lunghezza di una bevuta non facilissima, ma accattivante per la sua unicità.


Voto: 90/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Oinoe??
            

Spumante VSQ Metodo Italiano Brut Millesimato – Magno?

            

Uve utilizzate – Chardonnay 80%, Pinot Bianco 20%

Permanenza in autoclave – 6 mesi


L’azienda Oinoe nasce nel 2013 per merito di Alex Cerioli e della sua famiglia che dalla bassa Mantovana passa a Traversetolo, in provincia di Parma, al centro della Food Valley emiliana, che dette vita a un progetto tanto impegnativo quanto stimolante, volto a valorizzare il territorio dei Colli di Parma.

Il vino degustato si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino solcato da riflessi verdolini, con un perlage fitto a grana mediofine, mentre al naso oltre ad essere fresco e floreale, propone sentori di pera Williams, fiori bianchi e delicati accenni agrumati. In bocca è vivace, armonico e delicatamente minerale.


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Oinoe?
            

Spumante VSQ Metodo Classico Pas Rosé Zero Nature – Cerioli 2020?

            

Uve utilizzate – Barbera 100%

Permanenza sui lieviti – 36 mesi


Oinoe si trova sulla collina di Guardasone, la cui storia legata alla viticoltura sulla risale al XIV secolo, periodo dal quale giungono le prime testimonianze scritte che attestano la presenza di una produzione di vino di altissima qualità proprio nei pendii sottostanti il Castello. La mappatura dei terreni ha consentito di comprendere il motivo di questa lunga tradizione: sulla collina e negli immediati dintorni si alternano suoli incredibilmente vari e diversi fra loro, per composizione e caratteristiche geologiche.

Il vino degustato si presenta all’esame visivo di color buccia di cipolla brillante, con riflessi che tendono al dorato, con un perlage elegante a grana fine, mentre al naso risulta fragrante, con delicati sentori di frutta rossa e di pasticceria completati da una leggera nota fumé sul finale. In bocca è fresco, sapido e minerale con un ottimo equilibrio gustativo.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Paltrinieri
            

Lambrusco di Sorbara DOC Secco Radice?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Metodo Naturale


In quel sottile lembo di terra compreso fra il fiume Secchia e il torrente Panaro, a Sorbara, in provincia di Modena, a meno di 30 metri s.l.m., nonno Achille Paltrinieri, nel lontano 1926, iniziò a curare le sue viti intorno casa; viti che dopo il figlio, Gianfranco, oggi sono condotte dal nipote Alberto che, dopo la laurea in Agraria, si ritrovò a condurre la cantina e i vigneti che, grazie al suo impegno, oggi contano 17 ettari vitati. E il nuovo corso, se così possiamo chiamarlo, arrivò nel 1998 con il primo Lambrusco Sorbara in purezza. Un’intuizione forse rivoluzionaria, allora rispetto a tanti altri competitors emiliani, basata però su una filosofia che in cantina echeggiava da tempo.

Questo rifermentato si presenta senza fronzoli, dal colore tipico del Sorbara, un rosso scarico molto vivace, come se fosse un rosé; brillante e schietto come il carattere dei modenesi, con un tocco di inaspettata eleganza che si ritrova subito nel bicchiere, avvolto da una bellissima spuma rosea, profumata di agrumi e di rosa, con sentori di frutti a bacca rossa come il ribes. Al palato è fine, con una evidente nota acidula, persistente e vibrante fino in fondo, che infatti lascia una piacevole lunga nota sapida.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Paltrinieri ??
            

Spumante Lambrusco di Sorbara DOC Metodo Classico Brut Dosaggio Zero – Grosso 2021?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Permanenza sui lieviti – almeno 24 mesi


Alberto Paltrinieri, nel 1998, con la moglie Barbara, inizia a condurre direttamente la cantina scommettendo sulla produzione del Lambrusco di Sorbara, declinandolo in purezza. Da allora cura e vinifica le uve provenienti dai 17 ettari di vigneto nella storica zona del Cristo di Sorbara, la più sottile estensione di terra compresa tra il Secchia e il Panaro, i due fiumi che abbracciano la provincia modenese.

Questo Metodo Classico, la cui prima annata è da farsi risalire al 2008, si presenta nel bicchiere di colore di un giallo oro intenso, appena ramato, dai riflessi velatamente buccia di cipolla, con un perlage persistente a grana medio fine, mentre al naso subito propone dettagli floreali orientaleggianti, in armonia con note tostate, quindi apre a sentori fruttati, decisamente di mela verde agrumi, con una delicata punta amarognola di mandorle verdi, finendo con sentori balsamici. In bocca è certamente fresco, sapido con un’acidità equilibrata e una piacevole rotondità sulla persistenza, per una bella eleganza. Nel formato magnum da il meglio di sé. Bella bolla.


Voto: 90/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Podere Pavolini??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut - Lady Gió?

            

Uve utilizzate – Pinot nero 80%, Ortrugo 20%

Permanenza sui lieviti – 60 mesi


Siamo a Bacedasco Alto, nel comune di Vernasca, in provincia di Piacenza. Su queste colline, dopo mezzo secolo di conduzione del padre Luigi, negli anni ’80, il Podere Pavolini passa a Graziano, allora giovane enotecnico appena diplomatosi ad Alba. Tanto entusiasmo con la certezza di avere come obiettivo di valorizzare i vitigni meno conosciuti del territorio; Graziano lo fa utilizzando i 5 ettari vitati aziendali posti in forte pendenza, fra i 200 e 250 metri slm, in Val d’Arda, nelle ultime propaggini dell’Appennino Ligure, dentro la Pianura Padana. Un areale che rientra nella DOC Colli Piacentini, caratterizzato da terreni di origine pliocenica, di grande spessore, ricchi di fossili, costituiti da marne e argille sabbiose. Il vino degustato si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino brillante con riflessi dorati e con un perlage persistente a grana finissima, mentre al naso si propone con note olfattive di agrumi, erbe aromatiche e sentori fruttati di glicine e la liquirizia. In bocca è ampio, verticale, sapido e con un retrogusto persistente dove si trovano delicate note floreali e balsamiche.


Voto: 89+/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Quintopasso ??
            

Lambrusco Sorbara DOC Metodo Classico Brut Maestro 2016?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Permanenza sui lieviti – 16/18 mesi – sboccatura maggio 2019


Quintopasso porta nel nome il percorso imprenditoriale della famiglia Chiarli giunta alla sua quinta generazione e al coronamento di un cammino enologico nell’effervescenza iniziato nel lontano 1860.

Una produzione di nicchia, certamente, per il marchio Chiarli che come altre realtà vitivinicole storiche di questo territorio, ha voluto “giocare” nel campo della vinificazione di qualità con una produzione limitata nei numeri e che come tale può definirsi “no compromise”, puntando a quel pubblico che non si è mai accontentato del metodo Charmat, nella lavorazione delle uve autoctone modenesi.

Un vino che si presenta all’esame visivo di color rosa deciso, luminoso tipico del vitigno, quasi arancione e certamente scarico, se confrontato con altri fratelli Lambrusco delle terre limitrofe. Ha un perlage vivace a grana medio fine. Al naso intriga passando dalle note fruttate di ribes e fragoline selvatiche, a quelle gradevoli e pungenti dello zenzero, con un finale agrumato di pompelmo rosa e vegetale. In bocca è tipico, identitario, espressivo fino all’ultimo, anche vigoroso, a tratti indomabile, ricco di una acidità mordace che da persistenza e lunghezza rendendo la bevuta vitale.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Quintopasso ?
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Cuvée Paradiso ?

            

Uve utilizzate – Chardonnay 80%, Lambrusco di Sorbara 20%

Permanenza sui lieviti – 30 mesi


L’intento del progetto Quintopasso della famiglia Chiarli è quello di rappresentare l’espressione più nobile dei vitigni presenti nel territorio maggiormente vocati al Metodo Classico, attraverso la selezione delle migliori uve provenienti dalle tenute agricole di proprietà. In questo caso, per lo spumante in oggetto sono state utilizzate per 80% uve di Chardonnay che dominano la struttura della bolla attribuendole prerogative internazionali, sia all’olfatto che al palato; un vino che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino con riflessi oro, con un perlage elegante a grana fine, mentre al naso offre percezioni olfattive intense che spaziano da quelle floreali a quelle di frutta gialla, con note iodiate e di macchia mediterranea. Al palato è ampio, soddisfacente nella sua omogeneità in cui la bolla riesce a porre in equilibrio l’aspetto tannico, acido, sapido e fresco di un sempre nervoso Sorbara VS un morbido Chardonnay. Il finale dagli aromi quasi speziati, si distende senza perdere mai tensione e non stanca mai.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Quintopasso ?
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Rosé millesimato 2019?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Permanenza sui lieviti – 36 mesi


I vigneti composti da cloni storici di Sorbara, utilizzati per la realizzazione di questo vino, sono situati a Sozzigalli, sulla sponda sinistra del fiume Secchia. Ogni grappolo viene selezionato e raccolto a mano in cassette; l’immediata pressatura soffice delle uve consente il mantenimento del ventaglio aromatico di origine. La fermentazione del mosto fiore viene effettuata in vasche d’acciaio termocondizionate, al termine della quale si procede all’assemblaggio dei vini e alla rifermentazione in bottiglia per 36 mesi, seguiti da sboccatura e dosaggio. Il vino si presenta all’esame visivo di un colore rosa tenue con riflessi violacei sempre identitari, con un perlage denso a grana fine. Al naso gli aromi proposti sono puliti, netti, decisi, pungenti spaziando da note di frutti rossi a quelle di radice di liquirizia tra frutta rossa, ozono e note di liquirizia, con un finale sapido e pietroso. In bocca ha un gusto dominato dall’acidità ricca di note minerali, che regala una verticalità mordace ma equilibrata dalla morbidezza di una bolla ricca, ingentilita da frutti e spezie ricercate.


Voto: 91/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Moro – Rinaldini?
            

Spumante Rosso dell’Emilia - Pjcol Ross Lambrusco

            

Uve utilizzate – Lambrusco Pjcol Ross 100%

Permanenza sui lieviti – non dichiarata


La Cantina Rinaldini, Azienda Agricola Moro, di Calerno di S. Ilario d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, è una delle cantine significative nel contesto reggiano. Costruita verso la fine degli anni ‘60, sfruttando un’antica cascina risalente al 1884, è composta da 15 ettari di vigne, oggi lavorate in lotta integrata. Il vino degustato proviene da un antico vitigno autoctono della Val d’Enza il Peduncolo Rosso che era stato abbandonato per la scarsissima produttività. Rinaldini l’ha riscoperto e impiantato su piede franco oltre cinquanta anni fa con risultati eccezionali. La cosa incredibile, se vogliamo è che questo spumante è un Metodo Classico non dichiarato. Si presenta all’esame visivo di colore rosso porpora pieno, con una spuma rossa cremosa e con un perlage fitto a grana mediofine, mentre al naso la complessità di frutti rossi maturi sorprende; la bolla stuzzica e sprigiona un piacevole contrastato con una delicata nota di rabarbaro e chinotto. In bocca è vinoso, fresco, franco, schietto, senza fronzoli, adeguatamente tannico, esemplare nella persistenza delle bollicine fini e nella lunga coda percettiva piacevolmente fruttata e delicatamente asprigna. Un ulteriore prova, se ne avevamo il bisogno, che qua lo spumante lo sanno fare. Piace.?


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Storchi
            

Colli di Scandiano e di Canossa Doc Pozzoferrato 2023?

            

Uve utilizzate – Lambrusco Salamino, Ancellotta e Lambrusco Maestri

Metodo naturale – 8 mesi in bottiglia


Cantina Storchi a Montecchio Emilia, in provincia di Reggio Emilia, è una realtà agricola completamente fuori dalle logiche di terra di pianure e di vigneti a perdita d’occhio, quelli per intenderci gestiti per lo più dalle grandi cantine cooperative.

Gianni Storchi e il fratello Marco coltivano una perla di vigna di soli 3 ettari in biodinamico sui terreni alluvionali dell’Enza; la brezza del torrente fa respirare la vigna, niente afa, dunque; siamo poco al di sopra dei 100 metri s.l.m. ma pare di essere più in alto e verso sud le colline salgono in fretta. Pozzoferrato, come il nome del vecchio quartiere di Montecchio, si presenta all’esame visivo di colore porpora intenso, con una schiuma cremosa rossa e un perlage ampio a grana mediofine, mentre al naso si apprezzano prima le giovani note balsamiche, i sentori di rabarbaro, viola, con note delicatamente minerali ed erbacee. In bocca è persistente, elegante, con le bollicine sempre presenti e lievemente cremose che assecondano la sapidità e l’acidità armonizzando la bevuta. Fra i rifermentati di oggi è certamente un riferimento.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Settecani
            

Spumante Metodo Italiano Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP Secco Vini del Re

            

Uve utilizzate: Lambrusco Grasparossa 100%

Permanenza in autoclave: 6 mesi


Nel 1923, poco più di 100 anni fa, al confine tra le località modenesi di Castelvetro, Castelnuovo Rangone e Spilamberto, nella frazione di Settecani, quarantotto agricoltori decisero di unire le loro forze per dare origine a quella che oggi è considerata una delle più significative realtà del panorama cooperativistico regionale e italiano: la Cantina Settecani. Il nome della cantina deriva dall’omonima località Settecani, frazione di Castelvetro di Modena, cuore del territorio di produzione del Lambrusco Grasparossa. Il toponimo risale addirittura al XII secolo e una leggenda ne racconta le origini, nel cui ricordo, sull’antica facciata della cantina, sono scolpiti i musi di sette cagnolini. Oggi la Cantina conta sui centocinquanta soci che operano su circa 400 ettari di terreno, dai quali provengono 50.000 quintali di uva all’anno, principalmente Lambrusco, Pignoletto e Trebbiano.

Visitando la cantina abbiamo avuto occasione di degustare diverse etichette della vasta gamma di proposte enologiche offerte dalla Settecani, fra le quali ne abbiamo selezionate due, entrambe interpretazione del Lambrusco Grasparossa; una è il Lambrusco in oggetto, che si presenta all’esame visivo di un rosso scuro, sangue, con una schiuma cremosa e un perlage vivo a grana media.

Al naso l’effervescenza pizzica, rendendolo fresco, per aprirsi ad un assortimento olfattivo caratterizzato da una macedonia di frutti di bosco maturi piacevolissima, con un finale che ricorda i fiori di viola mammola.

In bocca la freschezza diventa compagna, così come l’acidità che, inglobata in una cremosa “Bolla”, rede la bevuta avvolgente e persistente.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Settecani
            

Spumante VSQ Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP Metodo Classico Rosé Brut – Settimocielo

            

Uve utilizzate: Lambrusco Grasparossa 100%

Permanenza sui lieviti: 24 mesi


Degustiamo un esercizio tecnico interessante, prodotto con le uve di un vecchio clone di Lambrusco Grasparossa, di un vigneto posto a quasi 450 metri sul livello del mare in località Puianello. Un Metodo Classico rosato gestito bene, pur avendo dovuto affrontare uve che, pur prestandosi forti nella loro acidità, sono pure estremamente delicate e di difficile lavorazione, se impiegate per una spumantizzazione classica; ma, in questo caso, la proposta è stilisticamente esemplare e ben fatta.

Una “Bolla” che si presenta all’esame visivo di colore rosa abbastanza delicato, con un perlage a grana mediamente fine, mentre al naso è austera, senza troppi compromessi, decisa e ricca di freschezza, con note olfattive eleganti armoniosamente correlate fra loro, fra le quali evidenziamo quelle di ribes rosso e di rosa canina, oltre ad accenni agrumati e minerali.

In bocca la vivacità e la sapidità gratificano la bevuta che, pur essendo slanciata, non è lunga quanto dovrebbe.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenuta La Riva
            

Spumante VSQ Metodo Classico Dosaggio Zero Farnè VIII 2014?

            

Uve utilizzate – Trebbiano Modenese 100%

Permanenza sui lieviti– almeno 36 mesi


Tenuta La Riva si trova a Castello di Serravalle, Valsamoggia, in provincia di Bologna. L’edificio con accoglienza, cantina e magazzino è posto al centro dei terreni, in un susseguirsi di vigne orientate in tutte le direzioni. Alberto Zini gestisce questa realtà giovane, nata nel 2013, i cui 12 ettari di vigna sono prevalentemente coltivati a Trebbiano, Grechetto Gentile, Barbera, Merlot e Cabernet Sauvignon. Farnè è il nome dalla via in cui si trova la Tenuta La Riva, mentre la numerazione VIII° indica l’ottava annata in cui questo vino viene commercializzato. È un dosaggio zero che si presenta all’esame visivo di colore giallo dorato intenso, con un perlage raffinato a grana finissima, mentre al naso le note olfattive offrono un bouquet di profumi intensi e di ampio spettro, a partire dai sentori dei lieviti a quelli di note di pane tostato, dal flavour di frutta a polpa bianca matura come mela e pera, alle latenze di erbe aromatiche con un finale di mandorla fresca. Al palato è fresco, equilibrato, acido e sapido, riempiendo la bocca piacevolmente e concedendosi sentori di frutta tropicale matura, chiudendo con note di lime.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenute Venturini Foschi
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut – Sophia?

            

Uve utilizzate – Chardonnay 60%, Pinot Nero 40%

Permanenza sui lieviti – almeno 30 mesi


Tutto nasce nel 2016 dall’intuizione di Pier Luigi Foschi e della moglie Emanuela Venturini, imprenditore lui, architetto e designer lei. L’occasione è stata l’eredità di un appezzamento di terra impreziosito da vestigia e ricordi storici, ma la motivazione è stata la volontà di divulgare l’anima di questo luogo, la cui terra ricca e fertile si prestava ad accogliere l’idea di un’azienda vitivinicola che fosse in grado di produrre vini qualitativamente validi, declinando quella visione sensoriale anche sull’arte e i suoi aspetti collaterali. Questo Spumante nasce dalle uve provenienti da un appezzamento vitato di circa 5 ettari posizionato a media collina, in cui sono coltivati il Pinot Nero, che conferisce complessità aromatica e struttura e lo Chardonnay che riesce a sviluppare componenti aromatiche interessanti. Il vino si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino dai riflessi dorati, con un perlage intenso a grana mediofine, mentre al naso le note olfattive divagano su sentori fruttati, principalmente di mela e di nocciole con un finale leggermente speziato. In bocca è fresco, con una buona acidità che non spinge molto e non rende la beva vibrante; nell’insieme è piacevole e di buon equilibrio.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina TerraQuilia?
            

Emilia IGT Bianco secco Terrebianche col fondo?

            

Uve utilizzate – Pignoletto con taglio di Trebbiano.

Metodo Naturale


La cantina TerraQuilia si trova in un lieve declivio sotto Guiglia, in provincia di Modena, a quasi 500 m s.l.m, con alle spalle la torre del paese da cui prende il nome.

Negli anni la famiglia Mattioli, dal padre Arturo al figlio Romano, si sono impegnati molto per far si che la superficie vitata aziendale raggiungesse gli attuali 11 ettari, di cui 7,5 con viti in produzione, all’interno dei quali si trovano tre poderi: il Podere La Riva che circonda la cantina con esposizione a nord, il Podere F.lli Bandiera sul versante sud-ovest e il Podere Conca d’Oro che ha una esposizione a sud.

Il vino degustato è realizzato seguendo il procedimento naturale che prevede la fermentazione spontanea e naturale del mosto d’uva, ma non prevede aggiunta di lieviti o enzimi che aiutino la fermentazione, né l’aggiunta di zuccheri o mosti concentrati, e neanche l’utilizzo di filtrazioni. Dunque la fermentazione di questo vino natuale si deve tutta ai lieviti autoctoni. Ad oggi non esiste alcuna legislazione che regoli l’esatta definizione di “vino naturale”, ma crediamo al buonsenso e alla storia, quindi diamo per credibili questi vini che nello specifico è ottenuto da uve raccolte manualmente senza chiarificazione micro-filtrazione, quindi con il fondo. Il vino è fresco, minerale, fruttato e piacevolmente aperto al palato nella parte finale, grazie al basso contenuto di solfiti (28 mg/l), con una persistenza di piacevole acidità.

Resta l’idea che un vino così totalmente naturale, praticamente senza solfiti, prediliga la pronta beva alla longevità.


Voto: 85/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina TerraQuilia?
            

Emilia IGT Secco Rosato Frizzante – Sanrosé Zero?

            

Uve utilizzate – Sangiovese 100%

Permanenza sui lieviti – 20 mesi


La struttura della Cantina TerraQuilia è davvero un gioiello di tecnologia e ordine. Sull’ampio tetto c’è un impianto fotovoltaico che rende l’azienda autosufficiente. In fermentazione si usano solo lieviti indigeni e un bassissimo contenuto si solfiti, ben al di sotto del disciplinare previsto per i vini biologici. TerraQuilia è in regime biologico dal 2016. Sanrosé Zero, come gli altri vini della cantina, è non dosato e si presenta all’esame visivo di color buccia di cipolla intenso, con profumi di frutti rossi freschi, fragole di bosco.

In bocca è intenso, fresco, sapido con un finale piacevole che invita alla bevuta.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Valtidone
            

Spumante VSQ Metodo Classico Pas Dosé - Arvange ?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 95%, Chardonnay 5%

Permanenza sui lieviti – almeno 40 mesi


La Cantina Valtidone, con sede a Borgonovo Val Tidone, in provincia di Piacenza, si trova nel cuore produttivo vitivinicolo piacentino e rappresenta, con i suoi oltre 200 soci conferitori e 1.100 ettari di superficie vitata a disposizione, un punto di riferimento importante per il territorio. Il nome del Metodo Classico Arvange deriva da una sorta di francesismo della parola piemontese “arvangia” che significa orgoglio della rivincita. Il vino spumante si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino intenso, con un perlage fitto a grana fine, mentre al naso è di grande complessità, con percezioni olfattive che non ne nascondano l’evoluzione, pur rivendicando ancora un flusso di note di frutti del sottobosco come mirtilli maturi e latenze di melograno, il tutto avvolto da una calibrata speziatura e grande sapidità.

Al palato è intenso, persistente e fine, lungo e ancora in evoluzione. Si fa ricordare.


Voto: 90/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Valtidone
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Perlage ?

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 65%, Chardonnay 35%

Permanenza sui lieviti – almeno 30 mesi


Valtidone, la cui storia inizia nel lontano 1966, ha introdotto il suo primo metodo classico “Perlage” oltre

25 anni fa. Un nome, se pensiamo agli anni ’90, che intendeva dare un chiaro significato di eleganza all’imbottigliamento delle bollicine, tanto che inizialmente si vendeva solo informato magnum da 1,5 litri. Questo spumante si presenta all’esame visivo di colore giallo brillante con ancora alcune velature verdoline e con un perlage persistente a grana mediofine, mentre al naso è equilibrio, divagando fra le note di fragranza dei lieviti e di frutti come pesca e pera, delicatamente erbaceo con una fine agrumata e una lievissima punta di grafite. Al palato riflette un buon equilibrio fra il dosaggio zuccherino di circa 6 gr/l e una parte finale che vira ad una piacevole e ricca sapidità e freschezza.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Valtidone ??
            

Spumante VSQ Metodo Classico Brut Perlage

            

Uve utilizzate – Pinot Nero 65%, Chardonnay 35%

Permanenza sui lieviti – almeno 30 mesi


Valtidone, la cui storia inizia nel lontano 1966, ha introdotto il suo primo metodo classico “Perlage” oltre

25 anni fa. Un nome, se pensiamo agli anni ’90, che intendeva dare un chiaro significato di eleganza all’imbottigliamento delle bollicine, tanto che inizialmente si vendeva solo informato magnum da 1,5 litri. Questo spumante si presenta all’esame visivo di colore giallo brillante con ancora alcune velature verdoline e con un perlage persistente a grana mediofine, mentre al naso è equilibrio, divagando fra le note di fragranza dei lieviti e di frutti come pesca e pera, delicatamente erbaceo con una fine agrumata e una lievissima punta di grafite. Al palato riflette un buon equilibrio fra il dosaggio zuccherino di circa 6 gr/l e una parte finale che vira ad una piacevole e ricca sapidità e freschezza.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Venturini Baldini
            

Lambrusco Emilia IGT Rosso - T.E.R.S.?

            

Uve utilizzate – Lambrusco Montericco 100%

Permanenza in bottiglia – 18 mesi


La tenuta Venturini Baldini, risalente al XVI secolo, si trova nella frazione Roncolo del comune di Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia. Un lungo filare di cipressi che non trova confronti su tutto il territorio emiliano accoglie il visitatore. La famiglia Venturini Baldini iniziò la coltivazione vitivinicola nel 1976, già allora con criteri di rispetto della natura, fino agli odierni principi del biologico. Nel 2016 il cambio di proprietà è stato decisivo per il rilancio della tenuta con un resort, un nuovo ristorante e la preziosa storica acetaia. La linea comprende anche tre Metodo Classico che ci riserviamo di esplorare prossimamente. T.E.R.S. ora si declina in tre variabili, ma ci concentriamo su questo rarissimo esempio

di Montericco in purezza rifermentato in bottiglia. Il vino si presenta di colore rosso porpora intenso e luminoso, con un olfatto ad ampio spettro, fra frutti di bosco come mora e mirtillo, mentre in bocca è piacevolmente vibrante nella parte tannica centrale, concedendo una persistenza finale delicatamente sapida. Di buona persistenza.?


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Zucchi
            

Spumante Lambrusco di Sorbara DOP Metodo Italiano Extra Brut – Infondo ?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Permanenza in autoclave – 1 mese


Siamo a San Prospero, in provincia di Modena, a nord di Sorbara, nel lembo di terra che a est è delimitato dal fiume Panaro, esattamente nel cuore della produzione del lambrusco emiliano per eccellenza. L’Azienda Vinicola Zucchi ha origini radicate nella cultura contadina locale; fu Bruno Zucchi, a partire dai primi anni ’50, a dar vita a questa realtà, al quale seguì il figlio Davide assieme alla moglie Maura, che ebbero il merito di avviare un rinnovamento della cantina nella quale, dal 2010, opera anche la figlia Silvia, diplomata in Enologia a Conegliano. Si deve a Siliva il desiderio di esplorare sempre più il Metodo Classico e i rifermentati. Il vino degustato si propone all’esame visivo di colore rosso rubino, con ampi riflessi violacei

e una schiuma cremosa, con un perlage fitto a grana medioo/grossa, mentre al naso è caratterizzato da un’impronta olfattiva floreale e un’espressione di fragoline di bosco, aprendosi al palato con note di lamponi e marmellata di prugne che danno piacevolezza alla parte acida; finale largo e lievemente sapido.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Zucchi??
            

Spumante Lambrusco di Sorbara Dop Metodo Classico Dosaggio Zero ?

            

Uve utilizzate – Lambrusco di Sorbara 100%

Permanenza sui lieviti – 36 mesi


Le uve vengono raccolte a mano in piccole cassette e dopo una breve criomacerazione il mosto segue la fermentazione alcolica e malolattica; infine, dopo l’affinamento in bottiglia, viene degorgiato con rabbocco solo dallo stesso millesimo. Lo spumante Dosaggio Zero si presenta all’esame visivo di colore rosa brillante, con un perlage leggero a grana mediofine, mentre al naso si percepiscono note di sottobosco, frutta rossa matura, come ciliegie more e ribes. In bocca è avvincente, pieno, fresco, diretto ed elegante allo stesso tempo con un finale sapido. Questo è il criterio che la cantina deve seguire.


Voto: 88+/100
      
       
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