Cantina Porto di Mola
            

Metodo Italiano Brut - Porto di Mola

            

Uve utilizzate: Aglianico 100%

Permanenza in autoclave: 5 mesi


Simo alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina, a ridosso di un antico porto romano; è qui che la passione e l’esperienza di Peppì Esposito e Antonio Capuano hanno dato corpo a un’azienda che oggi occupa circa 300 ettari, sui quali gravitano vigneti e oliveti. Un areale vocato geologicamente e ampelograficamente per la spumantistica dei vitigni presenti in azienda; spumanti fra i quali abbiamo degustato questo Metodo Italiano, presentatosi all’esame visivo di colore giallo paglierino, con un perlage fine ed una effervescenza abbastanza persistente.

Naso di buona complessità, con note dolci, percezioni di cipria, fruttate, seguite da sentori iodati.

Bocca leggera, abbastanza fresca, comunque armonica, accattivante.

Non molto persistente e poco verticale in bocca; si perde un po’.


Voto: 83/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Porto di Mola
            

Metodo Italiano Brut – Basalto

            

Uve utilizzate: Falanghina 100%

Permanenza in autoclave: tra 30 e 45 giorni


Il secondo campione consegnatoci in degustazione è questo Metodo Italiano, ottenuto attraverso l’utilizzo delle uve di Falanghina, che si presenta all’esame visivo sia con un colore giallo paglierino sia con un perlage fine e persistente, mentre al naso è complesso, proponendosi con sentori floreali di camomilla e fiori bianchi, nonché percezioni fruttate di cedro, con un finale speziato piacevolmente minerale.

Al gusto l’acidità è ben bilanciata, con una discreta sapidità; asciutto e piuttosto persistente.


Voto: 85/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Porto di Mola
            

VSQ Metodo Classico Pas Dosè - Cava Nera

            

Uve utilizzate: Falanghina 100%

Permanenza sui lieviti in bottiglia: 36 mesi


Ecco il fiore all’occhiello dell’azienda, che all’esame visivo si presenta giallo paglierino intenso, con un perlage leggero, mentre all’esame olfattivo gioca su note fruttate come quelle del frutto della passione e degli agrumi, che aprono a percezioni mandorlate, per chiudere con quelle fumé.

Al palato si presenta sapido, fresco, con una bella acidità; in chiusura un retrogusto di mandorle.


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantine Telaro
            

Metodo Italiano Brut - Tefrite

            

Uve utilizzate: Falanghina dall’85% al 100%

Permanenza in autoclave: 3 mesi


Siamo a Galluccio, in Provincia di Caserta; è qui che nasce, nel 1987, l’azienda Telaro con il nome di “Lavoro e Salute Vini Telaro”, al fine di sottolineare l’attenzione per l’ambiente e per la tutela e dignità del lavoro.

Un importante impegno quello portato avanti delle cantine Telaro, le quali diversificano la loro produzione, passando dalla realizzazione di vini fermi ai distillati fino agli spumanti, come quello proposto alla degustazione, alla cui base vi sono le uve di Falanghina.

Esso si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino intenso, dai riflessi verdolini, con un perlage fine e persistente.

Al naso risulta elegante, con sentori di mela, albicocca e pera, per chiudere con un tocco floreale e iodato.

Al palato è identitario, fresco, sapido, equilibrato, con nel finale un buon richiamo delle sensazioni olfattive. Leggermente corto.


Voto: 86/100
      
           
      
                   
         
         
Cantine Telaro
            

Metodo Italiano Brut Rosato Mala Femmina

            

Uve utilizzate: Aglianico 100%

Permanenza in autoclave: 3 mesi


Un altro spumante proposto al panel è questo Aglianico rosato, che si presenta all’esame visivo di colore rosa luminoso, dai riflessi accesi, con un perlage fine, mentre all’esame olfattivo si apre a sentori di lamponi, erbe officinali e floreali.

All’assaggio ha una buona persistenza e mineralità; risulta fresco, sapido, con un retrogusto di frutta rossa piccola, che lascia la bocca un po’ amara.


Voto: 85+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Biologica Nifo Sarrapochiello
            

Sannio DOP Metodo Italino Brut - Aiser

            

Uve utilizzate: Falanghina 100%

Permanenza in autoclave: 3 mesi


Siamo nel beneventano, precisamente a Ponte, piccolo centro del Sannio; un luogo ameno, già esistente in epoca romana, che deve il suo nome alla presenza di un imponente “pontem lapideum”, sul cui passava la Via Latina, che congiungeva Roma a Benevento, strada che consentiva ai romani di rifornirsi di vino e di uve di primissima qualità. Proprio in questo areale è radicata, da ben tre generazioni, l’azienda vitivinicola Nifo Sarrapochiello, che si estende su 15 ettari e ci ha presentato questo Metodo Italiano, anch’esso prodotto delle uve di Falanghina, che si presenta di colore giallo paglierino, con un perlage fine e abbastanza persistente.

Al naso spazia dalle note fruttate a quelle dei lieviti, dai sentori erbacei di erbe officinali alle percezioni minerali. All’assaggio è sapido, fresco, minerale, di buon equilibrio; buona la persistenza.


Secondo la tradizione, la Falanghina Irpina discenderebbe dall’antico “Falerno bianco”, vitigno che si trova esclusivamente in Campania. Nondimeno, alcuni produttori vinicoli di altre regioni hanno tentato di rivendicarne la paternità.


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantine Vitematta
            

Metodo Italiano Brut – Marhitate

            

Uve Utilizzate: Asprinio 100%

Permanenza in autoclave: 3/4 mesi


Siamo a San Crispino d’Aversa, in Provincia di Caserta; qui la cantina in oggetto gestisce circa 20 ettari, di cui 7 vitati, in cui non mancano ceppi ultracentenari, posti tra Casal di Principe, Villa Literno e Santa Maria La Fossa. Da anni l’azienda è agronomicamente impegnata in un tipo di agricoltura orientata sia alla lotta integrata, finalizzata alla difesa delle colture, attraverso un notevole abbassamento dell’utilizzo di fitofarmaci, sia nell’impiego di nuovi metodi per limitare i danni derivanti dai parassiti delle piante, avendo a cuore il rispetto dell’ambiente e della salute umana. Il vino presentato al panel è un Metodo Italiano che, all’esame visivo, si presenta di colore giallo paglierino, con una bolla fine, mentre al naso ha sentori intensi, netti, di ginestra e zagara, di frutti ed erbe officinali, di agrumi e di pastiera napoletana.

Al palato è identitario, con tanta freschezza; sapido, cremoso, di buona persistenza e di bella beva.


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantine Vitematta
            

VSQ Metodo Classico Brut Millesimato 2021 - Il Principe

            

Uve Utilizzate: Asprinio 100% anche da alberate

Permanenza sui lieviti: 24 mesi


Questo Metodo Classico, all’esame visivo, si presenta di colore giallo paglierino, con un perlage fine e persistente, mentre all’olfatto ecco i sentori di lievito, di crosta di pane, di pasticceria e di cedro, con un intrigante finale minerale. In bocca è fresco, sapido, intenso, equilibrato, abbastanza persistente, con un retrogusto di note iodate.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantine Vitematta
            

Asprinio d’Aversa DOC Metodo Classico Brut Millesimato 2020 - Radice Etrusca

            

Uve utilizzate: Asprinio 100%

Permanenza sui lieviti: 36 mesi


Un Metodo Classico intrigante, estremamente interessante, a cui è stata data una identità territoriale forte e decisa, che all’aspetto si presenta di colore giallo paglierino intenso, con un perlage fine e persistente, mente in bocca si contraddistingue per la semplicità e l’identità dei sentori, che sono ben delineati e che spaziano da quelli minerali a quelli agrumati, fino a quelli di lieviti e scorza di pane.

In bocca ha un buon equilibrio, eleganza, corpo e sapidità; lungo e persistente, chiude con un retrogusto agrumato. Piace.


Voto: 89 /100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Cavasete
            

Asprinio d’Aversa DOP Metodo Classico Pas Dosè – Pasione

            

Uve utilizzate: Asprinio 100% ottenuto solo da alberate centenarie

Permanenza sui lieviti: 18 mesi


L’azienda vinicola Cavasete si trova a Succivo, in Provincia di Caserta, in un’areale in cui l’attività vulcanica del Vesuvio, dei Campi Flegrei e del vulcano spento di Roccamonfina, negli scorsi millenni ha modificato radicalmente le caratteristiche chimico-fisiche dei suoli, formando delle stratificazioni tufacee con un’abbondante presenza di minerali negli strati più superficiali. In quest’area che gli antichi romani definirono Campania Felix, l’azienda Cavasete opera su una superficie vitata di Asprinio di Aversa di poco più di 1,5 ettari, nella quale sono presenti moltissime viti pre-fillossera, fiore all’occhiello della famiglia Luongo, che le aveva piantate nella seconda metà dell’800, tutte a piede franco e maritate a pioppi.

Il vino si presenta all’esame visivo di colore giallo dorato, con un perlage abbastanza persistente, mentre all’esame olfattivo esordisce con note floreali e sentori di frutti a pasta gialla come susine mature, aprendosi a sentori di erbe officinali come salvia e malva per chiudere con una curiosa nata dolciastra.

In bocca è fresco e sapido; buona la persistenza della bolla, ma si adagia su un finale morbido e corto.

Avendo avuto occasione di assaggiare i vini fermi aziendali, dobbiamo dire che questa bolla avrebbe meritato la medesima loro attenzione. Peccato.


Voto: 85/100
      
           
      
                   
         
         
Cantine Palazzo Marchesale
            

Metodo Italiano Brut - Brianò

            

Uve utilizzate: Asprinio 100% ottenuto solo da alberate

Permanenza in autoclave: 3 mesi


Siamo a Villa di Birano, nel casertano, dove, quando l’Italia era ancora una definizione geografica e il Regno Borbone viveva il suo massimo splendore, i viticoltori continuavano la tradizione millenaria della coltivazione della vite maritata, portata dagli Etruschi, dalla quale il vino Asprinio aveva la sua origine. Le famiglie biranesi Benfidi e Vanacore, sin dai primi decenni dell’800, iniziarono la produzione da questo vitigno autoctono, raccogliendo l’uva dai terreni di loro proprietà, attività proseguita ininterrottamente per quattro generazioni fino a nostri giorni. Difatti, con il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata nel 1993, le produzioni di questi vini hanno vissuto un momento di grande propulsione.

L’azienda conserva ancora la tradizionale produzione a viti maritate a pioppo, poste ad un’altezza che tocca anche i quindici metri; i vini vengono lavorati nelle cantine, quindici metri sottoterra, scavate a mano nel tufo. Questa giovane “bolla” si presenta all’esame visivo di colore dorato, con un perlage fine, mentre, portando il bicchiere al naso, entriamo in contatto con note floreali di gelsomino, nonché con altre fruttate di mela e pera; il finale ricorda l’ananas. In bocca si ha una caduta repentina rispetto al piacere olfattivo, tanto che decidiamo di rinunciare alla sua valutazione, riservandoci di degustarlo in altre occasioni. Bottiglia sbagliata, speriamo.


Per Mario Soldati l’Asprinio d’ Aversa era un “… grande piccolo vino che profuma di limone, ed è di una secchezza totale, sostanziale, che non si può immaginare se non lo si gusta”. Da qui il nome “Asprinio”. Pur avendo origini incerte, si ha consolidata certezza che si tratti di uno dei vitigni più antichi della Campania. Noto anche col nome di Ragusano, è diffuso principalmente nel Casertano e nel Napoletano. Pare che sia uno degli antichi vitigni selvatici addomesticati dagli Etruschi, che impiegavano il sistema di allevamento alberato, con viti maritate ad olmi o pioppi. Il fatto di essere stato coltivato in terreni sabbiosi lo ha protetto in parte dall’azione della Fillossera, la malattia che distrusse gran parte del patrimonio ampelografico europeo all’inizio del Novecento; per questo ancora oggi si trovano coltivazioni di Asprinio su piede franco. 


      
           
      
                   
         
         
Cantina I Borboni
            

VSQ Asprinio Metodo Italiano Brut

            

Uve Utilizzate: Asprinio 100% ottenuto solo da alberate

Permanenza in autoclave: otto mesi circa


Siano a Lusciano, in Provincia di Caserta; qui opera la cantina “I Borboni” della famiglia Numeroso, proprietaria dei terreni vitati fin dalla seconda metà del ‘700. Oggi i 20 ettari di vigneti sono ancora coltivati con la leggendaria “vite maritata al pioppo”. La cantina sostiene e promuove l’Asprinio di Aversa, che propone in degustazione al panel con un rigoroso Metodo Italiano, che all’esame visivo si presenta di colore giallo paglierino intenso, con una spuma persistente e un finissimo perlage.

Al naso la piacevolezza incanta, risultando, contemporaneamente, intenso e fragrante, con note fruttate tropicali di mango, di agrumi canditi, di fiori gialli, di miele, virando su un finale iodato.

In bocca è deciso, sapido, fresco, cremoso, moderno, equilibrato, minerale, al punto di ricordare quasi il sentore di polvere da sparo, con un finale lungo. Chapeau.


Voto: 89/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenuta Cavaliere Pepe
            

VSQ Metodo Classico Pas Dosé – Oro

            

Uve Utilizzate: Fiano, Falanghina e Coda di Volpe

Permanenza sui lieviti: non comunicata


Siamo a Sant’Angelo all’Esca, in Provincia di Avellino; qui sorge la Tenuta del Cavalier Pepe, che oggi è una delle più prestigiose realtà sul territorio dell’Irpinia, con 70 ettari di vigneti, 12 ettari di oliveti ed alcuni noccioleti. Con un panoramico ristorante e alcuni alloggi, la cantina è un Relais prestigioso, rispettoso del paesaggio e meta di un qualificato turismo culturale, al punto da essere considerata tra le 100 migliori cantine al mondo per l’accoglienza enoturistica dal World’s Best Vineyards. Sui vini fermi aziendali non possiamo che esprimere apprezzamenti, così come su questo spumante, che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino tenue, con un perlage fine e persistente, mentre all’esame olfattivo regala note di lime, di frutta tropicale, di fiori d’acacia, seguiti da mela verde, da note minerali e da un tocco leggero di confetto.

In bocca ha una piacevole sapidità e freschezza; è cremoso, elegante, con un finale persistente; retrogusto di frutta tropicale.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenuta Cavaliere Pepe
            

Metodo Italiano Brut Rosato - Or' Osé

            

Uve Utilizzate: Uve autoctone a bacca rossa non dichiarate

Permanenza in autoclave: 2 mesi

In questo spumante la cantina ha provveduto alla pressatura soffice delle uve, dopo di che il mosto ottenuto è stato illimpidito a freddo, a temperatura controllata in serbatoi di acciaio inox. E’ seguita la seconda fermentazione in autoclave, con affinamento sui lieviti per almeno due mesi.

Il vino si propone all’esame visivo sia con un colore rosa corallo, sia con un perlage fine e persistente, mentre all’esame olfattivo resta accattivante per tutta la degustazione, proponendo sensazioni di fragoline di bosco e lamponi, di arancia e di mela rossa di muschio e di erbe officinali.

Al palato è morbido, fresco, sapido, cremoso, equilibrato; piacevolmente dolce nel finale.


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina La Fortezza
            

VSQ Metodo Italiano Brut - Maleventum - Falanghina Brut

            

Uve Utilizzate: Falanghina 100%

Permanenza in autoclave: 12 mesi


Siamo a Torrecuso, nel Parco Regionale del Taburno, in Provincia di Benevento. Qui Enzo Rillo, imprenditore impegnato in diversi settori, ha deciso di investire nel settore vitivinicolo nel suo territorio. Un ritorno alla terra ed alle sue origini, visto che è cresciuto in una famiglia contadina intorno a questa campagna, dove ancora vive. La Falanghina in questione apre la serie degli spumanti proposti dall’azienda al panel.

Il vino si propone all’esame visivo sia con un colore giallo paglierino intenso, sia con un finissimo perlage.

Al naso è ricco, corposo, con sentori che ricordano un metodo classico, proponendo persino percezioni di crosta di pane, note che si aprono successivamente a sentori agrumati e di frutta matura, fiori di campo, erba, oltre a note dolciastre.

In bocca lo scostamento con le note olfattive percepite e l’impatto della bolla che scivola via risultano eccessivi, pur presentandosi il vino fresco, asciutto, sapido e con buona acidità.


Voto: 86 +/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina La Fortezza
            

Metodo Italiano Extra Dry - L'Oro del Marchese

            

Uve Utilizzate: Falanghina 100%

Permanenza in autoclave: da 4 a 6 mesi


Anche questo secondo Metodo Italiano si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, dalle tonalità verdoline, con un perlage fine e brillante.

In bocca stenta a darsi una identità, che riguadagna poco dopo con sentori di frutta esotica, a cui si aggiungono quelli di cardo e di erbe aromatiche, con un finale di spezie dolciastre.

In bocca è armonioso, elegante, di buona struttura.


Voto: 86/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina La Fortezza
            

VSQ Metodo Classico Pas Dosé Millesimato 2020 - Tremièn

            

Uve Utilizzate: Fiano 40%, Falanghina 20%, Aglianico 40%

Permanenza sui lieviti: minimo 18 mesi


Un Metodo Classico importante, che abbiamo trovato estremamente interessante fin dall’analisi del suo aspetto visivo, presentandosi con un colore giallo, dorato, luminoso e con un perlage fine e persistente.

Al naso è molto interessante, complesso, con note che spaziano da quelle floreali a quelle di pasticceria, da quelle agrumate di cedro a quelle di erbe aromatiche e di the.

La composizione del blend delle uve utilizzate ha dato spinta e sostanza a questa bolla; in bocca la percezione che si ha dell’insieme è gustosa: il vino è cremoso, intenso, fresco, sapido, elegante, piacevole, dotato del grande equilibrio portato da un Aglianico che contribuisce a rendere il tutto armonioso, mettendo d’accordo le percezioni olfattive con quelle gustative.

C’è una solida spina dorsale in questa “bolla”, che ha anche un’ottima persistenza.

Una Bella Bolla.


Voto: 90/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina La Fortezza
            

VSQ Metodo Classico Pass Dosé Rosé - Millesimato 2020 - Ussiè

            

Uve Utilizzate: Aglianico 60%; Fiano 40%

Permanenza sui lieviti: almeno 18 mesi


Un altro Metodo Italiano estremamente interessante della cantina La Fortezza, dove il blend delle uve utilizzate poteva non risultare facile, soprattutto per un Rosé che noi sosteniamo essere molto difficile da esaltare.

In questo caso è stata realizzata una “Bolla” che potrebbe avere un grandissimo futuro; “Bolla” che oggi si presenta all’esame visivo di colore rosa, un po’ troppo intenso, con un perlage fine e persistente, mentre al naso la bella nota minerale si amalgama con quella di piccoli frutti rossi, percezioni che fanno da compagnia a quelle floreali e di lieviti, con un finale che ricorda la dolcezza di una caramella gommosa alla frutta rossa.

All’assaggio non c’è che dire: ben fatto, piacevole, armonioso, sapido, fresco e persistente, ma con una maggiore verticalità avrebbe fatto Bingo. Un bel bere.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Fattoria Pagano
            

VSQ Metodo Italiano Brut - Trebus

            

Uve utilizzate: Fiano di Avellino e Greco di Tufo

Permanenza in autoclave: 4 mesi


Siamo a Carinola, in Provincia di Caserta, ed è qui che nel 2001 prende vita la Fattoria Pagano, con l’idea di partecipare attivamente allo sviluppo ed alla promozione, nel mondo, di un grande vino: il Falerno del Massico.

Falernum, il vino bevuto nell’antica Roma. Rinascimento di un areale posto sotto il Monte Massico, iniziato una quarantina di anni orsono da alcuni produttori del territorio, tra i quali Antonio Pagano, fondare dell’omonima cantina che opera sia nel Casertano, sia in Irpinia, dove coltiva le due varietà autoctone: il Greco di Tufo e il Fiano di Avellino, da cui ottiene questo spumante nelle aree vitate rispettivamente di Tufo e Lapio.

Un vino che si presenta all’esame visivo di colore dorato, con un perlage fine, mentre al naso ecco che la mineralità esce prepotente, a cui si aggiungono note tostate e flebili sentori fruttati.

In bocca non convince granché, pur avendo una buona beva e freschezza, che termina con sentori ossidativi.


Voto: 84/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenuta Di Costanzo
            

IGT - Asprinio Terre del Volturno Metodo Italiano Brut - Flavus

            

Uve utilizzate: Asprinio 100%

Permanenza in autoclave: almeno 12 mesi


Siamo a Monticello, nel casertano, dove si trova la Tenuta Di Costanzo, nata nell’anno 2000 per iniziativa di Benito Di Costanzo, un industriale che ha voluto assecondare la sua passione e quella del padre Orlando e del suocero Nicola, viticoltori dalla nascita.

Il vino proposto in degustazione si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, dai riflessi verdolini, mentre al naso ha sentori leggeri, di media intensità, fruttati, agrumati ed erbacei.

Al palato evidenzia una decisa nota citrica che gli infonde freschezza, oltre ad una buona sapidità, ma la verticalità non fornisce ampiezza alla beva e neanche la necessaria persistenza.


Voto: 84+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenuta Di Costanzo
            

Asprinio Terre del Volturno Metodo Italiano Secco - Aspro

            

Uve utilizzate: Asprinio 100%

Permanenza in autoclave: minimo 12 mesi


Anche questo spumante Metodo Italiano si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, con un perlage persistente e fine, mentre all’esame olfattivo si offre con sentori fragranti di agrumi, in particolare di cedro e di fiori bianchi; solfureo il finale.

Al palato è ben equilibrato, fresco, verticale.

Seppure poco persistente, è piacevole e ha una bella beva.


Voto: 86+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Paparelli Luca
            

Metodo Italiano Brut - Funambolo

            

Uve utilizzate: Asprinio solo da alberate 85%; Falanghina 15%

Permanenza in autoclave: 70 giorni


Siamo a Galluccio, nel casertano; qui Luca Paparelli prende in mano l’azienda di famiglia, vignaiola da quattro generazioni. Così, nel 2016, nasce la sua prima etichetta, che è lo spumante Brut Metodo Italiano mandatoci in degustazione, per quasi la totalità prodotto con Asprinio, ottenuto da alberate poste a otto-dodici metri di altezza, viti franche di piede dall’età media superiore ai settanta anni.

La base spumante affina dodici mesi in tank di acciaio, prima di andare in autoclave per il tempo sopra indicato. Il vino si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, dai riflessi verdognoli, con una spuma setosa ed un perlage fine e persistente.

Al naso si propone con note erbacee, sentori fruttati di susina acerba, agrumi, fiori bianchi ed una nota mentolata.

In bocca il PH eccessivo rende il sorso secco, fresco, verticale, ma in modo da spazzare via qualsiasi armoniosità.


Voto: 84 +/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenuta del Meriggio
            

Metodo Italiano Brut millesimato 2022 – Montemiletto

            

Uve utilizzate: Coda di Volpe 100%

Permanenza in autoclave: informazione non pervenuta


La splendida tenuta del Meriggio si trova a Montemiletto, nell’avellinese, uno dei più antichi borghi medievali dell’Irpinia, intorno al quale la coltivazione della vite disegna un paesaggio suggestivo. Siamo a 550 metri sopra il livello del mare ed i circa 35 ettari di proprietà dell’azienda sono nel fulcro delle più importanti denominazioni del territorio irpino, come il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo e il Taurasi.

Il vino proposto si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, dai riflessi accesi, con un perlage a grana finissima, mentre al naso offre sentori di frutta esotica come papaya, mango, pompelmo, ai quali si aggiungono quelli di fiori bianchi ed una lieve sensazione di vaniglia.

All’assaggio svolta: le note di dolcezza olfattiva si trasformano in percezioni secche di freschezza.

La sapidità e la buona persistenza del vino rendono piacevoli le note agrumate, accompagnate da quelle percezioni di frutta esotica, recepite al naso, che indubbiamente incuriosiscono.

Una bella sorpresa che merita d’essere maggiormente valorizzata in futuro.


Voto: 86+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Villa Matilde – Avallone
            

VSQ Metodo Italiano Brut - Baia di Prochyta

            

Uve utilizzate: Falanghina 100%

Permanenza in autoclave: 12 mesi


Siamo a Cellole, nel Casertano; qui l’azienda Villa Matilde Avallone produce vini da oltre mezzo secolo, vinificando le uve dei territori a maggiore vocazione vitivinicola, dall’alto casertano all’Irpinia. La qualità e la tradizione sono i punti di partenza e di forza di un percorso enologico, saldamente legato alle radici, comunque al passo con i processi di sviluppo ed innovazione tecnologica, cose che nettamente si percepiscono nella degustazione.

Il vino si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino brillante, con un perlage molto fine ed elegante.

Al naso ecco sentori delicati di frutta matura, di agrumi come il cedro, ed altri floreali, come quelli dell’oleandro, oltre a percezioni di erbe mediterranee, con un finale iodato.

All’assaggio è sapido, fresco, elegante, con un finale di buona lunghezza ed un retrogusto agrumato.

Bolla originale che incuriosisce molto.

Ci è piaciuta.


Voto: 89/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Villa Matilde – Avallone
            

VSQ Metodo Classico Brut Rosé Millesimato 2021 Mata Couvée della Famiglia

            

Uve utilizzate: Aglianico 100%

Permanenza sui lieviti: minimo 60 mesi


Un esempio di come si può bene interpretare uno spumante Rosé da un vitigno difficile come l’Aglianico; si percepisce la sapienza di chi si è adoperato per fare un vino che si presenta all’esame visivo di colore rosa chiaro, molto elegante, con un perlage fine e persistente, mentre all’esame olfattivo si apre a un mix complesso di profumi che spaziano dalle fragoline di bosco al cassis, dalla mela rossa al pompelmo, dalla melagrana alle note floreali di glicine e violetta, con sensazioni di lieviti a chiudere.

Al palato ha struttura, freschezza, sapidità, cremosità ed eleganza; lungo il finale avvolgente e setoso.

Una Bella Bolla.


Voto: 91/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Villa Matilde – Avallone
            

VSQ Metodo Classico Extra Brut millesimato 2017 – Mata Couvée della Famiglia

            

Uve utilizzate: Falanghina 100%

Permanenza sui lieviti: 84 mesi


Un altro Metodo Classico della famiglia Avallone che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, dai riflessi dorati, con un perlage fine ed elegante.

Al naso propone sensazioni olfattive delicate di frutta matura, intrecciate a note floreali di camomilla, seguite da sentori di lieviti e da un tocco sulfureo.

Al palato è sapido, fresco, elegante, molto armonioso.

Lungo il finale dalle intense note fruttate e dalle piacevoli sensazioni ammandorlate.


Voto: 89 /100
      
           
      
                   
         
         
Cantine Villa Regina
            

Metodo Italiano Extra Dry - Cortè Marchesa di Corteregia

            

Uve utilizzate: Falanghina 100%

Permanenza in autoclave: dato non reperibile


Siamo a Boscoreale, in Provincia di Napoli, dove le Cantine Villa Regina producono non solo i vini tradizionali campani bianchi e rossi, ma anche i vini DOP del Vesuvio, tra cui questo spumante, che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, dai lievi riflessi verdognoli, con un perlage fine.

Al naso le percezioni amaricanti e quelle di fiori appassiti e frutti maturi non ci entusiasmano.

In bocca migliora la gradevolezza e l’assaggio è fragrante e sapido, ma non molto persistente.

Una bolla penalizzata dal netto distacco fra le percezioni olfattive e quelle gustative.


Voto: 83+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantine Villa Regina
            

VSQ Lacryma Christi Bianco DOC– Metodo Italiano - Brut Millesimato 2021

            

Uve utilizzate: Coda di Volpe 80%; Falanghina 20%

Permanenza in autoclave; – dato non pervenuto


Il Lacryma Christi è una denominazione declinata per vini bianchi, rossi e rosati, ma anche per spumanti di qualità che qui recensiamo; un Metodo Italiano che usufruisce di una permanenza in autoclave lunga.

Un vino che si presenta di un colore giallo paglierino intenso, dai riflessi dorati, con un perlage fine e persistente.

All’esame olfattivo piace, incuriosisce, proponendo note minerali che si aprono a percezioni floreali, tra cui quelle di camomilla e di frutti gialli, inclusi quelli tropicali come l’ananas.

Al palato è piacevole, equilibrato, fresco, cremoso, persistente.

Bella Bolla.


Il Coda di Volpe è un vitigno a bacca bianca. Si tratta di una varietà antica, caratteristica della Campania, della quale esistono riferimenti storici fin dall’epoca romana, quando Plinio il Vecchi la menzionò nel suo “Naturalis Historia”. Il nome strano deriva dalla forma del grappolo, che ricorda la coda della volpe.


Voto: 89/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Fontanavecchia
            

Metodo Italiano Extra Dry - Nudo Eroico

            

Uve Utilizzate: Falanghina 100%

Permanenza in autoclave: 3 mesi


Siamo a Torrecuso, nel beneventano, dove sorgono le storiche cantine Fontanavecchia della famiglia Rillo, che hanno iniziato la loro attività a partire dal XIX secolo, diventando nel tempo una realtà vitivinicola importante del territorio campano. Su una superficie di 20 ettari, sotto l’attenta gestione di Libero Rillo, affiancato dall’esperto padre Orazio e dal fratello Giuseppe, vengono prodotte diverse etichette, fra le quali questo spumante, che si presenta all’esame visivo di giallo paglierino brillante, con un perlage fine.

Al naso riporta immediatamente una nota identitaria del vitigno, aprendosi e giocando su sentori di frutta a pasta gialla matura e di agrumi, per chiudere con percezioni delicate di fiori bianchi.

In bocca ha una bella rotondità ed ampiezza, che avvolge il palato.

La percezione di dolcezza risulta bilanciata da un’ottima freschezza e da una buona acidità, a tutto vantaggio della piacevolezza della beva.

Ottima la corrispondenza naso/bocca.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Fontanavecchia
            

VSQ Metodo Classico Brut Rosé Millesimato 2019 - Principe Lotario

            

Uve utilizzate: Aglianico 100%

Permanenza sui lieviti: 36 mesi


Con questo spumante, portato in degustazione, abbiamo compreso come il vitigno Aglianico si presti ad essere spumantizzato in Rosé, dando un’impronta netta e decisa, pur nelle sue diverse interpretazioni ampelografiche. Questo Metodo Classico ne è una dimostrazione, presentandosi all’esame visivo di colore buccia di cipolla, dai riflessi ramati, con un perlage fine e persistente.

Al naso all’inizio stenta a raccontarsi, ma aprendosi ecco che ci regala un bouquet guidato da sentori floreali di rosa canina, seguiti da ricordi di frutti a bacca rossa, con a chiudere note di crosta di pane.

Al palato recupera la piacevole magrezza del naso, risultando rotondo, sapido, fresco.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Salvatore Martusciello
            

Asprinio d’Aversa DOC Metodo Italiano 2022 - Trentapioli

            

Uve utilizzate: Asprinio 100% solo da alberate

Permanenza in autoclave: 6 mesi


Siamo a Giugliano in Campania, in Provincia di Napoli, dove Gilda e Salvatore Martuscello con ostinazione e perseveranza perseguono la strada da loro tracciata nella valorizzazione dei vini prodotti nei Campi Flegrei, nell’Agro Aversano e nella Penisola Sorrentina. Quei “vini minori’, sconosciuti ai più, che non ammiccano a nessuno, ma raccontano la vita di chi li produce: uomini semplici e straordinari.

Questo Metodo Italiano, proposto in degustazione, rispecchia questa filosofia, presentandosi all’esame visivo di colore giallo dorato, con un perlage fine e persistente.

Il naso è complesso, proponendosi con note di zafferano, cedro candito, mostarda, miele, note di panificazione, percezioni floreali di giglio ed altre di frutta matura, tra cui le susine; chiude con altre note agrumate e di erbe officinali di alpeggio.

Una bocca elegante, fresca, sapida, di buona persistenza e con un retrogusto agrumato in chiusura.

Il neo? Peccato che sia leggermente corto; con una maggiore verticalità avrebbe fatto centro, ma è comunque un buon bere.


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Salvatore Martusciello
            

Gragnano Penisola Sorrentina DOP Metodo Italiano 2022 - Ottouve

            

Uve utilizzate: Piedirosso, Aglianico, Sciascinoso e altri vitigni autoctoni come Suppezza, Castagnara, Olivella, Sauca e Surbegna

Permanenza in autoclave: 2 mesi


Abbiamo voluto dare lustro a un Gragnano, il tipico rosso di Napoli da bere con la pizza. Un vino rosso frizzante, realizzato con Metodo Italiano, che all’aspetto visivo ha un colore rubino che vira sul porpora ed un perlage vivace.

Al naso offre delle piacevoli sensazioni di viola, fragola, lamponi e melagrana, ai quali si aggiungano note floreali di fresia, peonia, geranio e infine carruba.

Al sorso ha un’esuberante freschezza, è sapido, con un finale piacevolmente fruttato.


Voto: 86/10
      
           
      
                   
         
         
Cantina Corte Normanna
            

VSQ Metodo Italiano Brut millesimato 2022

            

Uve utilizzate: Falanghina 100%

Permanenza in autoclave: 11 mesi


Siamo a Guardia Sanframondi, nel beneventano, un antico borgo medievale di origine normanna, sul cui territorio la coltivazione della vite ha trovato un habitat ideale, usufruendo sia di terreni argilloso-calcarei, sia di un microclima ideale, che regala escursioni termiche giorno/notte ottimali.

In questo areale i due proprietari della cantina, Gaetano e Alfredo, hanno iniziato a produrre vino a partire dal 1984, riprendendo e ampliando la tradizione viticola della famiglia Falluto. Grazie all’adozione di buone tecniche colturali finalizzate ad una produzione completamente sostenibile, l’azienda è stata certificata SQNPI (Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata).

Il Metodo Italiano si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino brillante, con un perlage sottile e persistente, mentre al naso offre note minerali interessanti di fiori bianchi, di frutta e di agrumati che ricordano il cedro.

All’assaggio una bella acidità fornisce freschezza, ma la bolla non va oltre queste piacevoli sensazioni, sedendosi svogliatamente nel palato.


Voto: 84+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Corte Normanna
            

Falanghina del Sannio DOP Metodo Italiano Extra Dry millesimato 2022

            

Uve utilizzate: Falanghina del Sannio 100%

Permanenza in autoclave: 6 mesi


Questa versione Extra Dry del Metodo Italiano aziendale si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino brillante, con un perlage sottile e persistente, mentre al naso spiccano note citriche e iodiate alle quali si aggiungono, gradatamente, quelle minerali e quelle fruttate di frutti a pasta bianca.

In bocca la bolla è fresca, dolce, piacevole, con un retrogusto di caramella, ma anche in questo caso alla fine del sorso si “siede” e non spinge più di tanto.

Sorge il sospetto di una precaria interpretazione della vendemmia, in un’annata non facile.


Voto: 84/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Ocone 1910 - Taburno Wine County
            

VSQ Sannio DOC Metodo Italiano Extra Brut Millesimato 2021 - Alalunga

            

Uve utilizzate: Aglianico vinificato in bianco 75% e Falanghina 25%

Permanenza in autoclave: 9 mesi


Siamo a Ponte, nel beneventano, dove un team giovane, guidato da una comune passione e da un obiettivo condiviso, ha dato vita a un cambiamento conservativo di un’azienda e del suo valore storico alle pendici del Taburno.

Il Metodo Italiano proposto in degustazione si presenta all’esame visivo sia con colore giallo paglierino brillante, sia con un perlage fine e persistente, mentre all’esame olfattivo ecco comparire note di piante officinali, come salvia e rosmarino, che si aprono lentamente a percezione floreali di fiori bianchi ed a leggere sfumature agrumate. Al gusto l’opulenza olfattiva purtroppo scema, creando una discrepanza fra naso e bocca. Il vino resta fresco e sapido, ma leggero nella sua sostanza complessiva.


Voto: 84/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Ocone 1910 - Taburno Wine County
            

VSQ Sannio DOC Metodo Italiano Brut Rosato Millesimato 2021 - Alalunga

            

Uve utilizzate: Aglianico 100%

Permanenza in autoclave: 6 mesi


Il vino è ottenuto dalla vinificazione in rosato, a bassa temperatura, delle uve dopo una loro brevissima macerazione; uve raccolte in anticipo rispetto alla maturazione fenolica per ottenere aromi e maggiore freschezza in un Metodo Italiano che si presenta all’esame visivo di colore rosa di media intensità, con un perlage fine e persistente, mentre all’esame olfattivo ecco un fluvius di sentori che comprendono piccoli frutti, come ciliegia, mirtillo, ribes, melagrana, e note erbacee, tra cui la menta, nonché un rimando di moscato.

Al palato è minerale, snello, agile nella beva, fragrante, semplice, persistente; chiude con un retrogusto di melagrana.


Voto: 87 +/100
      
           
      
                   
         
         
Cantine Iannella 1920
            

Falanghina del Sannio DOP Metodo Italiano Extra Dry - Euforia

            

Uve utilizzate: Falanghina del Sannio 100%

Permanenza in autoclave: 7 mesi


Siamo a Torrecuso, nel beneventano, un territorio importante sotto l’aspetto vitivinicolo; qui le Cantine Iannella dal 1920 operano per merito del capostipite della famiglia: Giovanni Iannella, al quale sono succeduti il figlio Nicola e ora Antonio, il nipote di Giovanni. Tre generazioni, ciascuna delle quali ha dato impulso e dinamismo all’azienda, che ci ha proposto in degustazione questo suo Metodo Italiano, che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino intenso, con un perlage sottile e persistente.

Al naso ecco delle complesse note fruttate di agrumi e altre floreali.

All’assaggio è fresco, avvolgente, piacevole, sorretto da un buon equilibrio.

Una “bolla” ben fatta, se non fosse per il fatto d’essere poco persistente e scarsamente verticale.

Una bolla che, comunque, si lascia bere con semplicità.


Voto: 84 +/100
      
           
      
                   
         
         
Cantine Iannella 1921
            

Sannio DOP Metodo Italiano Demi sec - Fior di Moscato

            

Uve utilizzate: Moscato 100%

Permanenza in autoclave: 3 mesi


Questo Metodo Italiano valorizza uno dei più nobili vitigni italiani, il moscato, e l’interpretazione che ne offre fa sì che si presenti all’esame visivo con un colore giallo paglierino e con un perlage fine e persistente, mentre al naso affascina per le sue note aromatiche tipiche.

Al palato la dolcezza è sorretta da una bella freschezza che lo rende piacevolissimo alla beva, mai stucchevole.


Voto: 86+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Aroma Winery
            

Fiano DOC Irpinia – Metodo Italiano Extra Brut Millesimato 2021 - Mattì

            

Uve utilizzate: Fiano 100%

Permanenza in autoclave: 12 mesi


Siamo nel cuore dell’Irpinia, a Montefalcione; qui il figlio d’arte Raffaele Noviello, classe 1980, ha ereditato dal padre Pasquale la passione per la viticoltura e per tutto ciò che comporta. Dopo gli studi ha iniziato, nel 2020, il suo percorso come viticoltore, cantiniere e imprenditore, fondando l’azienda agricola Mont’Antico, diventata nel 2014 Aroma Winery. Lo spumante proposto in degustazione si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, con un perlage fine.

Dall’esame olfattivo appare identitario, elegante, con note minerali calcare/gesso, frutti maturi, fiori appassiti, ed una chiusura speziata, tra cui una bizzarra nota di curry indiano.

Al palato conferma quanto di curioso assaporato al naso, aggiungendo al buon equilibrio complessivo una bella armonia e una bella beva; fresco, sapido con un retrogusto amaricante di agrumi. Piace.

Piccolissima nota dolente: è leggermente corto; ma merita attenzione nelle prossime vendemmie.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Francesco De Angelis
            

Asprinio Brut Millesimato 2020 – Dea

            

Uve Utilizzate: Asprinio 100% da alberate

Permanenza in autoclave: dato non rintracciabile


Siamo a Casal di Principe, nel casertano; qui ha voluto fare ritorno l’ingegnere Francesco De Angelis. Un ritorno alla terra per rendere vivi i ricordi di quando, da piccolo, saliva per quella scala strettissima e molto alta appoggiata a un muro di casa, pesantissima, che serviva per raggiungere le alberate per vendemmiare l’Asprino e che il nonno lasciava lì tutto il resto dell’anno. Terra ricca di memore e di amore, che lo spinge a fondare un’azienda vinicola con l’obiettivo di produrre vino e spumante da uve Asprinio, prodotte attraverso una coltura biologica e vinificate in grotte scavate nel tufo, dove si cela l’arte enologica di questi luoghi.

Sono solo due ettari di Asprino d’Aversa DOC, posti nel Comune di Casal di Principe, dai quali ricava questo Metodo Italiano che, all’esame visivo, si presenta di colore giallo oro, con note ambrate e con un perlage leggero. Al naso il vino regala profumi intensi, citrici, oltre a quelli di fiori gialli, pappa reale, frutta surmatura e tropicale di mango, con un finale di sentori di the verde.

In bocca troviamo uno stile ossidativo ancora sotto controllo, che a noi piace, un po’ astringente, ma che non toglie niente alla rotondità, che avvolge il palato, riportando quelle percezioni fruttate percepite al naso, tanto da risultare uno spumante che definiamo “gastronomico”, intrigante ed accattivante.


Voto: 87 +/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Francesco De Angelis
            

VSQ Metodo Classico Brut Millesimato 2019 - Mattia-

            

Uve utilizzate: Asprinio 100% da alberate

Permanenza sui lieviti: minimo 30 mesi


Vino che all’esame visivo si presenta di colore giallo oro, con un perlage fine e persistente, mentre al naso propone sentori tipicamente agrumati, oltre a quelli erbacei e a lievi note amaricanti, con un finale di panificazione.

In bocca è intenso, sapido, fresco, persistente con un retrogusto agrumato e iodato.

Una buona e bella “bolla”.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenuta Sarno 1860
            

VSQ Metodo Classico Pas Dosé Millesimato 2018 - Sarno 1860

            

Uve utilizzate: Fiano di Avellino 100%

Permanenza in autoclave: 24 mesi


Siamo a Candida, zona vocata per il Fiano di Avellino. È in questo areale che sono locate le vigne della Tenuta Sarno, l’azienda che si è dedicata allo studio, alla ricerca ed alla produzione di questo vitigno, decidendo d’impiantare, nel 2004, un vigneto all’avanguardia, a 630 metri sopra il livello del mare, seguendo le più moderne metodologie operative di coltura e potatura, al fine di ottenere uve di grande pregio, sfruttando un suolo argilloso, calcareo, con residui vulcanici e pietra bianca di Candida. Questo Metodo Italiano, che fermenta per 24 mesi in acciaio e poi permane in autoclave per altri 12 mesi, ne è il risultato.

Un vino che si presenta all’esame visivo con un brillante color giallo oro intenso e con un perlage fine e persistente, mentre al naso costituisce una bella sorpresa, contemplando una gamma di percezioni olfattive affascinati, con note agrumate di pompelmo ed altre fruttate di pesca gialla, percezioni floreali ed erbacee di menta, per chiudere con una nota di nocciola tostata, seguita da un tocco balsamico.

Al palato è molto fresco, sapido, gustoso, intenso, elegante, verticale e persistente.

Una Bella Bolla.


Voto: 90/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Sorrentino Vesuvio - Viti vulcaniche - Wine Experience
            

VSQ Vesuvio Caprettone DOC - Metodo Italiano Brut Millesimato 2021 - Dorè

            

Uve utilizzate: Caprettone 100%

Permanenza in autoclave: 10 mesi

Siamo a Boscotrecase, alla periferia di Napoli, nel Parco Nazionale del Vesuvio; qui Paolo Sorrentino ha dato vita all’omonima azienda vitivinicola, sostenuto dalla moglie Angela Cascone, mantenendosi fedele alle radici tradizionali tramandategli, nonché focalizzandosi sulla ricerca e l’esaltazione delle coltivazioni biologiche. Questa “Bollicina” è il risultato di un audace salto in avanti dell’azienda, con l’inserimento di vitigni autoctoni come il Caprettone per lo sviluppo enologico in ambito spumantistico. Il risultato? Questo Metodo Italiano che all’esame visivo si presenta di colore giallo paglierino brillante, con un perlage fine e di media persistenza, mentre all’esame olfattivo è citrico e minerale, note alle quali si sommano sentori officinali che lasciano spazio a quelli che contemplano piccoli frutti, tra cui amarena, ribes, lamponi e mirtilli, seguiti da percezioni floreali di ginestra e macchia mediterranea. Nel finale sentori di idrocarburi e di pietra focaia che piacciono molto.

All’assaggio è fragrante, sapido, fresco, cremoso, ben equilibrato, di buona persistenza con un retrogusto fruttato.


Il vitigno Caprettone, a bacca bianca, è venuto di recente alla ribalta. Solo nel 2014 fu inserito nel Registro Nazionale delle varietà di vite (Mipaaf), catturando l’attenzione di tanti estimatori. A lungo fu identificato con la più nota “Coda di Volpe Bianca”, della quale qualche ampelografo voleva fosse un semplice biotipo, ma gli ultimi studi, che hanno evidenziato notevoli differenze morfologiche e genetiche tra le due varietà, sembrano avere definitivamente allontanato tale ipotesi di parentela.

Nella famosa ampelografia napoletana “Delle varietà de’ vitigni del Vesuvio e della Somma” di Semmola (1848), infatti, non vi è alcuna citazione del Caprettone.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Sorrentino Vesuvio - Viti vulcaniche - Wine Experience
            

Vesuvio Piedirosso DOC Metodo Italiano Brut Rosato Millesimato 2021 – Dòrè

            

Uve utilizzate: Piedirosso 100%

Permanenza in autoclave: 8 mesi

Uno spumante rosato, prodotto con un vitigno autoctono molto particolare, che si presenta all’esame visivo con un colore rosa buccia di cipolla perfetto e con un perlage fine, mentre all’esame olfattivo presenta note floreali e di piccoli frutti rossi.

Al palato conferma le note percepite al naso, risultando elegante ed equilibrato, oltre che fresco. Bolla ben fatta


Il Piedirosso è il vitigno a frutto rosso, dopo l’Aglianico, più diffuso in Campania, in particolare nella zona di Napoli. Raggiunge la massima espressione enologica nella provincia napoletana. Il suo nome dialettale “Per’ e Palummo” deriva dal colore rosso del rachide e dei pedicelli, che ricorda la tinta della zampa dei colombi. Per molti anni fu chiamato “Piede di Colombo”, indicazione che sarebbe mutata in “Piedirosso” solo ai primi del ‘900.

Viene identificato anche come “Palombina Nera” o “Colombina”, le cui descrizioni risalgono al Naturalis Historia di Plinio il Vecchio.


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenute Capaldo
            

VSQ Metodo Classico Brut – Edizione II - DUBL

            

Uve utilizzate: Greco 95%; Falanghina 5%

Permanenza sui lieviti: 36 mesi


Siamo a Sorbo Serbico, in Provincia di Avellino, dove la cantina Feudi di San Gregorio, fondata nel 1986, da anni ha intrapreso un processo rinascimentale, enologico ed artistico, con l’intento di coniugare il processo creativo di un vino a quello di un’opera d’arte. Così la cultura del bere è rivolta alla riscoperta dell’identità dei sapori mediterranei in cui sono locati i Feudi. Il progetto DUBL, Brut Edition, nato nel 2004, voleva e vuole dare lustro ai vitigni autoctoni della terra irpina ed alla naturale vocazione che gli stessi hanno per la spumantizzazione. Un esempio? Questo Metodo Classico, che si presenta in degustazione all’esame visivo di colore giallo paglierino intenso, con un perlage fine e persistente, mentre al naso propone sia note fruttate, tra cui mela annurca ed albicocca, sia note floreali, a cui si aggiungono quelle di fieno e di camomilla; il finale ricorda la pasticceria secca.

All’assaggio è fresco, sapido, di ottima persistenza, con un retrogusto fruttato. Gran bilanciamento ed equilibrio. Bolla ben fatta, verticale, che si lascia bere e ribere.


Voto: 89+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenute Capaldo
            

VSQ Metodo Classico Rosé Pas Dosé Edizione II - DUBL

            

Uve utilizzate: Aglianico 100%

Permanenza sui lieviti: 67 mesi


Un altro Metodo Classico della cantina Feudi di San Gregorio, sul quale abbiamo posto molta attenzione, che si propone all’esame visivo con un delicato colore rosa salmone bellissimo, estremamente elegante, e con un perlage fine e persistente, mentre all’esame olfattivo risulta ben giostrato su note dapprima di piccoli frutti rossi e petali di rosa, poi su quelle di panna e cipria, che virano successivamente su sentori minerali e iodati.

Al palato è cremoso, avvolgente, fresco, con un lungo finale, dove emergono note di frutta piccola rossa e una vena sapida.

Bolla piacevole alla beva, ben fatta.


Voto: 89+/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenuta San Francesco
            

VSQ Metodo Classico Brut - Alta Costa

            

Uve utilizzate: Biancazita 50%; Biancatenera 50%

Permanenza sui lieviti: 24 mesi


Siamo a Tramonti, nel cuore della Costiera Amalfitana. In questa verde e fertile valle, Patrimonio Mondiale dell’Unesco, i terrazzamenti sono stati strappati alla montagna e coltivati a limoni, ulivi e vigne, che in alcuni casi vedono la presenza di viti ultracentenarie pre-fillossera.

In questo areale la tenuta San Francesco produce i suoi vini, come questo Metodo Classico, che all’esame visivo si propone di colore giallo paglierino brillante, con un perlage fine e persistente, mentre al naso risulta fragrante, con sentori leggeri agrumati e altri di erbe aromatiche, come quelle di rosmarino e timo, oltre a sentori floreali e di frutti gialli.

Al palato piace per la sua sapidità e mineralità, nonché per la semplicità della beva, anche se non spicca in verticalità, risultando un po’ seduto nell’insieme.

Ci aspettavamo di più, ma per ora va bene così; sarà una bolla da seguire in futuro con attenzione.


“Biancazita” è considerata un sinonimo della Ginestra, ed è un vitigno diffuso su tutta la Costiera Amalfitana. Si differenzia dalla “Biancatenera” per le caratteristiche del frutto e per la consistenza dei raspi. La Biancazita ha dimensioni più piccole, con un frutto croccante e un raspo più legnoso. La Biancatenera, come la stessa parola dice, ha un frutto con la buccia più soffice e delicata, con un raspo più morbido e vegetale. Entrambe appartengono ai vitigni minori presenti in Campania dal 1815, quando Acerbi la citava fra i vitigni più diffusi del napoletano, in particolare nelle zone Costiere. Attualmente sono coltivate nei comuni salernitani di Scala, Ravello, Amalfi, Maiori e Minori, ma anche a Furore, Tremonti, Corbara e Positano. La Biancazita, conosciuta anche con il nome di Ginestra, deve il suo nome al profumo delle sue uve, cosa che la rende assai interessante sotto il profilo enologico. Mostra anche un’ottima capacità ad accumulare zuccheri, pur garantendo elevati livelli di acidità totale. 


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenuta San Francesco
            

VSQ Metodo Italiano Brut Rosé - Alta Costa R

            

Uve utilizzate: Piedirosso 80%; Tintore 20%; varietà autoctone della Costiera Amalfitana

Permanenza in autoclave: 6 mesi


Questo Metodo Italiano all’esame visivo si propone con un colore rosa delicato ed un perlage fine; al naso invece gioca sui sentori di frutti rossi piccoli, quelli floreali e quelli di erbe di campo.

All’assaggio è sapido, fresco, fragrante, di buona lunghezza; retrogusto di piccoli frutti rossi.


Il vitigno “Tintore” è uno dei vitigni autoctoni, a bacca nera, presenti principalmente nelle zone costiere della Campania e registrato ufficialmente nel Catalogo nazionale varietà di vite dal 2010. La sua superficie coltivata, a livello nazionale, ammonta a circa dieci ettari (tutti nella sottozona Tramonti della DOC Costa d’Amalfi).


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Monte Somma Vesuvio
            

Metodo Tradizionale Rosé Nature Millesimato 2021 - Trocla

            

Uve utilizzate: Piedirosso 50 %; Aglianico 50%

La seconda fermentazione viene effettuata con tappo di sughero in bottiglia


La cantina si trova a Pollena Trocchia, paesino in provincia di Napoli posto sul versante Nord-Ovest del complesso vulcanico del Monte Somma. Fondata nell’anno 2000 del prof. Giuseppe Campanile, ex insegnante, nonché perito agrario, il quale acquisisce e mette a coltura ettari di terreni incolti ed abbandonati, nei quali applica le sue ricerche e le migliori tecniche di lotta integrata/biologica, al fine di far diventare l’azienda un punto di valorizzazione del sistema vitivinicolo. I 5,5 ettari di proprietà, completamente terrazzata, sono locati a circa 400 metri sopra il livello del mare, su terreni essenzialmente lavico-lapillo-sabbiosi.

Il vino proposto in degustazione si presenta all’esame visivo di colore rosa buccia di cipolla, non limpido, con una bolla viva e una spuma ricca e vivace.

Al naso propone lievi note di piccoli frutti rossi e di agrumi, con una leggera sensazione ossidativa di sherry sul finale.


Al palato risulta astringente, con un buon equilibrio fra elementi acidi e minerali, cremoso, leggero; finale fresco e citrico.


Voto: 86 +/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Monte Somma Vesuvio
            

VSQ Metodo Classico Pas Dosè Millesimato 2019 Català 36

            

Uve utilizzate: Catalanesca 100%, vitigno autoctono a bacca bianca

Permanenza sui lieviti; minimo 40 mesi


Ci troviamo nel bicchiere un Metodo Classico realizzato con un vitigno molto particolare, le cui uve erano considerate da tavola. Ma, dopo la curiosità, ecco la sorpresa di un vino che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, con un perlage fine e persistente, mentre al naso ci affascina con sentori complessi, originali, “belli” da sentire, che spaziano da quelli dei lieviti a quelli di frutti evoluti, dalle note agrumate, fino ad un fumé che intriga. In bocca il gioco gustativo continua ancora, piace e continua a intrigare, facendoci divertire fra cremosità ed acidità, fra sapidità ed elegante ossidazione, il tutto in un buon equilibrio, armonico e persistente.


Il Catalanesca è un vitigno a bacca bianca considerato come da uve da tavola; non ne era consentita la vinificazione, nonostante i vignaioli di San Sebastiano, Massa di Somma, Pollena Trocchia, Somma Vesuviana e altri comuni del circondario fossero soliti utilizzarla per quello scopo. Uva che nel 1450 fu importata per la prima volta in Campania dalla Catalogna da Alfonso I d’Aragona, monarca del regno delle Due Sicilie.


Voto: 89+/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Casa Setaro
            

VSQ Metodo Classico Millesimato Brut 2021 - Pietrafumante

            

Uve utilizzate: Caprettone. 100%

Permanenza sui lieviti: – minimo 30 mesi


Casa Setaro sorge a Trecase, in provincia di Napoli, all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, dal 1995 Riserva della Biosfera dell’UNESCO. Questo patrimonio d’inestimabile di valori e di viti a piede franco, geneticamente uniche, è il punto dal quale è partita la cantina per produrre una gamma di vini d’alta qualità e dalla forte identità. Una viticoltura condotta in regime biologico ci consente ora di degustare questo vino che all’esame visivo si presenta di colore giallo paglierino intenso, con un perlage fine e persistente, mentre all’esame olfattivo regala sentori floreali di fiori bianchi e ginestra, di erbe aromatiche, tra cui il timo, di agrumi, con note fragranti di crosta di pane.

In bocca ha struttura, è sapido, fresco, elegante, con un lungo finale ed un retrogusto è floreale e agrumato.


Voto: Voto: 88 +/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Casa Setaro
            

Metodo Classico Brut Caprettone Spumante Nature Millesimato 2018 Pietrafumante

            

Uve utilizzate: Caprettone 100%

Permanenza sui lieviti: 48 mesi


Questo Metodo Classico è un’altra versione del Pietrafumante, proposta sia come annata che come permanenza sui lieviti e il risultato consente di percepirne l’evoluzione, che indubbiamente ha conferito maggiore complessità al vino, che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino brillante, con un perlage fine, elegante e persistente, mentre al naso i sentori minerali affiorano e intrigano, così come quelli floreali di ginestra, di frutta gialla, di agrumi, di zafferano, di miele, il tutto accompagnato da note fragranti di panificazione.

Al palato piace perché è una “bolla” che ha struttura, personalità, cremosità, freschezza, lunghezza ed eleganza.


Voto: 89+/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Tenuta La Mura
            

VSQ Metodo Classico Millesimato 2020 Volo 31

            

Uve utilizzate: Caprettone 100%

Permanenza sui lieviti: 36 mesi


Siamo a Santa Maria la Carità, in Provincia di Napoli, ed è qui che ha preso corpo il progetto della famiglia La Mura, sostenuto da un’autentica passione per il proprio luogo di origine e per lo studio dettagliato del materiale geologico e ampelografico delle varie parcelle a disposizione, sino alla forma di coltivazione più idonea delle uve da varietà autoctone presenti nella zona.

La realizzazione del Metodo Classico in degustazione ha costituito un ulteriore passo in avanti. Il vino, prima dell’assemblaggio per la seconda fermentazione in bottiglia, per l’80% della massa viene vinificato in acciaio, mentre il restante in barriques di rovere francese, dove svolge la fermentazione malolattica.

Una bolla che si presenta, all’esame visivo, di colore giallo dorato, con un perlage persistente, mentre al naso è equilibrato e piacevole come lo sono le note assemblate fruttate, floreali ed erbacee.

Al palato è sapido, fresco, cremoso, elegante, di buona lunghezza, con un tocco amaricante nel finale.

Bolla semplice, ma ben fatta.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Antonio Caggiano
            

Irpinia Fiano Spumante DOC - Metodo Classico Pas Dosé Millesimato 2019 - Briolé

            

Uve utilizzate: Fiano di Avelino 100%

Permanenza sui lieviti: 36 mesi


Siamo a Taurasi, in Provincia di Avellino; qui Antonio Caggiano, appassionato fotografo giramondo, nonché proprietario delle vecchie vigne di famiglia, ha deciso di dare valore al suo innato entusiasmo per la vita avviando, nel 1990, la cantina, composta da un corpo centrale e da numerosi cunicoli, nei quali si percorre un viaggio vero e proprio in un museo della cultura vitivinicola.

Sono due gli spumanti proposti al panel; ora analizziamo questo Metodo Classico, che si presenta all’esame visivo di colore giallo oro chiaro brillante, con una spuma abbondante ed un perlage fine e persistente, mentre al naso ecco note olfattive di menta e sentori di frutta a polpa bianca e di agrumi; finale fragrante di caramella di orzo e pasticceria secca.

Al palato e? asciutto, sapido, ricco di una decisa freschezza; ottima la verticalità e la persistenza; retrogusto di frutta e note agrumate. Bella Bolla.


Voto: 90/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Contrada
            

Irpinia Fiano Spumante DOC Metodo Classico Brut Millesimato 2019 - Rinascita

            

Uve utilizzate: Fiano 100%

Permanenza sui lieviti: minimo 24 mesi


Siamo a Candida, dove la famiglia Contrada, pur coltivando la vite fin dagli inizi del ‘900, solo nel 2003 ha deciso imbottigliare i vini che produceva con un suo marchio. I due fratelli Michele e Gerardo si dividono i compiti in azienda; il primo, che ha l’anima più contadina, si occupa esclusivamente delle vigne, mentre il secondo cura il settore commerciale.

Il Metodo Classico proposto in degustazione si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, con riflessi verdolini, con un perlage fine e persistente, mentre all’esame olfattivo risulta fresco, con il sentore tipico del vitigno Fiano, oltre a quelli di frutta gialla matura, ai quali si aggiungono sfumature agrumate che arrivano fino alle note di fiori bianchi, di mandorla e di crosta di pane.

All’assaggio risulta asciutto, sapido, fresco, con il pregio d’essere semplice nella beva. Peccato per la poca persistenza.


Voto: 87/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Torre del Pagus
            

Falanghina del Sannio DOP Metodo Classico Millesimato 2021 - Luì

            

Uve utilizzate: Falanghina 100%

Permanenza sui lieviti: 36 mesi


Siamo nel beneventano, precisamente a Pauisi, dove nel 1999 Giovanni Rapuano ed il figlio Luigi danno vita alla cantina Torre del Pagus. Dai vigneti, tutti di proprietà, che si trovano alle falde del monte Taburno e arrivano sino ai 400 metri d’altitudine, ogni anno, in base alle condizioni atmosferiche e morfologiche, viene ricercata la migliore qualità possibile nei vini: di questo siamo certi. In questa occasione abbiamo avuto l’opportunità di degustare il Metodo Classico millesimato nella versione Old di 60 mesi sui lieviti, che avendo presentato il logorio degli anni abbiamo deciso di soprassederne il giudizio, mentre la versione con permanenza sui lievi di soli 36 mesi, tema di questa scheda, essendo di ben altra pasta ci ha soddisfatto. Vino, quest’ultimo che si presenta all’esame visivo, con un colore giallo paglierino brillante e con un perlage fine e persistente, mentre al naso la Falanghina apre le danze dei sentori agrumati e di frutta a pasta gialla, di fiori di zagara e di crosta di pane.

Al palato è minerale, abbastanza armonioso, buona la beva, così come l’acidità che contribuisce a far emergere anche in bocca le note olfattive.


Voto: 87+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Fontana Reale
            

Falanghina del Sannio DOPO - Metodo Classico Brut 2012

            

Uve utilizzate: Falanghina 100%

Permanenza sui lieviti: 120 mesi


Tra la fine del ‘700 e l’inizio del ‘800 la famiglia Corbo rilevò la Commenda della Capraia, una delle tante proprietà che era appartenuta allo Stato Pontificio. Sita sul dorso di una collina, alle spalle della città di Benevento, si trova a circa 380 metri d’altitudine: una posizione da cui si gode una splendida vista sulla vallata del fiume Calore, interamente rivestita da vigneti ed oliveti, che si estendono fino alle pendici del massiccio formato dai monti Taburno e Camposauro, nella zona del Sannio Beneventano.

Il Metodo Classico dell’azienda è stato per il panel una bella sorpresa sia per la longevità della “bolla” di Falanghina, sia per la sfida che ha sostenuto in termini di proposta spumantistica, sfida che avvaloriamo ed apprezziamo.

Il vino, all’esame visivo, si presenta di colore giallo paglierino chiaro, con un perlage estremamente fine e ancora di buona persistenza, mentre al naso si muove su un fluvius di percezioni che spaziano da quelle di frutta secca ad altre terziarie e complesse, toccando note di nocciole e di fiori d’acacia.

In bocca ha una base minerale che sostiene ed intriga; la freschezza sorprende e supporta ancora una buona verticalità. Una Bolla elegante, che ha il merito di aver dato valore al tempo che, con equilibrio, ce l’ha portata nel bicchiere.


Voto: 89+/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Fontana Reale
            

Sannio Aglianico DOP - Metodo Classico Brut Rosé 2012

            

Uve utilizzate: Aglianico del Sannio 100%

Permanenza sui lieviti: 120 mesi


Un’altra sfida vinta quella dell’azienda, che non teme il tempo sfidato con questo Aglianico Rosé, che si presenta all’esame visivo di colore rosa corallo e un perlage fine e molto persistente, mentre il naso è complesso: colpiscono le note affumicate, minerali, floreali, nonché quelle di frutta disidratata, oltre a percezioni di confettura di frutti di bosco, di miele di acacia e di caramello salato.

Per chi ama questi Old Sparkling, piace in bocca la cremosità di una bolla che lievemente e quasi impercettibilmente mantiene la sua eleganza ed armonia.

Vino complesso, che chiude con un retrogusto leggerissimo di miele di acacia. Nota di plauso per la proposta.


Voto: 89/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Terre di Tora Wine Club
            

Spumante: Metodo Classico Brut Rosé – Violante

            

Uve utilizzate: Aglianico 100%

Permanenza sui lieviti: minimo 24 mesi


Siamo a Tora e Piccilli, piccolo borgo in Provincia di Caserta, di origini normanne, adagiato sulle pendici del complesso vulcanico di Roccamonfina. Sul versante Nord-occidentale si trova la cantina Terre di Tora di Antonia D’Amore, che ha la fortuna di avere i vigneti su terreni vulcanici. Caratteristica che incide geologicamente sotto l’aspetto ampelografico, con elementi che contribuiscono a fornire ai vini quella tipicità e carattere che si riscontrano anche nel Metodo Classico proposto in degustazione.

Il vino si presenta all’esame visivo di colore rosa molto provenzale, con un perlage fine e persistente.

Al naso offre sentori di piccoli frutti rossi come il lampone, di dolci, di petali di rosa, nonché note minerali, sapide e fruttate, a cui si aggiunge un finale ammandorlato e di piante officinali.

In bocca è fresco, sapido, lungo e persistente.

Grande coerenza fra naso e bocca. Non c’è un finale perché il vino ha una continua evoluzione in bocca.


Voto: 88+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Fabio De Beaumont
            

VSQ Metodo Classico Rosé Pas Dosé Lulù

            

Uve utilizzate: Aglianico 100%

Permanenza sui lieviti: 30 mesi


Famiglia feudataria dal 1600 di Castelvetere sul Calore, pur avendo tantissimi terreni destinati alle attività agricole e produttive, i De Beaumont solo negli anni Settanta del secolo scorso provvidero a vinificare le proprie uve, fra le quali vi è un impianto di Barbera storico a piede franco di oltre 150 anni.

I Beaumont hanno proposto al panel questo Metodo Classico, che si presenta all’esame visivo di colore rosa, dalla buona intensità, con un perlage fine, mentre all’esame olfattivo risulta ermetico, poco espressivo, aprendosi piano piano a percezioni lievi di piccoli frutti rossi e tenui sentori floreali.

In bocca è sapido, persistente, ma con un retrogusto amareggiante che non ci entusiasma granché.


Voto: 84/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Fabio De Beaumont
            

Campania DOP Bianco Frizzante da Fiano 2020 La Baronessa

            

Uve Utilizzate: Fiano 100%

Vino frizzante rifermentato


Un vino d’altri tempi, ma sempre attuali, e soprattutto piacevole, che viene prodotto attraverso una fermentazione naturale in bottiglia dopo una macerazione brevissima a freddo delle uve diraspate.

All’aspetto il vino si presenta di colore giallo paglierino torbido, mentre al naso regala sentori di pera e gelsomino, con un finale nocciolato.

In bocca e? vibrante, quasi mordace, per la piacevole effervescenza che lo rende fresco; nel finale ricorda lievi sentori di frutta secca.


Voto: 85/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Fabio De Beaumont
            

Campania Rosato frizzante 2022 - Euforia

            

Uve utilizzate: Aglianico 100%

Vino frizzante rifermentato in bottiglia


Dopo la pressatura dell’uva intera di Aglianico, viene avviata la fermentazione in acciaio con lieviti indigeni, ma prima che questa fase si completi, il vino viene imbottigliato per fargli effettuare una presa di spuma naturale con gli zuccheri ancora presenti; così, all’aspetto, esso si presenta di colore rosa torbido, di media intensità, mentre al naso si apre a note floreali, seguite da una sensazione dolce di caramella ai frutti rossi.

Il sorso è gustoso, sapido, fresco. Piacevole la beva.


Voto: 84+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Lunarossa
            

Vino frizzante col fondo - 24 Lune

            

Uve utilizzate: Fiano 100%

Vino frizzante rifermentato


Lunarossa è una giovane azienda, nata nel 2001, che opera a Giffoni Valle Piana, Comune che fa parte del Parco dei Monti Picentini, un gruppo montuoso dell’Appennino campano compreso tra la Provincia di Avellino e quella di Salerno. Alla guida della cantina c’è Mario Mazzitelli, che produce vini che sono l’espressione sincera e dinamica di un’area di suggestiva bellezza. Il progetto vitivinicolo è quello di coniugare il territorio alla passione per il vino, cercando di racchiudere in una bottiglia l’insieme delle due cose con sostenibilità e senza intaccare l’ambiente.

Il vino proposto in degustazione, dopo la tradizionale vinificazione in bianco ed un riposo di 12 mesi in anfora, viene assemblato al mosto della vendemmia successiva, creando un blend che, una volta imbottigliato, rifermenta e affina in bottiglia per ulteriori dodici mesi.

Il vino si presenta, all’aspetto visivo, di colore giallo paglierino, dai riflessi dorati, mentre al naso ecco affiorare immediatamente sentori di frutta a polpa gialla, albicocca e mandarino.

Il sorso è gustoso, sapido, fresco; una buona lunghezza e sentori finali di nocciola rendono semplice e divertente alla beva.


Voto: 85+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Viticoltori Lenza
            

Colli di Salerno IGP - Frizzante Metodo naturale Rosato 2020 - Gabry

            

Uve utilizzate: Piedirosso 100%

Metodo naturale frizzante


Siamo a Pontecagnano Faiano e questa Tenuta Valentinia, di proprietà della famiglia Lenza dal 1920, è ancora sita a breve distanza del tabacchificio SAIM, che negli anni ’30, durante la stagione autarchica, era diventato uno dei più grandi centri di trasformazione dei tabacchi d’Italia e uno dei più produttivi d’Europa.

Il Piedirosso proposto al Panel inizia la fermentazione in vasche di acciaio per proseguire in bottiglia, senza filtrazione, al fine fargli prendere la spuma.

All’aspetto visivo il vino si presenta di colore rosa carico, che tende a quello della ciliegia, mentre al naso, fra i sentori olfattivi, si distinguano aromi di frutti rossi piccoli, come fragola e lampone, nonché note dolciastre e di lieviti.

Al palato e? sapido, fresco, succoso, di buona lunghezza e di facile beva.


Voto: 85+/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Coop. La Guardiense
            

Falanghina del Sannio Guardia Sanframondi DOP - Metodo Classico Brut – Jàna: re - Cinquantenario

            

Uve utilizzate: Falanghina 100%

Permanenza sui lieviti: oltre i 30 mesi


Ci troviamo nella terra degli antichi sanniti, in un areale poco conosciuto, ma di una bellezza mozzafiato. Qui prospera la vite. Fanno capo a questa cooperativa un popolo di vignaioli che si sono uniti per dare valore ai loro sacrifici. Terra vocata, dove si è creato spazio e rispetto produttivo. Questa cantina nasce nel 1960 sotto la spinta di 33 vignaioli, per diventare nel tempo non solo un punto di riferimento per il Sannio beneventano, ma anche tra le più importanti e consolidate realtà vitivinicole italiane. Siamo a Guardia Sanframondi, in Provincia di Benevento, nella valle Telesina, tra i monti del Matese e il monte Taburno. La cantina ha dato valore a un vitigno, come la Falanghina, rendendolo il principale attore della sua produzione spumantistica, come nel caso di questo Spumante, che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino intenso, dai riflessi dorati, con un perlage leggero e persistente.

Al naso propone note di cedro, agrumi e frutta a pasta gialla, spezie orientaleggianti, crosta di pane e ricordi di nocciole.

Al palato è delicato, setoso, piacevolissimo, armonioso, con una bella dose di sapidità che sostiene la beva, insieme a una buona acidità che contribuisce a far emergere, anche in bocca, le note olfattive.


Voto: 89/100 BB
      
           
      
                   
         
         
Cantina Coop. La Guardiense
            

Metodo Italiano – Jàna: re – Anima Lavica

            

Uve utilizzate: Falanghina 100%

Permanenza in autoclave: 3 mesi


Come tutti i vini della linea Jàna:re, gli Anima Lavica sono prodotti nell’areale della Valle Telesina, da terreni in tutto e per tutto vulcanici; suoli sabbiosi, vetrosi, che crepitano al calpestio; di una caratteristica colorazione grigio scura; friabili e facili da lavorare; estremamente permeabili. Terreni figli dell’esplosione, trentamila anni fa, del supervulcano dei Campi Flegrei, che ha depositato il suo tufo grigio fin nel cuore dell’Appennino.

Il risultato di questo complesso mineralogico è di avere un’interazione con la vite del tutto unica.

Anche davanti a questo Spumante restiamo sorpresi per le note organolettiche, presentandosi all’esame visivo con un colore giallo paglierino con riflessi verdi, mentre al naso esprime sentori floreali di zagara completati da nuance minerale.

Al gusto è fresco, piacevole, sapido; ricordi finali di mandarino.


Voto: 88/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Coop. La Guardiense
            

Metodo Italiano Brut

            

Uve utilizzate: Falanghina 100%

Permanenza in autoclave: 3 mesi


Uno spumante che si presenta all’esame visivo di colore giallo paglierino, con riflessi verdognoli e con un perlage fine.

Al naso piacciono le note floreali, quelle agrumate e quelle di susina a pasta gialla, nonché i sentori finali di ananas.

Piace la croccantezza che sprigiona in bocca, così come la sua sapidità. Bella la beva che invita a ribere.


Voto: 86/100
      
           
      
                   
         
         
Cantina Il Verro
            

VSQ Terre del Volturno IGT Metodo Classico Extra Brut – Sheeep

            

Uve utilizzate: Coda di Pecora

Permanenza sui lieviti: 30 mesi


Siamo a Lautoni, nel casertano, dove il tempo sembra essersi fermato e dove una natura selvaggia ed incontaminata fa da cornice ai vigneti dell’azienda, situati tra il Monte Maggiore ed il fiume Volturno, su terreni di origine vulcanica, particolarmente vocati alla viticoltura. Qui quattro vitigni autoctoni, quali il Casavecchia, il Pallagrello Bianco, il Pallagrello Nero e la Coda di Pecora trovano il loro habitat ideale. Tra questi, il Coda di Pecora è senza dubbio il vitigno più rappresentativo dell’azienda. Scoperto quasi per caso e valorizzato dalla cantina, questo vitigno raro e affascinante, citato già nel 1875 da Frojo, promette di diventare uno dei grandi bianchi del futuro. Il suo nome deriva dalla forma del grappolo, che ricorda appunto la coda di una pecora.

La degustazione del Coda di Pecora, l’unico ad essere spumantizzato con il Metodo Classico, è un’esperienza più unica che rara.

Il vino si presenta di color giallo dorato, con un fine e persistente perlage, mentre all’esame olfattivo regala un bouquet intenso e complesso, estremante interessante, particolare, bello, con sentori floreali e di frutta matura, di mela annurca, di agrumi e ginestra, seguiti da note di crosta di pane.

Al palato è sapido, minerale, fresco, cremoso, ampio, equilibrato, persistente, con un retrogusto di frutta e agrumi. Una Bella Bolla


La “Coda di Pecora” è un vitigno antico e quasi sconosciuto che è entrato ufficialmente nel Registro nazionale delle Varietà di Vite con il codice 954 con Decreto del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) del 3 marzo 2023.


Voto: 90+/100 BB
      
       
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